Sci Alpino
Sci alpino: le velociste azzurre tra veterane e giovani di talento
L’inedita Raptor ospiterà le ragazze impegnate in una discesa, un supergigante e un gigante a partire da venerdì, nella storica località di Beaver Creek: si tratta di un assaggio delle nevi che caratterizzeranno il Mondiale di Vail 2015. Le azzurre sono in America già da qualche settimana, dove hanno ottimamente lavorato a Copper Mountain.
La squadra diretta da Alberto Ghezze, approdato in nazionale A dopo una vincente “gavetta” in Coppa Europa, entra così nel cuore di una stagione nella quale l’auspicio è quello di ottenere risultati ben migliori rispetto a quelli dell’ultima stagione. Il gruppo tricolore può contare anzitutto su una serie di atlete esperte: come la trentaduenne Daniela Merighetti, un podio a gennaio in libera e soprattutto una quantità infinita di rimpianti per gare buttate al vento con errori di linea nel finale; se Dada riuscisse a migliorare l’approccio tattico, potrebbe stabilmente essere in zona podio. Come Nadia Fanchini, 27 anni e quell’argento iridato di Schladming a consacrare la sua rinascita dopo tanta, troppa sfortuna: il talento della finanziera camuna è preziosissimo e le potrà garantire ancora grandissime soddisfazioni, a patto di stare alla larga dagli infortuni. Sua sorella Elena, 28 anni, in America trova solitamente sensazioni positive: Elly è legatissima alla sorella, se una delle due iniziasse sin da subito a girare forte, l’altra la seguirebbe a ruota. Verena Stuffer, gardenese di 29 anni, è una ragazza regolarissima, stabilmente tra la quindicesima e la ventesima posizione: difficile chiederle exploit, ma questa costanza di rendimento è una dote che la caratterizza ormai da molti anni. Dopo una stagione di stop, torna poi in gruppo Hanna Schnarf, anch’essa classe 1984: anche se finora ha fatto vedere le cose migliori in supecombinata, la finanziera di Valdaora nasce velocista e si presenta al via della nuova stagione con il consueto entusiasmo, come abbiamo avuto modo di vedere in questa intervista.
Tra le più giovani, la venticinquenne Camilla Borsotti, reduce da un infortunio alla caviglia a luglio, deve ancora dimostrare pienamente in Coppa del Mondo quel grandissimo potenziale che aveva da giovanissima; la carabiniera di Bardonecchia vale più di un diciannovesimo posto, ne siamo convinti. Francesca Marsaglia, classe 1990, non è una delle atlete più scorrevoli, eppure avrebbe le qualità per puntare stabilmente ad un piazzamento nelle prime 15 in ogni discesa. Poi ci sono le classe 1991: anzitutto Lisa Agerer, reduce da una stagione nerissima dopo un’annata nella quale invece aveva fatto faville in Coppa Europa; la guardia forestale di Curon Venosta può far vedere le cose migliori in gigante ma, se riuscisse a ritrovare la serenità necessaria, potrebbe finalmente dimostrare il suo talento anche nelle prove veloci di Coppa del Mondo. Elena Curtoni soffre, al pari della Marsaglia, quando c’è da far correre lo sci; non ci stupiremmo se dovesse puntare con più decisione sul supergigante, la disciplina dove ha sempre fatto vedere le cose migliori. Infine, Sofia Goggia, piacevolissima rivelazione dei Mondiali di Schladming col suo spirito solare e il suo talento genuino, pronta ad affrontare la sua prima stagione intera in Coppa del Mondo: in velocità è fondamentale fare esperienza e conoscere nel dettaglio ogni pista, dunque non è lecito chiederle, sin da subito, risultati strepitosi; col tempo confermerà le sue doti.
foto Odd Andersen
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marco.regazzoni@olimpiazzurra.com