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Basket
NBA: il bilancio del primo mese dei quattro azzurri
Si è chiuso il primo mese di regular season ed è tempo di tracciare un primo bilancio per i quattro azzurri presenti in NBA. Cominciamo dall’unico che non è ancora riuscito a mettere in campo e che probabilmente lo farà solamente il prossimo anno. Si parla ovviamente di Danilo Gallinari, che sta proseguendo la sua fase di recupero dall’infortunio al ginocchio e non ha voluto affrettare assolutamente il rientro per curare al meglio il problema fisico che lo ha privato la scorsa estate dei playoff e dell’Europeo in maglia azzurra. Intanto la sua Denver, nonostante anche l’infortunio di Javal McGee ed un inizio poco incoraggiante, è riuscita a rialzarsi ed ora è reduce da una striscia di sette vittorie consecutive (la migliore in attività dopo quella dei Thunder), che ha portato la squadra di Brian Show al sesto posto ad Ovest. La sensazione è quella che con il ritorno del Gallo, i Nuggets possono davvero togliersi grandi soddisfazioni e diventare più che mai una mina vagante nella lotteria dei playoff.
Chi ha vissuto un mese davvero fantastico è Marco Belinelli. Il bolognese è il miglior tiratore di tutta la lega dall’arco dei tre punti (56.5%) ed è riuscito a ritagliarsi un ruolo da protagonista a San Antonio. L’intesa con i vari Ginobili, Parker e Duncan migliora di partita in partita e anche nelle ultime uscite stagionali il Beli non è mai sceso sotto i tredici punti. Un momento davvero magico per il ragazzo di San Giovanni in Persiceto e la stagione per lui e i suoi Spurs è ancora molto lunga, visto che San Antonio è una delle grandi favorite per la conquista del primato ad Ovest ed ovviamente dell’anello. Marco in una sola stagione potrebbe diventare il primo giocatore italiano a giocare delle Finali NBA ed inoltre potrebbe presenziare anche al sabato dell’All Star Game nella gara dei tre punti, cosa che aveva già fatto in passato anche Gallinari.
Passiamo alle dolenti note e non si può non fare un viaggio in quel di New York a casa di Andrea Bargnani. Per la verità al Mago è difficile imputare qualcosa in questa stagione, visto che le cifre dal punto di vista individuale sono buone (15punti e 5rimbalzi di media a partita). Purtroppo per il centro romano la situazione dei Knicks è davvero disastrosa: penultimi nella Eastern Conference con un record negativo di 3-13 e una striscia di nove sconfitte consecutive. Un vero e proprio disastro per una franchigia partita per raggiungere almeno la finale ad Est e che si trova a dover lottare per conquistare un posto playoff. La panchina di Mike Woodson non è saldissima e anche i tifosi cominciano a chiedere la testa dell’allenatore, sperando magari nel clamoroso ritorno di Phil Jackson, un nome circolato più volte intorno a New York. La perdita di un giocatore come Tyson Chandler è stata devastante e proprio per questo motivo la stampa americana ha più volte battuto la notizia di una possibile trade con Denver, per portare nella Grande Mela, Kenneth Faried e spedire in Colorado la guardia Iman Shumpert.
Il primo mese di NBA per Gigi Datome non è stato facile. Il capitano della nostra nazionale non sembra essere entrato nelle grazie del suo allenatore e soprattutto nelle ultime settimane vede il campo sempre meno se non negli ultimissimi minuti di partita quando ormai il risultato è già segnato. Davvero un peccato, perchè Gigi ha dimostrato anche in quel poco giocato di merita maggior spazio e di poter dire la sua in una squadra non di certo eccelsa come Detroit. Le sue medie stagionali parlano di una media di sei minuti di impiego e di due punti di media fatti a partita. In generale come squadra i nuovi Pistons non stanno facendo male visto che sono in piena corsa playoff e nella notte hanno sconfitto i campioni in carica dei Miami Heat 97-87, ma purtroppo Datome non è stato protagonista, rimanendo a guardare l’intera sfida dalla panchina, una scena che vorremmo rivedere ben poche volte.
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andrea.ziglio@olimpiazzurra.com
foto tratta da bleacherreport.com