Rugby

Heineken Cup, top e flop: a Treviso si salvano in due, Manici è il futuro?

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TOP

Benetton Treviso

Alessandro Zanni e Ludovico Nitoglia: nell’oblio di Belfast, il friulano e il romano si dimostrano gli unici ad aver conservato quantomeno la determinazione adatta per poter giocare a questi livelli e un certo ordine mentale. Ma solo loro, naturalmente, non potrebbero risollevare il morale di un gruppo svuotato nella testa prima che nelle gambe.

Zebre

Guglielmo Palazzani: una piacevole conferma, dopo la prestazione da Man of the Match contro l’Ulster di una settimana fa. Da estremo il 22enne ex Calvisano si sta lentamente ritagliando uno spazio importante tra le gerarchie di Cavinato e, con la giusta continuità, potrebbe iniziare a creare qualche grattacapo a Jacques Brunel, tra l’altro presente a Parma.

Andrea Manici: dinamismo, velocità e grinta da vendere. In tre parole, Andrea Manici, costantemente in crescita ed incisivo ogniqualvolta viene chiamato in causa. C’è da migliorare ancora soprattutto nelle touche, ma le premesse per un futuro da protagonista anche in maglia azzurra ci sono tutte.

Samuela Vunisa: la bella meta finale impreziosisce una prestazione già di per sé positiva sotto molti aspetti, quali l’intensità e la capacità di creare spazi nella difesa inglese. Il figiano, partito in sordina ad inizio stagione, sta  ripagando la fiducia di Cavinato, che sembra ormai non poter fare a meno di lui.

FLOP

Benetton Treviso

La squadra: se di squadra, effettivamente, possiamo parlare. Aldilà di alcuni singoli irriconoscibili, è l’approccio al match a dover preoccupare e non poco. I Leoni appaiono senza grinta e vitalità, come se i brillanti risultati ottenuti la scorsa stagione avessero svuotato l’intero ambiente. E a Belfast nemmeno l’orgoglio è bastato per rendere meno amaro il passivo.

Zebre

Kameli Ratuvou: un corpo totalmente estraneo. L’appellativo di ‘bidone’ sembra calzare a pennello per l’ex Saracens, ancora impalpabile ed inutile alla causa contro i suoi vecchi compagni di squadra. E i rimpianti per un possibile ingaggio di Mirco Bergamasco non possono che aumentare…

La mischia: il pack inglese si impone sin dalle battute iniziali, non concedendo speranze ai dirimpettai bianconeri. La mischia zebrata si conferma, dunque, fin troppo altalenante e poco sicura dei propri (ottimi) mezzi. Un fondamentale su cui Troiani, il coach degli avanti, dovrà ancora lavorare con lungimiranza.

daniele.pansardi@olimpiazzurra.com

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