Salto con gli sci
Salto: a Klingenthal tanto vento e poche indicazioni
Si è conclusa, tra mille vicissitudini, la prima tappa di Coppa del mondo di salto con gli sci maschile a Klingenthal, Germania. Due gare tormentate dal vento e interrotte dopo una sola serie di salti. Se la gara a squadre di sabato ha mantenuto una certa regolarità, rispettando poi i valori in campo, per quanto possibile, la competizione individuale di domenica ha stravolto le forze in campo, consegnando la vittoria al giovane polacco Krzysztof Biegun, partito con il pettorale numero bassissimo.
La maggior parte dei big non è riuscita ad entrare in zona punti, rimanendo esclusa dalle prime 30 posizioni. Gregor Schlierenzauer e Anders Bardal hanno addirittura deciso di non saltare, per salvaguardare la propria salute, importantissima in una stagione di questo tipo.
Alla luce di questi fatti, è difficile fare un’analisi tecnica sulle forze mostrate dai protagonisti, in quanto l’unico vero punto di riferimento sarebbe il salto di qualificazione del venerdì, disputatosi con condizioni stabili e simili per tutti gli atleti. Lo stesso Schlierenzauer e Kamil Stoch, al momento, sembrerebbero avere una marcia in più rispetto agli avversari, anche se evidentemente queste indicazioni non posso che essere prese con le pinze, dato che hanno saltato senza la pressione della competizione in quanto prequalificati alla gara di ieri.
Per quel che riguarda gli italiani Andrea Morassi, al momento, sembra quello più in difficoltà. In tutti i salti disputati non è riuscito ad esprimere il proprio potenziale in fase di volo. La stagione è ancora lunga, ma l’inizio non lascia ben sperare per i prossimi mesi. Sebastian Colloredo, Roberto Dellasega e Davide Bresadola, al momento, sembrano su un livello abbastanza simile, ma nessuno è riuscito ad entrare nelle prime 30 posizioni nella qualificazione o nella gara di domenica, per quanto influenzata dalle condizioni del meteo.
Proprio sul meteo vorremmo proporre un’ultima riflessione. Essendo uno sport outdoor, il salto deve fare i conti con l’ambiente esterno per tutto l’anno. È impensabile costruire impianti completamente al coperto, e in ogni caso anche il vento fa parte di questa spettacolare disciplina. La Federazione Internazionale, da questo punto di vista, può fare ben poco, dato che spesso le situazioni contingenti non possono essere controllate in alcun modo. Quello che si può fare è valutare la possibilità di perturbazioni o forti venti in occasione delle gare di Coppa del mondo per nelle località ospitanti, al fine di evitare, per quanto possibile, di incorrere in bufere annunciate. Un altro fattore cruciale è la sicurezza degli atleti, che non deve mai essere messa in pericolo, nemmeno per provare a portare a termine una gara: una caduta per uno sbilanciamento in fase di volo può avere conseguenze gravissime. Per il resto, sembra anche inutile, come successo ieri, il voler completare una manche, o una gara, fortemente influenzata dalle condizioni esterne dopo numerosi rinvii e pause. Spesso potrebbe avere più senso l’annullamento della gara o la posticipazione al giorno successivo, per quanto spiacevole per pubblico e appassionati.
gianluca.santo@olimpiazzurra.com
Foto: tvn24.pl
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