Editoriali

‘Italia, come stai?’: con fiducia verso Sochi 2014

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Due mesi alle Olimpiadi di Sochi, nei quali tanto potrà accadere e diverse saranno indubbiamente le novità. Eppure è possibile ormai tracciare un primo quadro della situazione sulle reali ambizioni dell’Italia che in Russia dovrà in tutti i modi cancellare la deludente edizione di Vancouver 2010.

Diciamolo senza paura: questa Italia può andare alle Olimpiadi invernali con fiducia. Lo dicono i risultati di questo primo scorcio di stagione, lo suggeriscono i diversi talenti emergenti che finalmente si stanno imponendo sulla ribalta internazionale. Difficile al momento quantificare un possibile bottino di medaglie. Una cosa è certa: non mancheranno le frecce al nostro arco. Vediamo nel dettaglio la situazione delle singole discipline.

SLITTINO: sette podi e due vittorie nelle prime tre tappe di Coppa del Mondo. L’Italia è tornata ad occupare una posizione di eccellenza come da tradizione storica. Dominik Fischnaller, già tra i migliori in assoluto per doti e sensibilità di guida, ha compiuto passi avanti importanti in fase di spinta, tanto da essere in lotta per la sfera di cristallo. Dopo una stagione difficile, inoltre, è tornato a ruggire anche il vecchio leone Armin Zoeggeler, deciso ad accaparrarsi la sesta medaglia a Cinque Cerchi. E, forse, non sarà finita lì: troppo grande la tentazione dei Mondiali 2015 a Sigulda, pista dove il Cannibale ha vinto ben nove volte in Coppa del Mondo.
Bene anche il doppio, con i veterani Oberstolz-Gruber costantemente in lotta per il podio (per ora i tedeschi sembrano fuori portata) ed i giovani Rieder-Rastner in crescita costante e già al top in fase di spinta.
Il team-event, inoltre, ha già riservato al Bel Paese due podi ed una vittoria. E’ una gara su cui puntare decisi alle Olimpiadi, ma molto, se non tutto, dipenderà da Sandra Gasparini, altalenante nel rendimento sino ad ora nel singolo femminile: se l’altoatesina conterrà i danni da Germania, Canada e Russia, allora si potrà puntare a qualcosa di importante.

SCI ALPINO: dopo le delusioni delle discipline tecniche, l’Italia attendeva segnali convincenti dalla velocità, che per fortuna sono arrivati. Impressionante la dimostrazione di forza di Dominik Paris a Lake Louise. Dotato di una potenza fuori dal comune e di straordinarie doti di scorrevolezza, l’azzurro stupisce anche per la naturalezza con cui affronta le curve più complesse. Uno stile che, a tratti, può ricordare quello dello svizzero Didier Cuche. In generale, inoltre, tutta la squadra italiana, da Innerhofer, a Fill ed Heel ha mostrato ottimi spunti che lasciano ben sperare per il prosieguo dell’inverno.
Notevoli, poi, i miglioramenti della Nazionale femminile rispetto alla passata stagione. Elena Fanchini è tornata sul podio in discesa dopo otto anni, ma in SuperG ha realizzato ottime sezioni anche la sorella Nadia. Benissimo Sofia Goggia, possibile rivelazione stagionale. In generale, nei tratti tecnici le azzurre si sono rivelate ampiamente al livello delle migliori. I problemi sorgono nei piani, dove bisognerà ancora lavorare sodo. In gigante, poi, salutiamo con piacere il ritorno di un talento come Federica Brignone: sarà pronta per Sochi.
Ora attendiamo una scossa da parte degli slalomisti.

SCI DI FONDO: un avvio di stagione molto negativo. Eppure, per onestà intellettuale, è bene sottolineare come quella ‘ammirata’ a Kuusamo non potesse essere la vera Italia. Solitamente i nostri raggiungono la forma migliore intorno alla fine di dicembre, dunque in concomitanza con il Tour de Ski, senza dimenticare che la preparazione è finalizzata a febbraio. A costo di essere tacciati di eccessivo ottimismo, ammettiamo che qualcosa (poco in realtà) di buono si è visto. Come la rimonta di Roland Clara nella 15 km in tl o i miglioramenti di Federico Pellegrino nelle ‘distance’, fattore che potrebbe tornare utile nella durissima sprint a tl di Sochi, dove serviranno importanti qualità di recupero tra uno sforzo e l’altro. Almeno in campo maschile, dunque, sospendiamo il giudizio ed attendiamo ulteriori riscontri dalle prossime tappe. Molto più delicata la situazione della squadra femminile, dove l’assenza per infortunio di Debora Agreiter non può giustificare la difficoltà ad entrare addirittura nelle prime 50 posizioni.

BIATHLON: l’Italia c’è, eccome! Nonostante i nostri atleti siano ancora distanti dalla forma migliore, i progressi rispetto alla passata stagione appaiono evidenti. Lukas Hofer, con la nuova carabina realizzata con l’aiuto di uno zio, ha trovato una sicurezza al poligono che potrebbe permettergli a breve di compiere un salto di qualità formidabile (clicca qui per il diario di Lukas Hofer). Molto bene nel complesso anche Dorothea Wierer. L’Italia dà l’impressione di poter stupire in questa stagione olimpica.

COMBINATA NORDICA: come per lo sci di fondo, un avvio che potremmo definire quasi da incubo. Anche in questo caso, tuttavia, ci risulta difficile pensare che questa possa essere la vera Italia. Gli evidenti problemi al salto non sono stati risolti e questo, per ora, compromette qualsiasi velleità azzurra. Le cose, tuttavia, potrebbero cambiare già dal prossimo fine settimana a Lillehammer, quando una prova si disputerà dal trampolino piccolo, sul quale da sempre gli azzurri, Alessandro Pittin su tutti, si trovano maggiormente a proprio agio. Considerate le qualità dello sci di fondo dei nostri, basterebbero dei piazzamenti intorno alla ventesima posizione dopo il salto per puntare a qualcosa di di grosso. Vedremo se dal piccolo trampolino torneranno a splendere bagliori della ‘vecchia Italia’. Dai trampolini di maggiori dimensioni, invece, difficilmente i problemi tecnici potranno essere risolti nel breve lasso di tempo che ci separa dalle Olimpiadi.

SALTO CON GLI SCI: in attesa del via della Coppa del Mondo femminile, si registrano buoni progressi al maschile da parte di Davide Bresadola e Roberto Dellasega. Il podio a cinque cerchi, tuttavia, è fuori portata, anche se gli azzurri potrebbero ambire ad una top10 nella gara a squadre una volta che Sebastian Colloredo ed Andrea Morassi avranno ritrovato la forma migliore.

BOB e SKELETON: il bob della Ferrari va, è veloce e possiede ampi margini di miglioramento. Di per sé questa è già una buona notizia. Il tallone di Achille di Simone Bertazzo, tuttavia, resta la fase di spinta. In questa disciplina dove i piazzamenti si giocano sul filo dei centesimi, perdere subito 2 decimi in avvio costituisce un gap incolmabile. Nello skeleton, invece, inizio sottotono da parte di Maurizio Oioli, non qualificato per la seconda manche a Calgary.

GHIACCIO: nel pattinaggio velocità abbiamo trovato una carta da podio per le Olimpiadi. Stiamo parlando naturalmente di Mirko Nenzi, secondo ad Astana nei 1000 metri alle spalle del fuoriclasse americano Shani Davis. Non si è trattato di un risultato casuale. Il 24enne veneto, già sesto ai Mondiali della passata stagione, si è reso artefice negli anni di una crescita graduale. Step by step è migliorato esponenzialmente sia sotto il profilo tecnico che fisico, raggiungendo ora il gotha della specialità. I risultati dei 500 metri, inoltre, testimoniano anche di una velocità di base sempre più considerevole. Molto bene anche Francesca Lollobrigida, che continua a battere record italiani: con ogni probabilità la romana non sarà ancora pronta per un podio a Sochi, tuttavia in futuro potrà raggiungere le vette più alte della disciplina. Nenzi e Lollobrigida, due talenti purissimi per rilanciare alla grande lo speed skating italiano. In attesa di Andrea Giovannini…
Di short track e pattinaggio artistico abbiamo poi parlato ampiamente nella passate settimane: non mancano di certo le chance di medaglia con Arianna Fontana, Martina Valcepina, Carolina Kostner e Cappellini-Lanotte.

Nel prossimo fine settimana prenderà il via anche la Coppa del Mondo di snowboard, disciplina da cui l’Italia si aspetta molto.
Per concludere: possiamo essere cautamente ottimisti per le Olimpiadi. Se poi fondo e combinata…..

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federico.militello@olimpiazzurra.com

 

1 Commento

  1. Federico Militello

    2 Dicembre 2013 at 13:41

    Al momento la staffetta della combinata nordica è a rischio, ma comunque non potrebbe in alcun modo concorrere per una medaglia. Aspettiamo Pittin dal piccolo trampolino e speriamo in bene. Il bottino di Nagano 1998 allora bastò per entrare nella top10, ora non basterebbe più. Quindi non ci metto la firma.

    • ale sandro

      2 Dicembre 2013 at 14:08

      Chiaro per le medaglie,a meno di miglioramenti improvvisi, non ci sarebbe stata comunque speranza, era solo per capire che risultati di coppa del mondo devono fare i nostri per qualificarsi.
      Spero anche io che l’Italia chiuda nelle 10 a Sochi nel medagliere, ma sarebbe già una buona base di partenza fare come a Nagano,anche se in effetti con un po’ di fortuna si potrebbe addirittura fare meglio.

  2. ale sandro

    2 Dicembre 2013 at 13:07

    Riguardo alla combinata, avrei un dubbio, ci sono delle fasi per la qualificazione olimpica,come ad esempio un ranking per la prova di staffetta o per le prove individuali? Lo dico proprio in riferimento al decimo posto di ieri degli azzurri, se non ci sia effettivamente un rischio qualificazione in quella gara o anche per quelle individuali.
    Per il resto credo che l’Italia abbia migliorato in tanti sport nel corso del quadriennio e abbia le carte necessarie per poter raddoppiare il bottino di Vancouver, sia come quantità che come qualità dei podi. Un’edizione vicina a quella di Nagano ’98 come risultati potrebbe non essere così impossibile da raggiungere. Speriamo bene.

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