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Pagellone sport italiano 2013 (prima parte)

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La fine di dicembre si avvicina rapidamente e, con essa, il 2013 ci saluterà per lasciar spazio ad un 2014 che, come tutti gli anni pari, ci regalerà grandi eventi a raffica, su tutti le Olimpiadi invernali di Sochi ed i Mondiali di calcio.

Ma che stagione è stata per l’Italia? Scopriamolo nella prima (di tre) parti del nostro consueto pagellone.

 

VOLLEY MASCHILE: voto 9. Una stagione memorabile che rilancia definitivamente la nostra Nazionale. Un pieno di medaglie meritato e che ha messo in mostra l’immenso valore degli azzurri: argento agli Europei, bronzo alla World League, bronzo alla Grand Champions Cup. Sul podio in tutte le occasioni che contano. Berruto ha definito dei paletti ben precisi, ha innovato, sperimentato, osato. Ha avuto il coraggio di inserire Vettori come opposto dopo una stagione da non titolare a Piacenza; ha spostato Zaytsev in banda, operazione quasi sacrilega alla vigilia; è andato a scoprire Beretta in A2 e lo ha lanciato al centro del sestetto; Savani e Parodi sono sempre i fari eterni della formazione; ha ovattato la situazione Juantorena; in Giappone ha permesso a Lanza di mostrare un immenso potenziale. L’Italia ha ritrovato il posto che merita nel gotha mondiale, ormai ovunque si vada il bronzo è sicuro. Ora serve semplicemente colmare ulteriormente il gap con Brasile e Russia, già ridotto nell’ultimo periodo. E la finale degli Europei sarebbe anche potuta andare diversamente con maggiore cinismo in alcuni frangenti.
A livello di club, invece, il discorso è meno idilliaco. I big stanno fuggendo dal nostro Paese (Juantorena, Raphael, Savani, etc.), per semplici motivi di soldi, il campionato è ripartito con solo 12 squadre (e non 14 come da previsione), senza retrocessioni. Stupenda la finale di Champions League conquistata da Cuneo, ma ora a livello continentale si fa sempre più fatica.
I giovani che si sono messi in luce col terzo posto Mondiale sono la ciliegina sulla torta e la speranza per il futuro.

VOLLEY FEMMINILE: voto 4. Una Nazionale disastrosa, che ha fatto acqua da tutte le parti. Mencarelli non ha saputo dare l’amalgama a un gruppo scollegato, poco unito, che ha trovato difficoltà in quasi tutti i fondamentali.
I brutti sentori erano già arrivati durante i turni eliminatori del Grand Prix, anche se un buon sorteggio aveva pilotato le ragazze fino alla Final Six. Gli Europei non hanno purtroppo regalato il miracolo e l’eliminazione ai quarti di finale contro la Serbia è stato il naturale sviluppo di un torneo che ci aveva addirittura visto perdere col Belgio (poi rivelatosi sorpresa del torneo).
A livello individuale da elogiare Valentina Diouf, vera caccia bombardiere anche se deve aumentare le proprie percentuali di realizzazione.
All’interno dei confini nazionali la situazione è pessima. Tra problemi di planning, difficoltà di calendario, un campionato ripartito con 11 squadre, club falliti/chiusi, ancora dubbi sui pagamenti alle giocatrici, un torneo dal basso livello e nettamente spaccato in due.
Busto Arsizio è riuscita nel miracolo di partecipare alla Final Four di Champions Cup, Piacenza ha regalato gioie in Europa, ma non può bastare.
Urgono tanti cambiamenti, si ripartirà con un nuovo Commissario Tecnico?

CALCIO MASCHILE, voto 7: annata a due volti per la nazionale maggiore e l’Under 21. Fino all’estate, infatti, grandi prestazioni e risultati importanti nelle qualificazioni mondiali per i ragazzi di Cesare Prandelli che in Confederations Cup lottano a viso aperto contro Brasile e Spagna (con una formazione rimaneggiata) e chiudono al terzo posto battendo l’Uruguay ai rigori. Gli azzurrini di Devis Mangia, dal canto loro, si divertono e ci divertono agli Europei di categoria in Israele finendo secondi battuti solo dalla Roja in una finale sfortunata e terminata 4-2. Poi, con l’autunno, un leggero calo: Balotelli e compagni faticano nelle ultime sfide del girone e perdono il privilegio delle teste di serie ai Mondiali 2014, Luigi Di Biagio subentra all’ex tecnico del Palermo e con un corso totalmente nuovo rischia di non passare ai play-off dopo i ko contro Belgio e Serbia. Il 2014 sarà dunque l’anno della verità per entrambe le selezioni, in attesa che anche i club tornino a dettare legge in Champions ed Europa League. Per quanto riguarda i singoli talenti, invece, ottime indicazioni da Domenico Berardi (classe 1994) che a maggio trascina in A il Sassuolo e adesso lotta per salvarlo, oltre che da Alessandro Florenzi e Lorenzo Insigne. Per Stephan El Shaarawy, grande sorpresa del 2012, si tratta infine di un anno da dimenticare al più presto: due sole reti in campionato sono un magro bottino da migliorare fin da subito, sperando che siano terminati gli acciacchi muscolari.

CALCIO FEMMINILE, voto 6,5: più che sufficiente l’altra metà del calcio: se la Nazionale maggiore continua a rimanere sui livelli degli altri anni, dall’altra parte notiamo l’esplosione del vivaio giovanile, in particolar modo le Nazionali Under20 e l’Under17. Le ragazze di Mister Corradini hanno sfiorato la qualificazione alla fase finale dell’Europeo, mentre le ragazze di Enrico Sbardella hanno conquistato la medaglia di bronzo nella manifestazione continentale e hanno acciuffato una storica qualificazione al Mondiale di categoria, che si svolgerà  a Marzo del 2014 in Costarica. Per quanto riguarda i singoli talenti notiamo l’esplosione di Marta Mason, che a suon di gol sta portando il suo Verona nelle zone alte della classifica, e le conferme di Valentina Giacinti e Barbara Bonansea, che stanno impressionando con le maglie di Mozzanica e Brescia. Parola d’ordine per il prossimo anno: investire di più sul settore giovanile!

CICLISMO SU STRADA, voto 7: l’altissimo livello di competitività raggiunto nel ciclismo maschile impedisce all’Italia di conquistare miriadi di successi, ma il movimento si conferma al vertice con il secondo posto nella classifica UCI. La stella più luminosa, ovviamente, è quella di Vincenzo Nibali, vincitore al Giro d’Italia e secondo alla Vuelta a España. Il messinese ha conquistato altri successi importanti come la Tirreno-Adriatico e il Giro del Trentino. È mancato il risultato pieno in un Mondiale corso alla grande da lui come da tutta la nazionale italiana guidata, in ammiraglia, da Paolo Bettini. Amaro, ancora, il bottino nelle classiche di Primavera, nelle quali i nostri migliori interpreti hanno faticato più del previsto. Non sono mancate le buone prestazioni, come il successo di Pippo Pozzato a Plouay, ma manca ancora qualcosa. Da segnalare la crescita di alcuni giovani molto interessanti come Diego Ulissi, vero e proprio matador delle ultime corse stagionali corse in territorio nostrano, e Enrico Battaglin, molto competitivo al Giro d’Italia. È tornato a cogliere successi di prestigio anche Giovanni Visconti, che ha fatto sue due tappe proprio al Giro, mentre Moreno Moser ha lasciato intravedere alcuni lanci di classe pura nonostante una stagione molto difficile. Per il nipote del grande Francesco da incorniciare il successo alla Strade Bianche e il terzo posto conquistato al Tour sull’Alpe d’Huez. Sempre al Tour l’unico successo parziale italiano è arrivato grazie a Matteo Trentin, che sta crescendo in maniera molto importante e nei prossimi anni potrebbe andare a rinforzare le fila nostrane nelle classiche sul pavè.

CICLISMO FEMMINILE, voto 9: merita un voto alto, altissimo il ciclismo femminile italiano. Perché questo settore si conferma anno dopo anno ai vertici globali, nonostante il continuo oscuramento dei media, le notevoli difficoltà economiche e alcune organizzazioni di corsa perlomeno discutibili. Il 2013 è stato l’anno d’oro di Giorgia Bronzini: certo, è mancato il ruggito finale, per il quale lei stessa si era preparata, sul circutio iridato di Firenze, ma 17 vittorie stagionali costituiscono un numero di assoluto prestigio, con la perla di Pontecagnano al Giro Rosa (dove ha spezzato una maledizione che durava da troppo tempo) e l’irresistibile filotto alla Route de France. Accanto a lei, si conferma un’altra esponente della generazione “anni Ottanta” che ha regalato immense gioie in tutti questi anni all’Italia: stiamo parlando di Tatiana Guderzo, tre successi e il secondo posto finale al Giro Rosa e al Giro del Trentino, una garanzia di regolarità da sempre. Ma la vera forza del pedale rosa è il costante ricambio generazionale, agevolato, in quasi tutti i casi, dalla multidisciplinarietà che le atlete portano avanti sin dalle categorie giovanili: se non è pista è cross, perché questo sistema garantisce una maggiore completezza di ogni corridore. Ecco ad esempio Francesca Cauz, un Giro Rosa da urlo con le sue doti da scalatrice purissima a cui ha fatto seguito un Mondiale a tutto gas; o Susanna Zorzi, campionessa europea e poi gregaria d’oro, di fatica e di lotta, a Firenze. O Valentina Scandolara, cavallo pazzo perché a volte attacca troppo, generosissima e vincente. O, soprattutto, Rossella Ratto, scintillante bronzo in Toscana, vent’anni compiuti a fine ottobre, atleta già completa nonostante la giovane età. Senza dimenticarci di Elisa Longo Borghini, che ha iniziato il suo 2013 facendo la cosa che le riesce meglio, cioè vincendo (praticamente a casa sua, a Cittiglio, in Coppa del Mondo) e si è vista fortemente limitata da una bruttissima caduta; non abbastanza, però, per impedirle di disputare un Mondiale commovente. Signori, il ciclismo femminile italiano ci farà divertire ancora per tanti anni.

GOLF, voto 7: eppure, si poteva fare di più, fermo restando la qualità e lo spessore dei risultati ottenuti. Uno su tutti – ça va sans dire – la magica vittoria di Matteo Manassero al BMW PGA Championship, nel torneo più prestigioso dell’European Tour. Nel tempio di Wentworth il veronese ha replicato l’impresa di Costantino Rocca di 17 anni prima ma, soprattutto, ha infilato la quarta vittoria sul circuito in quattro stagioni, a soli 20 anni. Un predestinato che, però, ha mancato di mostrare il suo immenso talento anche nel resto dell’anno, come se si fosse adagiato sugli allori. Più regolare, come sempre, Francesco Molinari, ma con alcuni importanti picchi: uno nell’Open Championship, concluso al 9° posto (miglior piazzamento in un Major per lui) e un paio a fine stagione, con il 2° posto al BMW Masters e l’8° alla World Cup. Un finale brillante, per dare la spinta iniziale al percorso che potrebbe portarlo – chissà – alla Ryder Cup 2014. Poco giudicabile Edoardo Molinari, bravo a spingersi al 2° posto in Malesia, mentre meritano una menzione d’onore Marco Crespi e Andrea Pavan, promossi nell’European Tour e già pienamente calati nel ruolo. Anno da dimenticare, invece, per Lorenzo Gagli, ‘retrocesso’ nel Challenge Tour con una serie impressionante di tagli mancati consecutivamente.

PALLANUOTO MASCHILE, voto 6: senza infamia e senza lode. Il Settebello, che ci aveva abituato a grandi imprese negli ultimi anni (argento europeo, oro mondiale e argento olimpico), non va oltre il quarto posto al Mondiale di Barcellona. Deludente anche nella World League, ai Giochi del Mediterraneo e alle Universiadi la nazionale italiana: ci si aspettava molto di più. Molto bene invece nelle categorie minori: oro nei fantastici Mondiali u19 in Ungheria e bronzo nell’Europeo u17. Toccherà al ct Sandro Campagna amalgamare al meglio questi giovani con gli esperti protagonisti nelle stagioni passate. I vari Di Fulvio, Fondelli, Presciutti stanno già cominciando ad entrare nel giro della nazionale, i nomi non mancano, bisognerà solo saperli gestire.

SOFTBALL, voto 8: ecco, il softball sarebbe il prototipo dello sport vincente e totalmente ignorato da qualsivoglia mezzo di comunicazione. Italia ancora in finale europea, come accaduto sempre, dal 1979 ad oggi, salvo due eccezioni. Italia fresca, che cambia, vincente anche nelle categorie giovanili. Italia che, nel suo campionato nazionale, osserva la sorprendente (ma non troppo) vittoria di La Loggia, a spezzare il dualismo Caserta/Bollate che aveva caratterizzato le stagioni precedenti. Senza contare il bronzo della stessa Caserta nella Coppa Campioni, oltre al quinto posto della Dino Bigioni Unione Fermana in Coppa delle Coppe; risultati di prestigio, che confermano il valore anche dei nostri club sul palcoscenico continentale. Da Mara Papucci ad Andrea Silvia Montanari, da Ilaria Cacciamani a Michela Musitelli, dalla veterana Eva Trevisan sino alla Cecchetti Family: non mancano individualità di spicco in quello che è uno sport di squadra garanzia di gloria per il nostro tricolore.

TIRO A SEGNO, voto 9: da Odense a Monaco di Baviera i tiratori della nazionale non deludono quasi mai. E’ una pioggia di bellissime performance. Nonostante all’inizio dell’annata il cambio di regolamento provochi qualche problema ai veterani del gruppo, i risultati non mancano di arrivare. Martina Pica inaugura la stagione, con l’argento europeo nella carabina 10m, mentre Andrea Amore la suggella a Monaco di Baviera, nelle Finali di Coppa del Mondo con la vittoria nella pistola ad aria compressa da 10m; nel fine settimana in cui anche Petra Zublasing e Niccolò Campriani danno spettacolo alla carabina. Nel mezzo ci sono gli splendidi risultati degli juniores, la costanza di rendimento di Marco de Nicolo, meraviglioso ai Giochi del Mediterraneo, e Giuseppe Giordano, campione continentale nella gara più affascinante: la pistola libera da 50m.
Dopo Londra quindi, il movimento del tiro a segno italico, guidato da Valentina Turisini e tutto il suo staff di tecnici, sembra aver trovato un’ulteriore spinta per proiettarsi verso Rio. L’obiettivo 2013? I Mondiali di Granada.

TENNIS, voto 8: in campo maschile l’ascesa di Fognini e l’esplosione di Quinzi tra gli juniores sono tra gli eventi più significativi da ricordare. Seppi garantisce ormai stabilità su tutte le superfici, mentre in chiave Davis la trasferta argentina senza Del Potro tra gli avversari non fa poi tanta paura: e se Barazzuti ritrovasse anche i Volandri e Starace dei tempi migliori, allora si che si potrebbe ritornare a sognare qualcosina in più. Le ragazze meriterebbero un bel 10, ma la vittoria in Fed Cup contro una Russia decimata ed indebolita dalle assenze ha un po’ ridimensionato il gusto della vittoria; in singolare poi il mancato accesso della Vinci in top ten e l’amaro epilogo del Master di Istanbul anche per la Errani, hanno tolto la ciliegina su una torta che tra i suoi ingredienti però può puntare sulla conferma delle due azzurre al top della classifica di doppio e l’ascesa dirompente della Giorgi.

JUDO, voto 6,5: un inizio di stagione a rilento ha penalizzato il voto del judo azzurro per l’anno 2013. Il 6,5 è infatti la media dell’insufficiente prima metà di annata con l’ottimo finale, che invece ha regalato parecchie soddisfazioni ai judoka azzurri. Purtroppo pesano sul bilancio i medaglieri degli Europei e dei Mondiali, nei quali l’Italia non ha figurato, mentre importanti segnali sono arrivati dai settori giovanili, con le medaglie dei cadetti, dei junior e degli Under 23. Il ritorno vincente di Rosalba Forciniti, la costanza di Edwige Gwend e di Valentina Giorgis, l’esplosione di Odette Giuffrida sono tra gli elementi più importanti che ci lasciano presagire un futuro più roseo per il settore femminile. Tra i ragazzi, invece, sono da ricordare i successi dei giovani Elios Manzi ed Antonio Esposito, ma anche il finale di stagione di Andrea Regis e Giuliano Loporchio, nonché il ritorno ad ottimi livelli di Marco Maddaloni. Per il judo azzurro si è trattato comunque di un anno di transito, ma già dalla prossima stagione, con l’inizio del periodo di qualificazione a Rio 2016, bisognerà iniziare a fare sul serio per riportare l’Italia in una posizione di rilievo in uno sport sempre più globale.

EQUITAZIONE, voto 7:  l’Italia ha affrontato l’anno post olimpico mettendosi in luce con buone prestazioni in tutte le specialità dell’equitazione, con un’ottima Valentina Truppa al dressage, una sempre presente Vittoria Panizzon al completo e le belle prestazioni dei cavalieri del salto ostacoli, con Luca Maria Moneta, Emanuele Gaudiano e Juan Carlos García che si sono alternati nei buoni risultati. Pur non essendo specialità olimpica, poi, non possiamo non spendere una parola di lode all’ottima Anna Cavallaro, la migliore al mondo nel volteggio.

BASKET FEMMINILE, voto 7: Il voto poteva anche essere più alto se la nazionale maggiore fosse riuscita a raggiungere la qualificazione ai Mondiali. Resta un grande rammarico per questa mancato accesso alla rassegna iridata, perchè Sottana e compagne avevano dimostrato nel corso del torneo di meritare questo traguardo. L’Europeo è stato comunque positivo, perchè l’Italia tornava a giocare la massima manifestazione continentale dopo la mancata partecipazione del 2011. Alla fine la squadra di coach Ricchini ha chiuso all’ottavo posto, ma come detto si poteva fare meglio. L’estate azzurra ha portato alla definitiva consacrazione della stella di Giorgia Sottana, ma soprattutto all’esplosione del talento di Francesca Dotto, inserita anche dalla FIBA nella lotta la premio delle migliori Under20 d’Europa. Infatti proprio l’Italia Under20 ha conquistato una storica medaglia d’argento, venendo sconfitta solamente dalla Spagna nell’atto conclusivo. Anche dalle altre nazionali minori stanno venendo fuori ottime giocatrice, su tutte Cecilia Zandalasini, per la quale si è parlato anche di un futuro oltreoceano.

CANOTTAGGIO, voto 8: un’annata da ricordare per il remo azzurro. Un 2013 indimenticabile in cui si è vista una squadra giovane e ampia. Il movimento, guidato dal dt La Mura, ha dimostrato di essere competitivo su più fronti, salendo sul podio agli Europei, in Coppa del mondo e ai Mondiali. Il miglior equipaggio è stato senza dubbio quello formato da Laura Milani e Michela Sancassani. Nessuno è riuscito a mettere in difficoltà il doppio pesi leggeri azzurro, capace di scrivere una pagina storica del canottaggio del Bel Paese, mai così in alto nelle competizioni femminili. E’ vero, nell’anno post olimpico molte nazioni pensano a rifondare, i campioni staccano un po’ e viene concesso maggior spazio ai giovani, ma il 2013 ha sancito il ritorno dell’Italia tra le nazioni vincitrici di almeno un oro mondiale. Non accadeva da ben 10 anni, quando nel 2003, a Milano, il doppio pesi leggeri di Elia Luini e Leonardo Pettinari fece risuonare l’Inno di Mameli.

A cura della redazione

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