Seguici su

Judo

Judo, Automne Pavia: “Dopo i Mondiali volevo smettere”

Pubblicato

il

In occasione della serata delle Stelle dello Sport, organizzata da L’Équipe a La Plagne (clicca qui per sapere di più), la judoka francese Automne Pavia ha parlato per la prima volta della sua prestazione deludente ai Mondiali di Rio de Janeiro. La ventiquattrenne, che quest’anno ha conquistato il titolo europeo, puntava chiaramente all’oro iridato, ma sui tatami brasiliani si è classificata solo quinta.

* 57 kg: che battaglia tra Roper, Silva e Pavia!

Dopo la sconfitta in semifinale avevo solo voglia che tutto finisse. I Campionati erano finiti. Anche se mi avessero detto che avrei vinto il combattimento per la medaglia di bronzo, non ci sarei voluta andare. Sapevo che era già finita prima di salire sul tatami. Ho visto mio padre, gli ho fatto segno che era finita. Sapevo che sarebbe stata dura finire quinta, ma non riuscivo più a controllarmi. Era più forte di me, una sensazione orribile. Cercavo di motivarmi ma mentivo a me stessa. Saltellavo, mi incoraggiavo, ma era una farsa… Può sembrare altezzoso dire una cosa del genere, anche perché non ho ancora una medaglia mondiale, ma il bronzo non mi ha motivata. E penso che avrei sentito lo stesso perdendo la finale. Ero la numero uno mondiale, dovevo vincere, non c’era nessun’altra alternativa possibile”.

Automne Pavia sembra quindi aver vissuto un vero dramma sportivo in occasione dei Mondiali di Rio, sia dal punto di vista morale che fisico: “Inoltre, mi faceva male il gomito. E la prima notte è stata orribile: al di là del dolore, era nella mia testa che qualcosa non andava. Volevo smettere. La sera stessa, avevo detto a mio padre: non voglio mai più rivivere tutto questo. E non voglio più che venga a vedermi combattere. Era troppo difficile vederlo così, mi ha aggiunto altra tristezza. Non ho parlato al telefono con Marc Alexandre, uno dei miei primi allenatori, che mi segue da tanto tempo. Credo che sia stata la prima volta. Mi ha chiamato ma non ho risposto, non potevo. E ancora non ne abbiamo parlato. Christophe Massina, che si occupa di me adesso, ha davvero ben gestito il tutto. Mi ha lasciato tranquilla prima di darmi un appuntamento che ho rifiutato due volte! Avevo male alla pancia, come quando andavo a scuola senza aver fatto i compiti. Non ho dormito la notte, e quando l’ho visto non mi sentivo bene. Abbiamo parlato per tre ore. Ho preso coscienza di molte cose, tra le quali una molto importante: avevo vergogna. Non volevo rivedere le persone con le quali mi allenavo. Le persone erano gentili con me ma avevo vergogna”.

Ma, per fortuna, la medagliata di bronzo delle Olimpiadi ha superato il momento più difficile e la rivedremo presto sul tatami: “Ho parlato molto con Lucie Décosse. È lei che mi è venuta a trovare perché non stavo molto bene, usando un eufemismo. Mi ha detto: è quasi normale. Non puoi vincere tutto l’anno. Per la prima volta eri numero 1 ad un Mondiale, non è facile! Ho ascoltato le sue parole perché lo ha vissuto anche lei. Oggi, va meglio, ma non lo digerirò mai. Devo servirmene per migliorare. Quando mi parlano del Brasile e di Rio, mi fa arrabbiare. Ma comunque vi si svolgeranno i Giochi Olimpici del 2016. Per adesso non ho voglia di fare gare. Vorrei riprendere al Torneo di Parigi. Penso che farò quattro competizioni l’anno prossimo, non di più, per non sprecare energie. Bisogna imparare la lezione”.

Clicca qui per la pagina facebook JUDO LOTTA TAEKWONDO

Clicca qui per la pagina facebook JUDOKA ITALIANI

Clicca qui per mettere “Mi piace” alla nostra pagina Facebook
Clicca qui per iscriverti al nostro gruppo
Clicca qui per seguirci su Twitter

giulio.chinappi@olimpiazzurra.com

Per scoprire quote, pronostici, bonus, recensioni bookmaker su scommesse sportive e molto altro su sport betting è possibile consultare la nostra nuova sezione dedicata alle scommesse online

Pubblicità

Dalla Home

Pubblicità

Facebook

Pubblicità