Sci Alpino
Sci alpino: Gran Risa, la casa degli azzurri
Ogni anno, tra gli appassionati di sci alpino parte il solito duello: è più bello il gigante della Chuenisbärgli di Adelboden o quello della Gran Risa dell’Alta Badia? Non esiste una risposta: sarebbe come scegliere la discesa più spettacolare tra la Streif di Kitz e la Lauberhorn di Wengen; dipende dalla passione di ciascuno di noi.
Ad ogni modo, la Gran Risa è qualcosa di più di una semplice pista per gli azzurri. E’ il gigante di casa, quello ripido e ghiacciato, quello che, sin dalla sua prima edizione nel 1985, con Roberto Erlacher terzo, ha regalato podi e successi in quantità industriale ai nostri atleti. Memorabile il poker di Alberto Tomba, nel 1987, 1990, 1991 e 1994; in tempi più recenti, però, la nostra nazionale di gigante, per lunghi anni ai vertici assoluti della disciplina, ha colto ulteriori successi. 2003: primo successo della carriera per Davide Simoncelli, già secondo l’anno prima. 2005: Max Blardone precede Davide Simoncelli, è doppietta. 2009: ancora una doppietta, ancora l’ossolano davanti al trentino. 2011: tris di Max, dopo un periodo molto difficile.
Eccoli, i due veterani, quelli forse maggiormente penalizzati dal cambiamento dei materiali, qui possono trovare pane per i loro denti. Possono tirare una delle ultime graffiate delle loro invidiabili carriere, e prendersi con un guizzo il pass per Sochi, per l’ultima avventura a cinque cerchi, dove andare a caccia di una medaglia che vale una vita. Ma non sarà facile: perché dietro di loro, dietro anche quel Manfred Moelgg sempre presente nelle posizioni di alto livello, ci sono i giovani che scalpitano. C’è Roberto Nani che ha trovato una maturità agonistica invidiabile. C’è Luca De Aliprandini che finalmente può dimostrare anche in Coppa del Mondo tutto il suo potenziale. C’è Alex Zingerle, nato e cresciuto a La Villa, che conosce ogni dettaglio, ogni angolo, ogni centimetro di questo tracciato. C’è una voglia di Italia gigante più forte che mai.
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marco.regazzoni@olimpiazzurra.com