Sci di fondo
Sci di fondo, il diesel Italia inizia a carburare
Li attendevamo al varco e non hanno deluso, da veri pilastri quali sono e stanno diventando. L’Italia rialza la testa a Davos e comincia a carburare in modo importante, trascinata da due delle stelle più luminose nel cielo azzurro dello sci di fondo, Roland Clara e Federico Pellegrino, che scacciano via le nubi plumbee apparse all’orizzonte dopo le prestazioni poco rassicuranti di Kuusamo e Lillehammer.
I simboli di una Nazionale formato diesel, a rilento nelle prime battute stagionali ma, come sperato, in attesa della tappa giusta per iniziare una progressione importante vero gli appuntamenti fondamentali dell’anno, ovvero – ça va sans dire – il Tour de Ski e le Olimpiadi di Sochi. E il momento opportuno per battere un primo colpo è arrivato puntualmente nella località elvetica, a 1610m s.l.m, quote adatte al tipo di preparazione estiva svolto dal gruppo azzurro. Aggiungiamoci poi la componente tecnica libera, da sempre una garanzia nonostante i recenti progressi in alternato, ed ecco servita la prepotente impennata nel rendimento di Roland e Federico, a tratti incontenibili quando c’è da pattinare. Il primo, in particolare, è arrivato a 6″ dal ritorno sul podio in Coppa del Mondo con una sontuosa prova in crescendo, tanto da accomodarsi anche sulla poltrona del vincitore momentaneamente. Uno squillo chiaro ed evidente, a testimoniare la condizione fisica sempre più brillante, inviato peraltro su una pista storicamente avversa al finanziere di Brunico, tant’è che egli stesso aveva sollevato dubbi sulla sua possibile presenza in Svizzera (qui le sue parole di qualche settimana fa). Ma, fortunatamente, le insicurezze della vigilia hanno lasciato spazio a nuovi stimoli nel percorso verso il Tour de Ski, suo prossimo appuntamento fra due settimane, competizione su cui il 31enne vorrà apporre la sua firma.
Davos è da sempre, invece, la pista magica di Federico Pellegrino. Nel Canton Grigioni, il valdostano ha strappato la terza finale in quattro apparizioni (e nell’altra si era comunque spinto in semifinale), tra cui spicca il terzo posto della scorsa stagione dietro due fuoriclasse come Poltoranin e Cologna. Il poliziotto di Nus questa volta non ha avvicinato il podio, ma ha comunque colto un soddisfacente sesto posto, una base solida su cui costruire il prosieguo dell’annata. Alla lunga, il 23enne ha accusato la stanchezza accumulata nei turni precedenti e nell’atto conclusivo non è stato in grado di far esplodere la propria potenza in salita, ma i big della velocità non potranno che temere anche il nostro alfiere nelle gare che conteranno, soprattutto se l’azzurro dovesse confermare quanto di buono fatto vedere in tecnica classica lo scorso anno. E in attesa proprio degli specialisti dell’alternato, Giorgio Di Centa e Dietmar Noeckler (vincitore in Opa Cup nel weekend) su tutti e di un David Hofer e di un Fabio Pasini ancora imballati, Silvio Fauner può dormire sonni tranquilli e pianificare con maggiore serenità il momento clou della stagione.
daniele.pansardi@olimpiazzurra.com
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