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Rugby: Italia, si è spenta la luce

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Adesso è proprio ufficiale. Dopo la quinta sconfitta negli ultimi sei match, si è aperta la crisi dell’Italrugby di Jacques Brunel.

Terminato l’ultimo 6 Nazioni, a metà marzo con due vittorie e almeno altre due prestazioni convincenti, tutto sembrava mettersi sulla via giusta per gli azzurri ed invece dal tour disputato a giugno (in Sudafrica) l’involuzione è stata per certi versi spaventosa.

I Pumas nella partita di ieri hanno controllato quasi sempre il gioco imponendo agli azzurri il canovaccio tattico a loro preferito: continue interruzioni, provocazioni e gioco in multifase.

La Banda Brunel è apparsa come imbavagliata, stordita ed incapace di cambiare le carte in tavola ad una sfida che, ad eccezione di alcuni momenti del secondo tempo dove si è vista una buona reazione d’orgoglio, più che di organizzazione tattica e tecnica, si aveva la sensazione di non riuscire a soverchiare. Mai come oggi, inoltre, le fasi di gioco statico, solitamente uno dei pezzi migliori del repertorio italico, hanno sofferto; la mischia si è dovuta confrontare con una delle migliori scuole mondiali  e la touche è stata subito bollata e marcata sapientemente dagli argentini, con un parziale cambiamento positivo nel finale dato dall’ingresso di Bortolami.

Il reparto dei trequarti palesa purtroppo la mancanza di una “cabina di lancio” all’altezza.
Allan, al primo caps da titolare, manca ancora della necessaria esperienza anche se si è comportato discretamente soprattutto nelle scelte relative alla distribuzione del gioco, mentre Gori vive un momento di appannamento profondo.

A peggiorare la situazione c’è oltretutto la cattiva forma di alcuni elementi, vedi Canale e Venditti nel dettaglio di ieri, che mette a nudo le moltissime pecche difensive.

Brunel quindi in questi mesi che separano la sua squadra dal 6 Nazioni 2014 sarà chiamato ad un vero e proprio miracolo, sia tecnico sia psicologico, andando a revisionare con attenzione i numerosi aspetti negativi che la nostra rappresentativa ha manifestato.
Il tempo certamente non manca ed il rientro di qualche infortunato, Masi e Favaro ad esempio, potrebbe essere di grande aiuto nonostante oggi si sia vista un’Italia con la luce spenta soprattutto nella mente più che nelle gambe.

michele.cassano@olimpiazzurra.com

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Foto: yahoo.com

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