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Rugby

Heineken Cup: addio amaro per Smith, Treviso abbattuto 3-35

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Un Monigo caldissimo tributa un commovente saluto a Franco Smith nel pre-partita, dopo sette lunghi anni di battaglie. Il giusto regalo, però, non arriva dal campo per il sudafricano, perché l’Ulster domina in lungo e in largo come una settimana fa e sfianca un Benetton Treviso più volitivo ma disordinato ed inconcludente, demolito dai nord-irlandesi 3-35. Il peggiore degli addii per Smith, una crisi senza fine per tutta la squadra.

Le due formazioni sono avvolte in una nebbia che, inevitabilmente, non fa decollare una partita giocata sotto ritmo da entrambe le squadre e ampiamente spezzettata. Gli ospiti, però, sembrano avere idee più chiare rispetto ai biancoverdi in fase offensiva e Paddy Jackson può sbloccare il match al 10′ con un penalty. Treviso prova a rompere gli indugi in particolare con Dingo Williams e McLean, ma i Leoni non imbastiscono mai un’azione davvero organizzata e i nord-irlandesi si difendono egregiamente, concedendo però il pareggio a Beto Di Bernardo al 29′. Quando accelera, però, Ulster fa male e i padroni di casa ne fanno le spese al 37′, quando Luke Marshall sfugge via su un grubber ben giocato e schiaccia la meta del 3-8. Jackson, al 40′, porta i suoi oltre il break sul 3-11.

I ritmi restano blandi anche nella ripresa, anche perché Ulster cerca di controllare la partita e di sfruttare la foga e l’indisciplina trevigiana, da cui nasce il piazzato di Jackson per il 3-14. Nord-irlandesi in piena gestione del match e stabilmente nella metà campo avversaria con autorità; Pienaar sbaglia un piazzato dalla lunga distanza al 53′ e sull’azione successiva (57′) Brendan Williams viene sanzionato con un giallo – c’è da dire – piuttosto eccessivo. Ulster approfitta subito della superiorità numerica e muove bene l’ovale al largo, con Craig Gilroy a concretizzare una pregevole azione corale con la meta del 3-21. La franchigia di Belfast non si ferma e al 67′ arriva la terza meta del pomeriggio, firmata Robbie Diack sebbene l’azione non risultasse molto chiara nemmeno con il TMO. Il Treviso ha un moto d’orgoglio, arriva anche a 5 metri dalla linea di meta ma l’azione sfuma per un tenuto e Ulster si riaffaccia prepotentemente in attacco alla ricerca della meta del bonus, che arriva puntuale al 79′ con Jared Payne (3-35). Si chiude un’epoca a Treviso.

 

daniele.pansardi@olimpiazzurra.com

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