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Volley, ragazzi che stagione: triplete di medaglie, 2013 sempre sul podio!

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Che stagione meravigliosa per la nostra Nazionale maschile di volley. Un triplete di medaglie mai visto nella storia recente. Per gioire di fronte a un 2013 SEMPRE sul podio, bisogna sempre ricordarsi dove eravamo due stagioni fa: praticamente a terra.

Mauro Berruto è salito sulla panchina azzurra, ha letteralmente rivoluzionato il sistema, ha messo dei solidi paletti, ha iniziato a lavorare alacremente. E i risultati sono arrivati. Da quel momento l’Italia è sempre stata tra le prime tre in tutte i tornei internazionali a cui ha preso parte (Coppa del Mondo 2011 esclusa, col bronzo mancato solo per differenza set).

L’anno scorso la meraviglia del bronzo alle Olimpiadi. Quest’anno la riconferma. Triplice. Argento agli Europei, bronzo in World League, bronzo in Grand Champions Cup.

 

Sempre con convinzione, sulle ali dell’entusiasmo, convinti nei propri mezzi, saldi nei momenti che contano, a volte imprecisi e altalenanti, ma capaci di imprese incredibili.

Agli Europei cadiamo contro il Belgio, ma è un bene perché il cammino si semplifica: stendiamo i Paesi Bassi, poi la Finlandia e arriviamo a sfidare la Bulgaria. La nazionale di Sokolov, quella già scesa nella finalina di Londra, quella con cui ci si gioca il posto alle spalle delle corazzate. Ed è una nuova apoteosi. Si sogna nel super atto conclusivo con la Russia, si prova a rimanere incollati ai campioni olimpici, si strappa anche un set, si lotta, ma la consistenza degli avversari è troppo per il cuore dei nostri ragazzi.

Ci si mette un bell’argento al collo, confortati dal fatto che il gap con Brasile e Russia si sta riducendo ed è la riprova ulteriore dopo quanto visto alla World League di Mar del Plata in estate (in quell’occasione bronzo, sempre sconfiggendo la Bulgaria).

Alla Grand Champions Cup riusciamo nell’impresa di sconfiggere la Russia, sogniamo anche di alzare al cielo la Coppa ma poi un brutto scivolone con l’Iran ci mette in difficoltà. Il Brasile ci batte ancora, ma questa volta soffrendo, lasciando presagire un futuro di battaglie sul filo del rasoio…

 

Un sestetto fantastico, intercambiabile a seconda delle situazioni e delle emergenze. Berruto va a pescare Beretta in A2, dà fiducia a Vettori, spedisce Zaytsev in banda (quasi sacrilegio alla vigilia), gestisce la crisis Juantorena, ridà fiducia a Travica per poi rilanciare Baranowicz.

Tutto questo per trovare la quadratura del cerchio e per formare l’Italia che dovrà dare l’assalto al titolo Mondiale, per azzannare il quarto iride della storia, per tornare sul tetto che ci spetta.

 

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