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Hockey, Eleonora Di Mauro in esclusiva: “L’obiettivo è Rio…”

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Olimpiazzurra ha intervistato in esclusiva una delle protagoniste della crescita esponenziale della nazionale femminile di hockey prato, Eleonora Di Mauro, che, con il suo Catania è in testa alla classifica della serie A1.

Come hai iniziato a giocare ad hockey?
Ho iniziato a giocare ad hockey con la scuola all’età di 12 anni. Fin da subito ho capito che era quello che volevo fare essendo uno sport di squadra”.

Qual è il tuo ruolo principe?
Il mio ruolo principale è mediano destro ma posso giocare anche da attaccante, ho caratteristiche offensive per questo mi piace tanto attaccare”.

Questo 2013 è da ricordare per te e il tuo club.
Sicuramente il 2013 è stato caratterizzato da avvenimenti importanti per me. Tutto ha inizio il 16 giugno 2012 dove a Catania si giocavano le finali di Coppa Italia. In questi torneo siamo state la squadra protagonista battendo in semifinale il Pisa e la Lorenzoni (Bra) in finale staccando così un ticket per il Challenge I. Dal 16 al 19 maggio 2013 sempre a Catania abbiamo ospitato l’Eurochallenge l (Coppa Europea) classificandoci al 5° posto su 8 mantenendo la stessa divisione. Una settimana dopo in Sardegna, per essere più precisi nel campo della Ferrini, si giocavano le finali di play off per la qualificazione del del prossimo Challenge l, anche qui ci siamo confermate battendo prima l’Amsicora Cagliari in semifinale e poi il Pisa in finale”.

Siete partite a tutta in questa nuova stagione: tutte vittorie ed un solo pareggio. Puntate dritte allo scudetto?
Attualmente siamo in vetta alla classifica ma questo non significa che siamo rilassate, è comunque un primo posto momentaneo visto che manca ancora tutta la seconda parte di campionato e ci sono squadre agguerrite pronte a soffiarti il posto ma ci faremo trovare pronte per proteggere il primato assoluto. Sì, certo, quest’anno puntiamo dritte allo scudetto; credo che dopo anni di lavoro grazie anche alla mia allenatrice Trinidad Cañon ce lo meritiamo tutti”.

Passiamo alla nazionale. A Valencia è stata una grandissima Italia che è riuscita ad avere la meglio su squadre anche di livello maggiore.  
Sì, a Valencia è stata una grandissima Italia siamo state la squadra rivelatrice di questo torneo. Partivamo come ultima forza, ma questo ci è servito a dimostrare che anche noi avevamo da dire la nostra così a poco a poco con tanto lavoro e soprattutto umiltà siamo riuscite ad andare oltre ogni aspettativa conquistando il primo posto (meritatissimo) e classificandoci al Round 3 della World League di Londra dove ci aspettavano nazioni fra le migliori al mondo”.

Poi Londra. Ve la siete giocata alla grande con tutte: a cosa è dovuta questa crescita?
“A Londra ce la siamo giocate con tutte, siamo riuscite a battere nazionali come il Sud Africa e gli Stati Uniti che fino a qualche anno fa sognavamo di battere e competere alla pari contro compagini del calibro come la Cina, Inghilterra e Argentina anche se obiettivamente queste squadre hanno un qualcosa in più, semplicemente perché essendo professioniste riescono ad allenarsi sempre insieme e questo a livello internazionale è importante al contrario nostro, che avendo qualche oriunda italo-argentina in squadra, siamo un po’ costrette a farne a meno visto la lontananza. La  Federazione fa di tutto per cercare di metterci nella miglior condizione possibile e di farci ritrovare tutte insieme il più possibile. Questa crescita è dovuta al lavoro svolto in tutti questi anni: ovviamente quando si parla di squadra la cosa importante è cercare di lavorare il più possibile con le stesse giocatrici perché solo così ci si conosce e si cresce come squadr. Credo che questo abbia fatto la differenza, ovviamente siamo consapevoli che abbiamo ancora tanto da lavorare ma sappiamo che siamo sulla buona strada”.

A Cambrai eravate davvero superiori a tutte le altre, non c’è stato il minimo segno di sofferenza.
A Cambrai sapevamo di essere la squadra da battere visto le buone prestazioni di Londra sapevamo il valore della squadra ma ovviamente siamo rimaste sempre con i piedi per terra perché è così che fanno le grandi squadre. Siamo riuscite a battere tutte le squadre vincendo l’Europeo pool B a punteggio pieno conquistando il pass per l’Europeo di massima serie dove giocano le 8 squadre migliori d’Europa”.

Continuerete per raggiungere Rio 2016 con Fernando Ferrara. È lui l’allenatore giusto per portare dopo tantissimi anni l’hockey prato italiano alle Olimpiadi?
Ovviamente stiamo lavorando per questo dove è previsto un raduno in Cile a fine gennaio anche qui ci faremo trovare pronte per cercare di mantenere il più in alto possibile il nome dell’Italia. Sì, certo l’obiettivo è portare l’Italia di hockey su prato ai giochi olimpici di Rio 2016. Sì, lui in questo momento è la persona più adatta per poterlo fare”.

Quali sono i tuoi sogni per il futuro?
“Non rinnego che sarebbe un sogno poter giocare un Olimpiade rappresentando il proprio paese, credo sia il sogno di ogni sportivo e anche la svolta per poter far conoscere e apprezzare di più questo sport bellissimo in Italia”.

 

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gianluca.bruno@olimpiazzurra.com

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