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Elisa Longo Borghini: “Un 2014 come il 2013…ma senza il guard rail!”

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Qualcuno, ripercorrendo il 2013 di Elisa Longo Borghini, potrebbe pensare a chissà quale rabbia per quella caduta, brutta e dolorosa, rimediata al Campionato Nazionale, che di fatto l’ha fermata mentre era in forma splendida ad inizio estate, facendola rientrare in corsa solamente per i Mondiali: eppure, la ventiduenne di Ornavasso ripensa alla sua stagione in assoluta serenità, senza mai perdere il sorriso e l’ironia che da sempre la contraddistinguono.

Il primo ricordo, chiaramente, è quello di Cittiglio: sull’altra sponda del lago di casa, il 24 marzo Elisa conquista una splendida vittoria in solitaria, con un tempo letteralmente da lupi, nella prova di Coppa del Mondo. “Sicuramente Cittiglio è stata la vittoria  più bella: avevo una buona forma sin dai primi mesi dell’anno già dimostrata con alcuni buoni piazzamenti, quindi il Trofeo Alfredo Binda è stata una conferma importante. Forse un po’ inaspettata, ma comunque una bella conferma”.  Seguono poi altri risultati di valore assoluto: seconda alla Freccia Vallone, quarta al Giro delle Fiandre, tanto per citarne un paio. Ai primi di giugno, il successo nella frazione di Gatika all’Emakumeen Bira, impegnativa corsa a tappe nei Paesi Baschi, chiusa al secondo posto nella classifica finale, risultato che porta a casa anche al Campionato Nazionale a cronometro.

Proprio il Tricolore, però, le riserva una brutta sorpresa: il 23 giugno, sulle strade della Valcuvia, cade sull’asfalto bagnato mentre sta per giocarsi il successo e finisce sotto un guard rail; frattura della cresta iliaca e niente Giro Rosa. La caduta è stata l’unico neo di un 2013 che considero fantastico. Non credo di aver fatto chissà quale miracolo a tornare in gruppo dopo un paio di mesi: ho semplicemente aspettato di guarire dall’infortunio e poi mi sono allenata duramente per raggiungere il mio obiettivo, ovvero la partecipazione al Mondiale. Ogni altra atleta avrebbe fatto così al mio posto” – ci racconta con grande umiltà.

Si arriva, appunto, a Firenze: c’è un bronzo iridato da difendere, ma la Longo Borghini sa di non poter essere lei a conquistare quella medaglia per l’Italia. “Io e Tatiana Guderzo dovevamo essere al servizio di Rossella Ratto: così è stato, e Rossella ha conquistato un risultato eccezionale. Per me quel Mondiale ha rappresentato qualcosa di entusiasmante, una grande gratificazione personale, anche perché comunque sono riuscita ad arrivare nelle dieci”. 

Archiviato un 2013 dunque assolutamente positivo, Elisa guarda avanti: “A me non piace stare completamente ferma. Nella fase invernale della preparazione, faccio lunghe camminate in montagna, il chilometro verticale o uscite in MTB, spesso assieme a mio fratello Paolo (passistone della Cannondale, ndr). Ora come ora alterno bici e palestra, perché nel 2014 vorrei restare sui livelli di quest’anno…magari evitando di abbracciare un guard rail!

foto tratta da laprovinciadivarese.it

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marco.regazzoni@olimpiazzurra.com

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