Atletica
Atletica, SHOCK guadagni: premi diminuiti del 60%! Sportivi in crisi?
I guadagni economici per gli atleti sono in netto calo. Questa è la conclusione importante a cui è arrivato il Sunday Gleaner, uno dei più importanti quotidiani giamaicani.
Il giornalista Leighton Levy ha analizzato nel dettaglio la questione “soldi, ingaggi, premi, gettoni di presenza” ed è arrivato ad affermare che la maggior parte degli atleti, cioè quelli che non rientrano tra le prime quindici posizioni al Mondo, guadagnano meno della metà di quanto erano abituati a percepire fino a un lustro fa.
Il circolo vizioso è semplice. I meeting di atletica diminuiscono, i budget sono sempre più contenuti, gli organizzatori stringono i cordoni della borsa, premi e gettoni di presenza si riducono drasticamente: il gioco è fatto.
E le conseguenze sono sotto gli occhi, pardon dei portafogli, di tutti. Dieci anni fa un atleta medio guadagnava intorno ai 60000 dollari (circa 45000 euro), ora si deve accontentare di uno “stipendio” tra i 15000 e i 20000 dollari (circa 11000-15000 euro). Facendo un rapido conto si parla di uno scottante – 60%.
Il problema riguarda soprattutto quegli atleti (statunitensi e giamaicani in testa) che non possono contare su sovvenzioni dello Stato o che non possono beneficiare di un ingresso in un corpo militare.
Lo studio è avvalorato dalla testimonianza di Paul Doyle, agente di numerosi atleti di primissimo piano come Asafa Powell. Questa l’analisi cristallina del manager: “I premi in denaro non si sono abbassati così tanto come si crede, ma i gettoni di presenza sì. Se per esempio sei un atleta che ricopre, la quindicesima posizione nel ranking dei 100 metri, andrai a correre la Diamond League senza nemmeno prenderti il gettone di presenza. E se sei quindicesimo al mondo e sei fortunato di giungere quarto o quinto nei meeting della Diamond League, puoi dirti felice di farti un paio di migliaia di dollari qua e là. Prima gli atleti erano abituati a percepire gettoni di presenza molto più remunerativi e quello stesso atleta 15esimo al mondo poteva prendere 3000-4000 dollari solo di presenza anche nei meeting minori. Questa è la verità: il denaro non c’è più e non è colpa del calo dei premi in denaro, ma dei gettoni di presenza”.
La crisi economica globale ha avuto chiaramente un significativo impatto sulla sopravvivenza di un’ampissima serie di meeting. La recessione mondiale ha costretto molte aziende a frenare i propri investimenti e lo sport, spesso considerato secondario, è stato il primo ramo da tagliare per risparmiare.
Soprattutto c’è la percezione che non si faccia abbastanza per promuovere l’atletica leggera. Usain Bolt è la stella, tutti quanti lo conoscono, ha risollevato il suo sport ma anche la Federazione Internazionale, come ha dichiarato il grande Michael Johnson, dovrebbe collaborare a strettissimo contatto con l’uomo più veloce del Pianeta, cavalcare l’onda di questa grandissima popolarità.
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