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Basket, Serie A1: Brindisi e la rivincita di Bucchi, Milano è sempre la stessa

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Non chiamatela più sorpresa, perchè adesso la Enel Brindisi comincia davvero a fare sul serio e inizia a credere che quest’anno possa togliersi grandi soddisfazioni. Iniziano ad arrivare anche vittorie pesanti e sofferte cntro squadre come Cantù, che ormai possono definirsi delle rivali e il gruppo di Piero Bucchi guarda tutti gli altri dall’alto della classifica. Una bella rivincita per l’allenatore bolognese, che cercava il rilnacio dopo la burrascosa esperienza con Milano, di cui parleremo dopo, ma che lo aveva comunque visto raggiungere due finali scudetto e le Top16 in Eurolega. facendo meglio di altri suoi colleghi. A Brindisi ha saputo creare prima di tutto un gruppo, nonostante i numerosi arrivi e partenze di quest’estate, affidandosi al talento dei vari Dyson e James, ma anche all’esperienza di Massimo Bulleri, fido scudiero del suo coach, che sta vivendo una seconda giovinezza in Puglia.

Doveva essere la stagione del ridimensionato ed invece eccola sempre li a lottare nelle posizioni di vertice e ad imprimere il suo marchio anche in questo campionato. Si parla ovviamente della Montepaschi Siena, partita con mille dubbi ed incongnite ed ora al secondo posto in classifica. Il caso English sembra ormai arrivato ad una fine, con la guardia americana che ha firmato per la squadra francese del Roanne, nonostante siena non abbia mai comunicato ufficialmente il taglio. Potrebbe tornare per la quarta volta Bootsy Thornton. Certamente a tenere banco nelle ultime ore è stata la vicenda del possibile trasferimento di Daniel Hackett al Galatasaray. Non è arrivata nessuna voce ufficialenè dal club nè dal giocatore e questo silenzio non fa che confermare che qualcosa di vero c’è. Perdendo il play azzurro la Montepaschi ridimensionerebbe notevolmente il tetto ingaggi, ma quasi sicuramente direbbe addio ai sogni di gloria in questa stagione, diventando in un colpo solo un anno di transizione.

Cambiano i giocatori, gl allenatori, ma alla fine Milano resta sempre la stessa. Anche quest’anno si è iniziato a fare subito proclami di successi e trionfi,  ma in sostanza per ora dell’Olimpia schiacciasassi ed ammazza campionato si è visto ben poco. Il mercato ancora una volta è stato davvero deleterio e la società non ha davvero più alibi: gli acquisti di Gigli e Kangur sono davvero senza spiegazone, visto che sono stati comprati due giocatori rotti, il cui recupero appare ancora lontano, soprattutto per l’ex Siena. Sui due playmaker si è voluto scommettere, ma per ora si sta perdendo nettamente con Curtis Jerrels sempre più vicino al taglio e finito ormai nell’occhio del ciclone da parte dei tifosi. Anche lo stesso Banchi preferisce più volte la regia di Langford e Gentile, non di certo due play, e questi sono segnali che il presidente Proli ed i suoi uomini dovrebbe cogliere.
L’aver dato grandi responsabilità a Gentile (più giovane capitano della storia) forse è stato un errore, perchè Alessandro non ha ancora raggiunta quella maturità che lo proietta tra i più forti giocaori del panorama europeo. Infatti nonostante un talento cristallino, il figlio del grande Nando non è ancora riuscito a calmare un carattere fumantino e che lo porta spesso ad esagerare e prendere dei falli tecnici inutili come quello di ieri sera a Roma.
La sensazione è quella che Milano in questo momento è ancora un agglomerato di giocatori e non una squadra, nonostante Banchi stia cercando in tutti i modi di creare un collettivo. In Eurolega la situazione sembra tranquilla (manca una vittoria per la matematica certezza del passaggio del turno) e forse le fatiche europee si stanno riflettendo su un campionato iniziato davvero male.

 

andrea.ziglio@olimpiazzurra.com

foto tratta da olimpiablog.it

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