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Test match | Italia-Australia, le pagelle: Zanni il migliore, trequarti in bambola

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Comincia con una batosta il novembre di fuoco dell’Italrugby, pesantemente sconfitta dall’Australia 20-50, in una partita equilibrata per soli 15 minuti. Troppo larga la forbice tra le due squadre e tanti i problemi a cui Jacques Brunel dovrà porre rimedio nella settimana che porta alla delicata sfida contro Fiji. Le pagelle.

Luke McLean, 6: riconsegnato all’estremo, l’italo-australiano si fa trovare pronto nel gioco tattico, ma soffre le incursioni dei trequarti australiani, mancando il placcaggio sulla prima meta di Cummins. La sufficienza, però, è meritata per la presenza nella fase offensiva, culminata con la finalizzazione della splendida marcatura iniziale.

Leonardo Sarto, 4,5: , non solo per colpa sua. Non gli arriva praticamente nessun pallone e resta a guardare i suoi compagni tentare di sfondare un’ordinata difesa australiana. In difesa, poi, è un non-protagonista insieme ai colleghi di reparto ed è totalmente in balìa dei trequarti wallabies, che gli sbucano da tutte le parti a velocità doppia.

Luca Morisi, 5: l’inizio è incoraggiante in fase difensiva, ma con il passare dei minuti anche il centro trevigiano soccombe di fronte alla velocità di Kuridrani e di tutto il reparto arretrato ospite. Inoperoso in fase offensiva. Rimandato, ma la maglia da titolare potrebbe essere ancora sua.

Alberto Sgarbi, 5: come Morisi, anche il numero 12 azzurro si dimostra attento ed aggressivo nel primo quarto d’ora di partita, respingendo al mittente ogni tentativo di percussione avversaria. Ben presto, però, anche uno dei migliori difensori a disposizione di Brunel non può che assistere impotente al dominio di Cooper&co. nel gioco al largo.

Tommaso Benvenuti, 4,5: magistrale nella progressione che propizia la meta di McLean e infiamma il match. Peccato che la sua partita, di fatto, finisca lì e allo stesso tempo cominci quella di Nick Cummins, il protagonista dei prossimi incubi dell’ex Benetton. Se il biondo trequarti wallabie diventa il pericolo pubblico n°1 non può che essere anche – e soprattutto – colpa sua.

Alberto Di Bernardo, 4,5: fa rimpiangere – purtroppo – Orquera, relegato un po’ a sorpresa in tribuna da Brunel. Amministra con sufficienza il gioco in cabina di regia, senza inventare alcunché, ma i veri disastri li combina dalla piazzola, dove non arrivano sei punti di fondamentale importanza a fine primo tempo. Nella ripresa, infine, è sostanzialmente un corpo estraneo.

Edoardo Gori, 6: Ugo rientra in extremis nel XV titolare e verrebbe da dire ‘menomale’, alla luce dell’ordine che il mediano trevigiano conferisce alla squadra. Non sarà un metronomo alla Du Preez o un furetto alla Genia, ma il toscano dimostra ancora una volta di essere il padrone della maglia n°9, sebbene una prestazione soltanto sufficiente.

Sergio Parisse, 5,5: l’attesa battaglia con Mowen viene persa – ma non nettamente – dal nostro capitano, come dimostra anche il placcaggio rotto dal n°8 australiano in occasione della sua meta. Encomiabile, al solito, la grinta e la determinazione del leader azzurro, uno degli ultimi ad arrendersi e sempre pronto a dare la carica. Forse, però, non basta più.

Robert Barbieri, 5,5: è lo specchio di una terza linea che non riesce ad imporsi sui dirimpettai australiani, merito anche di uno scatenato Hooper. Tenta a più riprese un break che possa sfaldare le linee avversarie, ma è costantemente rispedito indietro. Generoso in difesa, ma non fa la differenza.

Alessandro Zanni, 6,5: il migliore per abnegazione e spirito di sacrificio, nonostante neanche lui sia sui livelli dello scorso anno. Tanta sofferenza per il flanker friulano, ma dalle sue parti raramente Cooper&co. riescono a sfondare come invece nelle altre zone del campo. Un leone, merce rara in questo momento per Brunel. A tratti indistruttibile.

Marco Bortolami, 5,5: porta giù qualche touche con grande maestria, cerca di farsi sentire nel gioco aperto ma non può essere lui a dare quel quid necessario per alzare il livello di gioco.

Antonio Pavanello, 5: impalpabile, sempre assorbito dai primi cinque uomini australiani. Il suo impatto è pressoché nullo sul match, nonostante si batta per tutto il tempo in cui resta in campo.

Martin Castrogiovanni, 5,5: delittuoso vederlo arretrare in mischia al cospetto di Slipper, certamente non un fenomeno. Cerca il riscatto facendo sentire i suoi chili nel breakdown e nel gioco aperto, con risultati alterni e con poca fortuna.

Davide Giazzon, 5: non si conferma sui livelli dello scorso giugno ma ritorna su quelli del Sei Nazioni e dello scorso anno, ovvero poco adatti a match di simile caratura.

Michele Rizzo, 5: Ben Alexander va a nozze dalle sue parti in mischia, costringendolo ad arretrare ad ogni ingaggio. Per il pilone trevigiano, di fatto, l’opaca prestazione di oggi è solo la conferma di un’involuzione ben visibile anche in Pro12, a tratti preoccupante se si pensa al brillante Rizzo visto soprattutto negli ultimi mesi della scorsa stagione.

Leonardo Ghiraldini, 6: ritrova il campo dopo una lunga – e pesante – assenza. Ordinato e disciplinato, Ghira contribuisce alla stabilizzazione della mischia nella ripresa. Una mezz’ora importante per ritrovare il ritmo partita.

Matias Aguero, 6: come Ghiraldini, entra a match praticamente già chiuso, condizione che gli facilita l’impatto sulla partita. Buona, in ogni caso, la risposta del pilone zebrato, a questo punto favorito per una partenza da titolare contro Fiji.

Lorenzo Cittadini, 6,5: significativa la meta realizzata, dedicata al padre recentemente scomparso. Ma, a prescindere dalla marcatura, l’ingresso del pilone trevigiano ‘raddrizza’ la mischia italica perlomeno nella ripresa, risultando più dominante rispetto a Castrogiovanni.

Quintin Geldenhuys, 6: al pari di Ghiraldini, ritorna dopo un infortunio e fa sentire tutta la propria potenza anche in mischia, dove insieme a Cittadini riesce a formare un buon pacchetto che impensierisce i Wallabies. Un rientro importante per Brunel.

Joshua Furno, 6: tanti i dubbi sulla sua esclusione, rafforzati dal buon impatto che il seconda/terza linea del Biarritz ha avuto sul match. Un elemento sempre più interessante, sicuramente in ascesa nel borsino di Brunel.

Tommaso Allan, 6,5: non poteva esserci un esordio più dolce per la giovane apertura ‘soffiata’ alla Scozia. Splendida la finta con cui manda al bar Leali’ifano in occasione della meta, meno i due calci malamente sbagliati, ma se il buongiorno si vede dal mattino Brunel potrebbe aver trovato un nuovo strumento da inserire nella sua Banda

Tobias Botes, sv.: gestisce tutto sommato bene gli ultimi 10 minuti d’arrembaggio italiano, troppo pochi in ogni caso per dare un voto.

Tommaso Iannone, sv.: nessuna occasione per mettersi in mostra per la promessa delle Zebre.

Jacques Brunel, 5: paga qualche scelta tattica sbagliata, anche nella formazione (Benvenuti e Pavanello titolari, Orquera in tribuna, Furno in panchina). Da rivedere completamente la fase difensiva e la mischia, in particolare quest’ultima ha palesato preoccupanti segni di cedimento, dovuti al mancato adattamento alle nuove regole. Insomma, tanto lavoro per il transalpino e poco tempo a disposizione…

 

daniele.pansardi@olimpiazzurra.com

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