Editoriali

‘Italia, come stai?’: borsino Sochi 2014, salgono fondo e combinata

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A 54 giorni dall’apertura delle Olimpiadi di Sochi 2014, vediamo il borsino dei nostri sport in base ai risultati del fine settimana appena trascorso.

IN CRESCITA

Slittino: a Park City si è rivisto il vero Cannibale. Armin Zoeggeler ha dominato con una prova di forza che non sfoderava da circa tre stagioni. A 40 anni il fuoriclasse di Foiana sembra ringiovanito, essendo migliorato addirittura anche in fase di spinta. La schiena martoriata, per fortuna, sta dando una tregua al nostro campione, che non a caso sta facendo un pensierino anche ai Mondiali di Sigulda 2015. Rispetto alla scorsa Coppa del Mondo, inoltre, le slitte della nazionale italiana sono tornate incisive e performanti, esaltando le caratteristiche dei nostri atleti. E’ mancato invece il podio a Dominik Fischnaller, quarto ma ancora pienamente in corsa per la sfera di cristallo, staccato di appena 30 lunghezze da Felix Loch, Proprio la Germania, su piste tecniche dove magari non si gareggia in maniera abituale, ha dimostrato di fare molta fatica nell’adattamento dei materiali.
In calo il doppio, dove al momento le gerarchie reali ci vedono ai piedi del podio alle Olimpiadi alle spalle delle due coppie tedesche e dei fratelli austriaci Linger. Non riesce invece a scuotersi Sandra Gasparini, il cui processo di crescita pare essersi arrestato. Senza decisi passi avanti da parte dell’azzurra, il podio olimpico nel team-event appare utopistico per l’Italia.

Ski-cross: quattro italiani qualificati per il tabellone ad eliminazione diretta non si erano mai visti nel passato recente. Buona dodicesima piazza per l’ex-discesista Stefan Thanei. Impossibile parlare di medaglie, siamo ancora distanti dalle primissime posizioni. Eppure, in una disciplina con cadute all’ordine del giorno ed imprevisti sempre dietro l’angolo, l’importante è esserci: può succedere di tutto…

Sci alpino: finalmente i segnali che aspettavamo da parte delle discipline tecniche. In gigante Roberto Nani guida la nuova generazione che ora dovrà confermarsi anche su tracciati più filanti (come sarà quello olimpico), mentre in slalom il veterano Patrick Thaler potrebbe infondere nuovi stimoli in una squadra che, con un Manfred Moelgg in crescita, ha bisogno come il pane di recuperare al massimo Stefano Gross e Giuliano Razzoli.
Anche in campo femminile giungono buoni riscontri dalle gigantiste, mentre in SuperG paghiamo subito l’assenza della sfortunata Sofia Goggia.

Sci di fondo: Roland Clara e Federico Pellegrino dovevano mostrare a Davos che l’Italia non era quella dei primi appuntamenti stagionali. Missione compiuta. Il 31enne altoatesino ha colto un promettente quarto posto nella 30 km tl, mentre il 23enne aostano ha raggiunto la finale della sprint tl, pur con una condizione ancora non al top. Aspettando Dietmar Nockler (a segno in Opa Cup nella 15 km tc), David Hofer e l’eterno Giorgio Di Centa, il Bel Paese può comunque guardare con più serenità all’avvicinamento del grande evento a cinque cerchi.

Biathlon: Lukas Hofer, settimo nella sprint e decimo nell’inseguimento, è tornato a sfoderare un passo importante sugli sci stretti. Di gara in gara la forma del 24enne altoatesino continua a crescere e, per sua stessa ammissione, la preparazione è stata finalizzata per Sochi. Meno bene il resto della squadra, mentre le ragazze palesano i soliti limiti nella componente fondo.

Combinata nordica: un podio inaspettato, un toccasana per il morale e nuova linfa per voltare pagina dopo un avvio di stagione monstre. Il terzo posto nel team-sprint di Samuel Costa (ottimo 23mo anche nell’individuale) ed Alessandro Pittin vale oro. I tempi da qui alle Olimpiadi sono strettissimi e risulta arduo risolvere le lacune tecniche nel salto che assillano gli azzurri. Tuttavia, i buoni risultati aiutano a lavorare meglio.

STAZIONARI

Skeleton: continua il momento no di Maurizio Oioli, mentre l’italo-canadese Joseph Cecchini ha ottenuto un sedicesimo posto che rappresenta il miglior piazzamento azzurro in stagione. In Intercontinental Cup cresce il giovane Mattia Gaspari, ormai a ridosso della top10.

IN CALO

Snowboard: il PGS e PSL dovevano rappresentare delle certezze per l’Italia, invece Roland Fischnaller ed Aaron March sono apparsi notevolmente distanti dalla miglior condizione. Bene la giovane Nadya Ochner, quarta nel PSL femminile.

Bob: niente da fare, Simone Bertazzo continua a barcamenarsi in posizioni di rincalzo, sopravanzato nella gara di bob a 2 persino dall’equipaggio della Corea del Sud. Il gap in fase di spinta continua a fare la differenza.
In Coppa Europa, invece, ottimo settimo posto del giovanissimo (classe 1994, un bambino in uno sport come il bob) Patrick Baumgartner, un talento assoluto alla guida, ma ancora gracile fisicamente. Una volta temprato il corpo con duri allenamenti in palestra e migliorata la fase di spinta, l’altoatesino potrà davvero riportare in alto il bob italiano.

Salto con gli sci: Davide Bresadola non ha confermato l’ascesa della settimana precedente, mentre Sebastian Colloredo ed Andrea Morassi vivono una pericolosa fase di involuzione.

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federico.militello@olimpiazzurra.com

1 Commento

  1. ale sandro

    16 Dicembre 2013 at 14:02

    Riguardo allo snowboard alpino non vuole certamente essere una scusante la mia, ma più un discorso a margine , dico solo che non va bene che certi cambiamenti le federazioni li facciano proprio nell’anno olimpico e non dal quadriennio successivo. Mi riferisco al fatto che non ci sono più le due manche con il tracciato alternato per entrambi i contendenti nel parallelo , ma la manche secca. Scompagina completamente tutto e purtroppo anche un atleta del livello di Fischnaller,così come accaduto a campioni stranieri come Karl o lo stesso Promegger, rischiano di perdere la leadership che avevano negli ultimi anni. Mi auguro che si ritorni indietro al più presto con la regola precedente, poi da dopo Sochi in avanti possono fare ciò che gli pare.
    Sugli altri sport è confortante la prestazioni del duo della combinata nella sprint a squadre,bravo Costa che sta tenendo la baracca mentre Pittin è parso ricordare i bei tempi pre-infortuni, purtroppo il salto continua a non andare bene. Mi viene da pensare che da poche settimane l’allenatore Paolo Bernardi si sia dimesso dalla nazionale femminile di salto statunitense (con grandi risultati),e non sarebbe affatto male provare a “recuperarlo” magari dalla stagione prossima, visto che ora sembra essere troppo tardi per anche solo abbozzare un progetto valido.
    Su Zoeggeler ormai si sono finite le parole, speriamo rimanga a lungo non solo in attività agonistica ,ma anche a livello tecnico o dirigenziale nel dopo carriera,la sua capacità a livello di conoscenza dei materiali è grandissima. Buoni segnali anche da sci alpino e sci di fondo, vedremo se confermati man mano ci si avvicinerà alla rassegna olimpica.

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