Karate
Fioravante Valentino in esclusiva: “Il karate mi ha salvato la vita”
La passione per il karate accantonata per la boxe. Un sentimento mai sbocciato per la ‘Nobile Arte’, poi il ritorno al primo amore. E che ritorno: campione d’Italia nella categoria -83 kg. Fioravante Valentino è l’ennesimo gioiello della straordinaria Marcianise che, da diversi anni, regala grandi campioni all’Italia negli sport da combattimento. Il 25enne campano, dopo il trionfo agli Assoluti, insegue ora la consacrazione internazionale. Ricordando come il karate lo abbia salvato dalle brutte compagnie…
Una storia particolare la tua. Prima il karate, poi la boxe, dopo di nuovo il karate…
“Da piccolo mi sono avvicinato al karate perchè ero una piccola peste, tiravo sempre calci e pugni in continuazione e molte volte ci andava di mezzo la mia piccola sorellina, che adesso ha due bellissime figlie, Dominga e Naomi. Il mio papà decise di farmi fare uno sport che calmasse il mio animo e, devo dire la verità, il karate è servito molto. Poi, diventato più grande, ho lasciato e sono passato al pugilato. Anche con questo sport andavo forte, ma come si suol dire non mi sono dimenticato mai il primo amore, mi mancava tanto quel kimono e sono ritornato“.
Il karate ti ha allontanato anche da cattive compagnie?
“Nella mia storia devo dire che il karate mi ha salvato la vita. Se devo essere sincero, ho preso qualche brutta strada nel periodo che mi sono fermato (5 anni), poi sono ritornato sulla retta via. Forse la scintilla che ha fatto rendermi conto di quello che facevo erano le lacrime di mia mamma“.
Cosa ti è mancato per emergere nella boxe?
“Per emergere nella boxe ti dico che non mi mancava niente atleticamente e fisicamente, ma forse mi mancava l’amore per la ‘Nobile Arte’, perche il karate era entrato dentro di me“.
Dopo 5 anni di pugilato, sei tornato al karate e sei diventato Campione italiano. Te lo aspettavi? Un segno del destino che ti ha fatto comprendere che questa era la scelta giusta?
“Dopo 5 anni nel pugilato, devo dire che non mi aspettavo di diventare campione d’Italia e, se proprio dobbiamo dire la verità, tutti non se lo aspettavano, ma come ben sappiamo, noi di Marcianise sappiamo fare questo ed altro“.
Quali sono i tuoi obiettivi per il 2014?
“Voglio vincere il circuito della Karate Premier League, cioè un insieme di gare che si svolgono in tutto il mondo e alla fine c’e’ una classifica finale. Ti dico anche che forse ci sarà un cambio di categoria, stiamo valutando la situazione con i miei tecnici Ciro de Francesco, il preparatore atletico Luca Romano, ex Fiamme Gialle. C’è anche una new entry sul lato della preparazione fisica, Rocco Trazza“.
Dopo il titolo italiano, ti senti pronto per lanciarti sulla ribalta internazionale? Sogni di diventare un giorno campione del mondo?
“Io sono sempre pronto per lanciarmi nella ribalta internazionale, dipende sempre dalla nazionale italiana. Il mio sogno fin da piccolo era essere campione olimpico, ma come tutti sappiamo il karate non fa parte del programma a cinque cerchi. Secondo me è una grande sofferenza che il karate tutto non si merita“.
Quanto pesa in effetti al karate non far parte delle discipline olimpiche? E cosa proporresti per aumentarne la visibilità in Italia?
“Pesa tanto non essere sport olimpico. Come me ci sono tanti ragazzi che hanno vinto molto, hanno rappresentato la nazionale senior e vinto medaglie a livello internazionale senza gruppo sportivo. Riguardo a me, ho sofferto per questa cosa, ero quasi sul punto di lasciare definitivamente, ma ho deciso che non darò spazio a nessuno, con tutti i problemi di questo mondo io non mollo. Non mollo perchè il karate mi mette in pace con me stesso, non mollo perche’ quando combatto dimentico tanti problemi che ho, non mollo perché io anche senza essere stipendiato da un gruppo sportivo vivo di soddisfazione anche senza soldi. L’ultima cosa che vorrei dire che forse per questa mia rimonta nello sport, ma soprattutto nella vita, devo dire grazie alla mia mamma e il mio papà che mi hanno sempre aiutato e creduto in me quando gli altri invece mi puntavano solo il dito contro“.
Marcianise, fucina inesauribile di talenti nella boxe e nel karate: qual è il segreto?
“Voglio solo dirvi che Marcianise non è solo terra di pugilato, ma vorrei cambiare questa frase dicendo che Marcianise è una terra di combattenti. Il segreto varia da persona a persona, ma forse nel nostro sangue scorre qualcosa che gli altri non hanno“.
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federico.militello@olimpiazzurra.com