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Speed Skating
Mirko Nenzi in esclusiva: “L’Italia un gruppo in crescita, ho fiducia negli allenatori”
Mirko Nenzi, classe 1989, è la punta di diamante della nazionale italiana di speed skating: nel week-end appena trascorso ha ottenuto degli ottimi risultati, migliorando due record italiani, nei 500 e nei 1000 metri (clicca qui per leggere l’articolo). Questa è l’intervista che ha rilasciato a noi di Olimpiazzurra, il 27 Ottobre, prima della partenza per il Canada.
Che valutazione dai alla tua preparazione estiva?
“È ancora un po’ difficile dare un giudizio sulla preparazione estiva, il vero test sará a Calgary, la prima tappa di Coppa del Mondo. Comunque da quanto visto fino ad ora mi darei un bel 9, ho fiducia negli allenatori e credo nei loro programmi”.
Nella Coppa del Mondo, che partirà a breve, quest’anno gareggerai nelle tue distanze (500, 1500, ecc) o punterai alla polivalenza?
“Quest’anno ho puntato molto sui 1000m, distanza in cui riesco ad esprimermi al meglio, poi vengono i 500m e i 1500m, distanze in cui posso comunque far bene anche se con un po’ più di fatica”.
Che tempi ti aspetti di fare nelle gare sprint?
“Gli obiettivi cronometrici sono i tre record Italiani, nei 500m (34,99sec), record che ho conquistato lo scorso anno abbassando di soli 2 centesimi il record di Ermanno Ioriatti, nei 1000 (1:08,43), record che appartiene a Matteo Anesi, e l’ultimo, il più complicato, quello dei 1500 (1:43,4 sec) record che appartiene ad Enrico Fabris”.
Punterai a far bene sin da subito o i tuoi obiettivi stagionali sono puntati direttamente a febbraio (le Olimpiadi)?
“La stagione è divisa in tre periodi, nelle prime due coppe (Calgary, Salt Lake) dovremo andare forte per staccare il pass per le Olimpiadi, poi ci sono le Universiadi in casa in cui mi piacerebbe essere uno dei protagonista e poi le Olimpiadi, che sono l’obiettivo primario di questa stagione”.
In Italia scarseggiano impianti adeguati per praticare il vostro sport: quali sono le difficoltà maggiori che incontrate nel praticarlo?
“In Italia purtroppo ci si ricorda del pattinaggio velocità solo quando ogni quattro anni ci sono le Olimpiadi. Il nostro é uno sport minore e come tutti gli sport minori dobbiamo far fronte a budget ridotti e carenza di impianti, in Italia infatti ci sono solo due strutture: Baselga di Pinè e Collalbo, che vengono aperti solo l’inverno perché scoperti, quindi in estate siamo costretti a spostarci continuamente tra Olanda e Germania dove al contrario abbondano di strutture coperte. Questa mancanza di impianti costa parecchio al pattinaggio italiano, sopratutto ai ragazzini, che non riescono a trovare una continuità durante l’anno: il pattinaggio italiano muore a marzo per risorgere a novembre”.
Tra le varie piste di Coppa del Mondo qual è la tua preferita?
“Senza ombra di dubbio Salt Lake City (USA) è la mia pista preferita, in cui ho fatto le mie migliori gare, anche Sochi però non mi dispiace”.
Ormai manca poco al debutto in Coppa del Mondo: in che condizioni arriva l’Italia? Chi vedi più informa?
“È difficile dire chi é piú in forma, sicuramente c’é tanta attesa per Andrea Giovannini, che negli allenamenti dimostra sempre di essere all’altezza del titolo conquistato lo scorso anno, è cresciuta anche la squadra femminile che nelle prime gare si è comportata molto bene, ma comunque in generale tutta la squadra è progredita molto. Dallo scorso anno é stato modificato lo staff tecnico, Stefano Donagrandi e Giorgio Baroni i due allenatori, Morandini Corrado il preparatore atletico, Giulio Rabosio e Riccardo Broseghini i fisioterapisti. Insieme hanno studiato la preparazione migliore e sono sicuro che i risultati non tarderanno ad arrivare”.
Quali sono gli avversari che temi maggiormente?
“Sarebbe un errore sottovalutare qualche avversario”.
Com’è nata la passione per questo sport?
“Non c’é un come, é nata e basta, quando pattino mi dimentico di tutto e tutti, sono solo con il ghiaccio e contro il tempo, mi piacciono le sfide e più una cosa è difficile più attira la mia attenzione, l’Olimpiade è la sfida più difficile che un atleta cerca”.
michelepio.pompilio@olimpiazzurra.com
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foto Stephan Tellier Photography
ale sandro
12 Novembre 2013 at 12:31
Ottimi miglioramenti di Nenzi , i 1000 sono proprio la sua distanza ,anche se lo ritengo abbastanza completo nella velocità prolungata (o mezzofondo? ) , se così si possano definire i 1500 metri. In ogni caso potrebbe risultare fondamentale in ottica inseguimento a squadre,con un Giovannini inoltre che d’ora in avanti non potrà far altro che migliorare. Speriamo bene per Salt Lake tra qualche giorno anche per il settore femminile.