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Rugby

L’Italrugby domina e soffre, ma abbatte le Fiji 37-31

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Serviva una vittoria alla Banda Brunel per riscattare la magra figura di una settimana fa, e vittoria è stata, nonostante l’incapacità cronica di chiudere le partite. A Cremona, l’Italia abbatte le resistenze di Fiji 37-31, in un match dominato territorialmente dagli azzurri grazie anche alla clamorosa indisciplina degli ospiti, puniti con ben cinque cartellini gialli. Evidenti i progressi rispetto alla debacle di Torino, in particolare in mischia e nei punti d’incontro, ma permangono i (grossi) problemi in fase difensiva, bucata ben cinque volte dalla possanza fisica figiana.

Al pronti-via i trequarti figiani creano subito scompiglio nella difesa azzurra, ma i padroni di casa prendono da subito l’abbrivio giusto in fase offensiva, vincendo le collisioni e muovendo con la giusta velocità l’ovale  al largo. E i primi punti non possono che essere azzurri, con un piazzato di Orquera dopo 3′. Vivace l’Italia palla in mano, ma la strenua ricerca del riciclo porta ad un ingenuo turn over, abilmente sfruttato da Tikoirotuma che fa volare in campo aperto l’estremo Talebula per la meta del 3-5. Gli azzurri, però, dimostrano la totale casualità della marcatura e riprendono il pieno possesso della partita; la mischia domina, Orquera manderebbe anche in meta Parisse ma il TMO annulla per un in avanti. L’apertura zebrata tenta il sorpasso al 17′ ma non centra i pali. Crea gioco senza però concretizzare la Banda Brunel, mentre Fiji alza decisamente il livello dell’aggressività, fino a scadere in una copiosa indisciplina. Il primo ad essere punito è Qera, seguito da Tikoirotuma e da Matadigo al 26′. Nemmeno in 12, però, Parisse&co. sfondano le linee di trincea avversarie, ma riescono a mettere il naso avanti con Orquera grazie ad un piazzato. L’ennesimo placcaggio alto figiano costa addirittura il quarto giallo per gli isolani in 8 minuti (!), sventolato a Nadolo che sblocca finalmente l’Italia, in meta con capitan Sergio Parisse da maul al 29′ (13-5). Arrembante, ma infarcita di qualche errore di troppo, la manovra offensiva azzurra, capace comunque di sfruttare nuovamente la superiorità numerica con Luke McLean al 33′ (20-5), al termine di una lunga azione multi-fase, l’ultima degna di nota di un movimentato primo tempo.

La ripresa si apre così come si era chiusa la prima frazione: Italia a spadroneggiare e Fiji rintanate in difesa a placcare il possibile e ad attendere il momento giusto per far male in ripartenza. E al 48′ è ancora Tikoirotuma a trovare il varco giusto in contropiede, favorendo con la sua corsa la marcatura del 23-10 firmata da Timoci Nagusa. Il leit-motiv, però, è sempre lo stesso, con un’Italia determinata e concentrata perennemente nella metà campo figiana, in difficoltà di fronte alle scorrazzate di Campagnaro e Canale. A dare l’affondo decisivo per la terza marcatura è la mischia, dominante sui metri figiani per una meritata meta di punizione al 57′ (30-10), a cui rispondono subito i pacifici con l’ennesima ripartenza, questa volta una solitaria azione di Nadolo che porta alla meta del 30-17 dopo la conversione di Bai. Il quinto cartellino giallo (per Sisa) consente alla mischia di dominare ancora, e Parisse può servire uno splendido offload per la quarta meta di Manoa Vosawai (37-17). La luce in casa Italia, però, si spegne all’improvviso e i figiani ne approfittano con ben due mete in 3′, con Nalaga prima e Nagusa poi, che riportano la nazionale pacifica sotto break (37-31) e spaventano non poco la Banda Brunel. Si soffre, Nadolo&co si riversano in avanti ma al fischio finale gli azzurri possono festeggiare.

 

daniele.pansardi@olimpiazzurra.com

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