Artistica

Ginnastica, che 2013 è stato per l’Italia? Il bilancio: tra novità, conferme e…medaglie

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Il 2013 sta per salutarci ed è arrivato anche il momento per fare un bilancio sulla stagione della nostra ginnastica artistica.

Un anno assolutamente positivo per la nostra Polvere di Magnesio (che merita sostanzialmente un 8 in pagella), che è stata capace di mettersi sempre in luce in tutte le competizione internali a cui ha partecipato e di ritagliarsi il suo giusto spazio a livello universale.

 

Al femminile la sterzata è arrivata a inizio anno quando Enrico Casella è tornato a vestire i panni di Direttore Tecnico. Il suo comandamento è stato chiaro fin da subito: “L’Italia deve ben figurare nelle occasioni che contano, deve saper competere a livello mondiale”.

Per realizzare l’obiettivo, ovviamente, si è reso necessario seguire alcune strade tra cui la più rilevante è stato il tentativo di innalzare il proprio D Score, presentando elementi più difficili. Un rischio, certamente, ma è l’unico modo per competere realmente con i colossi dell’artistica. È stato richiesto un ulteriore sforzo durante gli allenamenti e soprattutto si è reso necessario un cambio psicologico, un dover credere di più negli propri mezzi.

L’aumento delle Accademie Federali, il lavoro sul territorio, l’analisi tecnica di più ragazze, daranno sicuramente dei frutti nei prossimi anni.

 

Mai come adesso la nostra Nazionale può contare su un gruppo così nutrito di ragazze. Il bacino da cui attingere per scegliere chi indosserà il body azzurro è ampissimo, le ginnaste sono davvero tante, a seconda dell’occasione si può puntare su determinate caratteristiche.

La scelta di costruire due squadre in occasione del Trofeo di Jesolo e del pre-Mondiale di Vigevano si è dimostrata azzeccata, dando la possibilità a molte ragazze di mettersi in luce, di respirare il clima della Nazionale, di poter lottare per un body.

Certo, se non esistessero gli infortuni. Questi sono stati un po’ il tallone d’Achille della stagione. Giorgia Campana si è rotta il gomito in allenamento, Elisabetta Preziosa ha avuto parecchi problemi con le ginocchia, Erika Fasana ha litigato con le tibie per tutta la stagione, Adriana Crisci è andata ko con la convocazione iridata in tasca, Vanessa Ferrari ha avuto dei risentimenti alla caviglia causa caduta a Jesolo che l’ha delibitata durante gli Europei, Enus Mariani non si è più vista in pedana dopo la classicissima di primavera.

E nonostante tutta questa iella siamo sempre riusciti a ben figurare in giro per il Mondo, andando sempre a medaglia in praticamente tutte le occasioni (Europei a parte) e cogliendo piazzamenti pesanti. Diciassette podi internazionali sono davvero qualcosa di pesante per il nostro movimento in rosa! Senza contare i piazzamenti di prestigio.

Ai Mondiali un argento, un quarto posto, un quinto posto, un sesto posto. Agli Europei un quarto posto, un quinto posto, un sesto posto. Ai Giochi del Mediterraneo abbiamo portato due ginnaste su tutti i podi possibili (escluso il volteggio e generale), confermandoci gli Stati Uniti del Mare Nostrum.

 

Vanessa Ferrari è stata magica, è ritornata ai livelli fantascientifici che magico biennio 2006-2007, risorta come un’Araba Fenice, ha costruito il suo argento iridato mattoncino su mattoncino, elemento su elemento, con tanta rabbia e voglia di riscatto. A 23 anni è ancora lì, pronta a lottare con il meglio del Pianeta e togliendosi ancora soddisfazioni.

Ha poi avuto la forza di proseguire sull’onda dell’entusiasmo e di conquistare altri due bronzi in Coppa del Mondo. Ora le manca solo un podio per completare l’en-plein… Sappiamo tutti quale sia e la aspettiamo…

Un dominio da vera Cannibale ai Giochi del Mediterraneo, nel ricordo dell’Almeria che la lanciò tra le grandi dell’artistica.

 

Carlotta Ferlito è l’altra punta di diamante del nostro movimento e ha saputo destreggiarsi ottimamente tra appuntamenti ginnici, jet-set ed esame di maturità.

Amaro pesante per il quarto posto alla trave agli Europei, che le ha fatto addirittura pensare al ritiro. La siciliana ha poi saputo riscattarsi ai Mondiali, cogliendo un prezioso quinto posto sui 10cm (top di carriera), ma che l’ha lasciata perplessa…

Il risentimento al polpaccio di fine stagione (che ha pesato durante le tappe di Coppa del Mondo) dovrebbe guarire velocemente. Si è discusso molto sull’incremento delle sue difficoltà: staremo a vedere.

 

Giorgia Campana è stata la migliore azzurra nella prima parte di stagione: scintillante in Serie A, solida a Jesolo, brillante agli Europei, eccellente agli Assoluti. Forma fisica al top, livello ginnico ottimale, poi lo sfortunato infortunio che le ha impedito di lottare fino in fondo per i Mondiali.

Ritorno definitivo di Adriana Crisci che a 31 anni ha saputo rimettersi in gioco ed è rientrata a pieno merito nel giro che conta. Il suo doppio avvitamento al volteggio e la sua caparbietà sono meritevoli di nota, tanto che era riuscita a strappare la convocazione per i Mondiali ma la caduta di Vigevano ha rovinato tutti i piani.

Elisa Meneghini è un po’ l’emblema di quello che andavamo cercando. Ha esordito ottimamente tra le seniores, ha strappato un eccellente sesto posto nell’all-around agli Europei e ha disputato la finale alla trave, ha svolto un buon lavoro sulle sue skills. Proprio in quest’ottica ha dedicato la seconda parte dell’anno all’allenamento e al perfezionamento in vista del 2014, sempre con l’obiettivo di migliorarsi per arrivare ancora più in alto.

Anche Alessia Leolini era al primo anno da senior e ha avuto subito l’occasione di partecipare alla rassegna iridata, facendo un’esperienza che le servirà per il futuro.

Abbiamo recuperato Francesca Deagostini dopo 18 mesi fuori dalle pedane. Infortuni ed operazioni non hanno fermato la milanese che ha pure strappato la partecipazione ai Mondiali.

Chiara Gandolfi pesca la giornata della vita vincendo l’oro alle parallele dei Giochi del Mediterraneo. Elisabetta Preziosa lotta fino in fondo, non molla, prova a volare a Mosca; ben figura agli Assoluti, vincendo la trave; strappa la convocazione per Mersin, conquista anche il bronzo al corpo libero, ma poi l’infortunio si fa sentire. Giulia Leni fa il pieno di bronzi e saluta con il suo sorriso.

 

E poi le giovani. E che giovani. Tea Ugrin ha fatto saltare il banco ad Ancona, ha sbalordito tutti e si è laureata Campionessa d’Italia. La triestina ha fatto l’impresa da junior, un numero che non riusciva dal 2005, ad opera di una certa Vanessa Ferrari. Martina Rizzelli ha trionfato ad Utrecht, dominando le parallele agli EYOF, prendendosi un meritato oro e salendo sul podio insieme alla Ugrin (bronzo). Lara Mori è rientrata piano piano dall’infortunio, ma ha ritrovato il suo status.

Il 2014 le porterà tutte tra le seniores, insieme ad Enus Mariani. Fate un po’ voi i conti di quante ragazze saranno a disposizione per l’anno che sta per iniziare. E con il ritorno dei concorsi a squadre ne vedremo delle belle…

 

L’eterno appunto. Le giurie ci penalizzano troppo e il nostro tricolore ne risente parecchio, subendo spesso volentieri alcuni “furti”.

E proprio con questo vocabolo passiamo al settore maschile. Sì, perché è Alberto Busnari il simbolo del nostro essere danneggiati. Il Cavaliere di Melzo ha completato il triplete della falegnameria: in un anno è arrivato quarto a Olimpiadi, Europei e Mondiali. Sfortuna immensa, certo, ma non solo.

Due medaglie mancate nel 2013 fanno comunque risultare positivo il movimento azzurro che conclude sì senza podi mondiali, ma con due gioie europee. Una è stupenda, sorprendente e ci fa ben sperare per il futuro: il bronzo di Andrea Cingolani al corpo libero, limpidissimo nel suo esercizio, convincente e motivato. Il marchigiano brillerà anche nel prossimo futuro: peccato per l’infortunio patito a Mersin e che lo ha tagliato fuori per la seconda parte di stagione (ai Mondiali ci avrebbe fatto divertire).

Matteo Morandi è ancora al vertice, conquista l’ennesimo bronzo della sua carriera, fa filotto con l’alloro di Londra 2012 e con un pizzico di fortuna in più sarebbe salito anche più in alto.

Insomma due senatori e un giovanotto. Ma la linea verde si fa strada a Utrecht dove Carlo Macchini sbalordisce e domina la sbarra agli EYOF e la nostra squadra conquista il bronzo, segno di un movimento dalle eterne possibilità.

Bartolini, Edalli, Landini sono tre carte da giocarsi verso Rio de Janeiro 2016.

 

A domani per le nostre consuete pagelle di fine stagione. Curiosi di sapere i nostri voti?

 

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