Artistica
Ginnastica, Carlotta Ferlito: “Un 2013 agrodolce: ho pensato al ritiro, ma poi…”
Numero di fine anno anche per il magazine (FGI News) della Federazione Ginnastica d’Italia. Tra le tante curiosità (ne pubblicheremo poi un altro paio che ho trovato particolarmente interessanti), è stata pubblicità un’intervista a Carlotta Ferlito firmata da Giulia Righi.
Una lunga chiacchierata, per ripercorrere la carriera e il 2013 che si sta per concludere. Rilancio un paio di battute dell’azzurra che assumono una valenza specifica per diversi motivi.
Domanda: Nel 2013, il 15 febbraio, compi 18 anni. Vinci ancora lo scudetto e prendi parte agli Europei di Mosca, dopo aver vinto, l’anno precedente, il bronzo a squadre a quelli di Bruxelles, Ormai sei una stella conclamata, non più l’outsider berlinese. Ma ancora più emozionante è ciò che ti accade fuori dalla pedana […]. Quante emozioni!
Risposta: “In verità è stato un anno agrodolce. Ho festeggiato la maggiore età con i miei amici e la mia famiglia. Anche vincere il terzo scudetto consecutivo con la GAL è stato gratificante. Poi però in Russia (agli Europei di Mosca, ndr) ho mancato la medaglia e non nego che quello sia stato uno dei periodi più difficili della mia carriera. Avevo seriamente pensato di smettere o comunque di prendermi una pausa. Per fortuna ho superato quella crisi, sono tornata ad allenarmi, nonostante l’impegno scolastico, riuscendo ad ottenere un posto per i Mondiali di Anversa dove però la medaglia mi è sfuggita di nuovo. Sono contenta, invece, di tutto il resto. Ho dato il mio piccolo contributo all’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro, ho conosciuto Johnny Depp. E adesso ci sono tante altre cose in ballo di cui spero di potervi parlare molto presto”.
Domanda: Stai pensando per il futuro di alzare i contenuti tecnici dei tuoi esercizi?
Risposta: “A parole è facile sostenere che si debbano alzare le difficoltà. A certi livelli gli elementi si fanno sempre più complicati, quindi anche per aumentare di pochi decimi il tuo programma ci vuole tantissimo allenamento. E io non sono il tipo da rischiare esercizi non pronti col pericolo di farmi male seriamente. Vero, d’altro canto, che per competere seriamente in campo internazionale ormai bisogna presentare un valore di partenza molto alto”.
Cliccate qui per sfogliare gratuitamente il magazine della Federazione (intervista da pagina 24).
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