Sci Alpino
Sci alpino: Shiffrin e Hischer rispettano i pronostici
Pronostici rispettati nel weekend finlandese di Coppa del Mondo: Mikaela Shiffrin e Marcel Hirscher sono i migliori interpreti dello slalom e lo hanno confermato sfornando altre due prestazioni di altissimo livello sulla Levi Black.
La statunitense ha vinto la prova femminile unendo la sua ormai straordinaria tecnica a qualche rischio dal quale, però, si è ripresa prontamente: non finiremo mai di ripetere come questa ragazza abbia appena 18 anni, dunque tutte le potenzialità per diventare una vera cannibale dello sci alpino, non solo tra i rapid gates. Dalla gara di sabato sono emerse indicazioni interessanti in merito ad un notevole ricambio generazionale che sta avvenendo in questa disciplina: certo, l’ottimo mantenimento della pista ha agevolato l’inserimento di atlete con numeri di partenza molto alti, ma Christina Ager, Charlotta Saefvenberg e Marine Wallner, tanto per citare tre nomi, sono ragazze di cui sentiremo sicuramente parlare nei mesi e negli anni che verranno.
Marcel Hirscher, invece, sta allo slalom maschile come Ted Ligety sta al gigante: un campione che non finisce mai di stupire per la sicurezza e la tranquillità con cui scia. Anche in questa prova non è mancata qualche piacevole sorpresa: una su tutte, Henrik Kristoffersen, norvegese classe 1994, reduce da quattro medaglie mondiali juniores; attenzione, il ragazzo ha tutte le caratteristiche non solo per diventare uno slalomista di livello, ma anche per inserirsi nella grande tradizione dei polivalenti del paese dei fiordi, come Aamodt, Kjus e Svindal, perché ha ottime doti persino in velocità. Una citazione la merita anche Julien Lizeroux, sfortunato campione che tornava in Coppa del Mondo a distanza di quasi tre anni dall’ultimo apparizione: diciassettesimo posto col pettorale 63 e tante speranze di ritrovarlo presto a lottare con i migliori.
L’Italia, della quale parleremo più dettagliatamente nei prossimi giorni, torna a casa con un solo sorriso: quello di Patrick Thaler, il veterano, il guerriero, il ragazzo di cui si parla di meno ma che in realtà rende sempre di più, lavorando silenziosamente e sfruttando appieno la grande esperienza. Trait d’union tra la gara maschile e quella femminile, al netto di Thaler, è stato purtroppo l’atteggiamento difensivo, quasi impaurito, messo in mostra da molti azzurri: difficilmente, così, si può ambire alle posizioni che contano.
foto tratta da denversport.com
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marco.regazzoni@olimpiazzurra.com