Sci di fondo
Tour de Ski, ci siamo: Legkov l’uomo da battere, ma chi dietro di lui?
Sette tappe in nove giorni, circa 50km tra Germania, Svizzera e Italia. E’ il Tour de Ski, l’evento multi-stage per eccellenza, dove tutto (o quasi) si decide delle sorti della sfera di cristallo. Mai come quest’anno, però, la corsa a tappe sciistica rischia di esprimere già un giudizio definitivo sul futuro vincitore della Coppa del Mondo 2014, soprattutto per la vicinanza con il grande evento della stagione, le Olimpiadi di Sochi, che porterà alcuni elementi di spicco a disertare una corsa così dura e massacrante.
L’assenza più significativa resta quella di Dario Cologna, bloccato da un infortunio a novembre e in procinto di ritornare alle gare durante il mese di gennaio. L’elvetico, vincitore di tre edizioni del Tour, si sarebbe presentato ai nastri di partenza come principale favorito della corsa ed il suo forfait non può che spalancare le porte ad uno dei pochi big presenti ad Oberhof, Alexander Legkov. Il russo appare già in una forma più che accettabile e può concretamente aspirare al bis dopo la vittoria dello scorso anno, alla luce della sua acclarata adattabilità al temibile Cermis. In un Tour de Ski zeppo di incertezze, l’unica garanzia è rappresentata dal 30enne di Krasnoarmejsk, senz’altro l’uomo da battere. Mancherà anche il terzo classificato della passata edizione, Maxim Vylegzhanin, per una selezione russa mutilata (fuori anche Ustiugov e gli sprinter), che vedrà al via tra i possibili candidati al successo anche Ilia Chernousov. Al via, ma senza velleità di vittoria finale, Petter Northug, per una Norvegia incredibilmente mai salita sul gradino più alto del podio del Tour de Ski e al completo nel tentativo di riuscirvi per la prima volta: i nomi più quotati sono quelli di Martin Johnsrud Sundby, attuale leader di Coppa, Finn Haagen Krogh, Tord Asle Gjerdalen e Chris Andre Jespersen, a caccia di quella che sarebbe una vera e propria impresa. Senza le due stelle più brillanti la Svezia, ovvero Marcus Hellner e Johan Olsson (oltre agli sprinter Emil Joensson e Teodor Peterson), capitanata da Daniel Richardsson e Calle Halfvarsson.
Il Cermis non sarà propriamente pane per i suoi denti, ma le possibilità di ammirare un Alexey Poltoranin all’attacco delle prime posizioni non è utopia; il kazako è uno dei principali candidati alla sfera di cristallo e anche un piazzamento importante potrebbe garantirgli un certo margine di sicurezza per le gare delle prossime settimane. Nel novero dei grandi favoriti, inoltre, non può che entrarvi di diritto anche Lukas Bauer, il vecchietto terribile vincitore del Tour de Ski nel 2010 e quinto lo scorso anno, a sottolineare la grande affinità con il Cermis e le intramontabili capacità di recupero e di grande resistenza.
Sarà il Tour de Ski della grande occasione per Roland Clara, in gran forma dopo il quarto posto di Davos. L’altoatesino ha un conto aperto con la dea bendata in seguito alla caduta di Oberhof della passata stagione, che lo estromise di fatto da ogni discorso di alta classifica. Quest’anno Rollo può prendersi le sue rivincite e centrare un piazzamento di prestigio, magari non troppo lontano da quel 5° posto del 2011; le due sprint inserite in calendario potrebbero creargli qualche grattacapo, ma se nelle gare a lui congeniali il finanziere saprà fare la differenza le gare veloci verrebbero ammortizzate senza difficoltà. L’altra stella del gruppo azzurro, Giorgio Di Centa, non si è ancora espresso sui suoi livelli e la corsa a tappe potrebbe rivelarsi la sua chiave di volta della stagione; per l’evergreen friulano ripetere la top ten dello scorso anno potrebbe non rivelarsi impossibile, così come non appare chimerico rivedere un Federico Pellegrino a lottare per una vittoria di tappa in una delle due sprint a tecnica libera..
Tra gli outsider, spicca il contingente canadese, sempre pericoloso con l’imprevedibilità di Ivan Babikov (settimo lo scorso anno), Devon Kershaw, Len Valjas e Alex Harvey. Per la Francia, Maurice Manificat ha dimostrato a Davos di poter contare su un invidiabile stato di forma e potremmo vederlo spesso nelle prime posizioni delle tappe più dure.
Qui la presentazione del Tour de Ski femminile.
daniele.pansardi@olimpiazzurra.com
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