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Taekwondo: l’Italia guarda al 2014 con fiducia

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L’anno post-olimpico non è sempre facile per gli atleti di alto livello. Ciò è stato più che mai valido per i due medagliati azzurri del taekwondo, Carlo Molfetta e Mauro Sarmiento. I due, tra riposo pianificato e qualche problema fisico di troppo, non hanno di certo vissuto l’anno più brillante della loro carriera, così come un po’ tutta la squadra senior, che anche in occasione dei Mondiali di Puebla (Messico) è rimasta distante dal podio.

Le note positive sono arrivate soprattutto dai settori giovanili, con le categoria cadetti e junior che hanno ottenuto risultati molto importanti, tanto da far guardare al 2014 (e ancor più a Rio 2016) con grande fiducia.

I momenti più brillanti per l’Italia del taekwondo nel 2013 sono arrivati proprio in occasione dei Campionati Europei cadetti e junior. Ad agosto, i migliori atleti del vecchio continente nati tra il 1999 ed il 2001 si sono riuniti a Bucarest, in Romania, dove la spedizione azzurra ha ottenuto cinque medaglie, due d’argento e tre di bronzo. Per chi se li fosse persi, vogliamo ricordare anche i nomi dei medagliati (da segnare per futura memoria): Francesco Caulo, argento nella categoria 57 kg; Martina Le Pera, argento nella categoria 59 kg; Giuseppe Occello, bronzo nella categoria 45 kg; Yvonne Passamonti, bronzo nella categoria 59 kg; Rubino Bartolomeo, bronzo nella categoria 65 kg.

L’apice, però, c’è stato a fine settembre, con gli Europei junior di Vila Nova de Gaia, in Portogallo. Gli azzurri hanno realizzato in terra lusitana un exploit senza precedenti nella storia del taekwondo italiano, vincendo addirittura il medagliere con quattro ori e tre argenti nella rassegna dedicata agli atleti che hanno dai 14 ai 17 anni. Licia Martignani (-55 kg), Cristiana Rizzelli (-62 kg), Roberto Botta (-73 kg) ed Antonio Flecca (-51 kg) si sono laureati campioni continentali nelle rispettive categorie, mentre Ginevra Graf (-46 kg) e Cristina Gaspa (-59 kg) e Maristella Smiraglia (+68 kg) hanno ottenuto il bronzo.

Se è vero che l’anno post-olimpico serve soprattutto a gettare le basi per il nuovo quadriennio, allora si può dire che l’Italia lo ha fatto perfettamente nel taekwondo. Allo stesso tempo, però, questi giovani talenti non vanno caricati eccessivamente di aspettative, e per questo sarebbe ancor meglio se i big, ad iniziare da Molfetta e Sarmiento, ma anche Leonardo Basile, ricominciassero a macinare risultati già dal 2014, in attesa che le promesse maturino adeguatamente per competere al più alto livello.

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giulio.chinappi@olimpiazzurra.com

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