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Sci di fondo
Sci di fondo: un Ruka Triple interlocutorio, la vera Italia arriverà
Non poteva essere la vera Italia quella intravista solo a sprazzi nel Ruka Triple di Kuusamo, prima tappa della Coppa del Mondo 2013/2014. Eccezion fatta per Clara e Di Centa, infatti, nessun altro componente della spedizione azzurra è entrato in zona punti, concludendo il weekend finlandese lontani dai primi 30 della classifica. In altri contesti ed in altri momenti della stagione, probabilmente, avremmo parlato di una nazionale deludente, ma non questa volta: non alle prime gare del calendario, non nell’anno dell’appuntamento a cinque cerchi, quelle Olimpiadi di Sochi a cui l’Italia degli sci stretti punta con decisione.
Proprio l’obiettivo sopraccitato, dunque, risulta essere uno dei motivi principali per le prestazioni poco brillanti offerte da gran parte della squadra azzurra sulle nevi di Ruka, peraltro poche volte benevoli con i rappresentanti del Bel Paese. Le condizioni fisiche, come confermato anche da Clara e Noeckler, non sono ancora le migliori, in quanto la preparazione estiva è stato prevalentemente studiata per poter raggiungere il top della forma nei mesi di gennaio e febbraio, ovvero nei momenti topici della stagione con Tour de Ski prima e Olimpiadi poi. Lo stesso Silvio Fauner, dopo la sprint di venerdì, si era mostrato tranquillo nonostante nessun italiano – nemmeno Pellegrino – si fosse qualificato tra i 30 per le finali: “Non ci aspettavamo in una sprint così veloce una prestazione eccezionale. Certo, qualcosa meglio si poteva fare, ma non bisogna rammaricarsi troppo […] Noi abbiamo scelto di basare la preparazione per arrivare al massimo della forma a febbraio, più o meno come lo scorso anno, e siamo solo all’inizio”.
Qualunque tipo di allarme, dunque, appare controproducente nonché nocivo, perché nelle otto settimane che ci separano dal mese X gli azzurri non potranno che migliorarsi, per provare a colmare il gap con i piani alti del circuito. Nello sviluppo del weekend finnico, peraltro si è avuta l’impressione di una squadra sì in ritardo di condizione, ma già sulla buona strada per poter arrivare agli appuntamenti da circoletto rosso con le gambe necessarie per giocare un ruolo importante dalle retrovie, magari in veste da outsider di lusso. Nessuna preoccupazione, nessun disfattismo precoce, ma solo fiducia in un’Italia ancora in fase di lancio e ben lungi dall’essere quella vera.
daniele.pansardi@olimpiazzurra.com
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Foto di Fabio Barani