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Ciclismo su pista: per l’Italia pochi spunti dal Messico

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La seconda e penultima tappa di Coppa del Mondo di ciclismo su pista non ha regalato grandi soddisfazioni ai colori azzurri, dopo l’ottimo weekend di novembre a Manchester. Ad onor del vero, c’è da dire come nella spedizione messicana mancassero molte delle punte tricolori (su tutti Elia Viviani e Marco Coledan), mentre questa sia stata un’occasione per mettere alla prova sul palcoscenico internazionale molti ragazzi appena ventenni.

In proporzione, il risultato migliore è quello conseguito dall’inseguimento a squadre femminile: mentre la Gran Bretagna si diverte a limare secondi su secondi al primato mondiale, Frapporti-Bartelloni-Confalonieri-Valsecchi si sono migliorate di due secondi e mezzo rispetto a Manchester, dando quindi un segnale positivo. Stessa cosa non si può dire del quartetto maschile, d’altronde ampiamente rimaneggiato: posizione di retrovia e cronometro troppo alto, ma comunque, appunto, qui più che in altri settori si è sentita la mancanza di molti elementi titolari.

Dalle gare individuali, la performance più significativa è quella della veterana Silvia Valsecchi, ottava nell’inseguimento; gli altri erano spesso tra i più giovani di ogni start list e non hanno conseguito piazzamenti di livello assoluto. Il potenziale, però, c’è: Simone Consonni per più della metà dell’omnium navigava attorno alla decima posizione, mentre Matteo Alban nello scratch ha acquisito una fondamentale esperienza. Le note veramente negative, come sempre, arrivano dal settore velocità, dove si fa fatica persino a restare tra i primi venti, sia nel maschile sia nel femminile, oltre a non avere una formazione in grado di gareggiare nelle prove a squadre.

foto tratta da pedaletricolore.it

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marco.regazzoni@olimpiazzurra.com

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