Ciclismo

Ciclismo: da chi riparte Davide Cassani?

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Quello che aspetta Davide Cassani, nuovo CT della nazionale italiana maschile di ciclismo su strada, non è per niente un compito facile. Gli si chiede, in un ciclismo sempre più globale e internazionale, di riportare l’Italia al vertice del ciclismo mondiale dopo alcuni anni a tratti difficili. Su chi può fare affidamento l’ex commentatore della Rai?

Il nome più accreditato, e importante, è ovviamente quello di Vincenzo Nibali, vero e proprio faro del movimento nostrano nelle ultime stagioni. Sul podio di tutti e tre i grandi giri, con vittorie al Giro e alla Vuelta, lo Squalo dello Stretto sembra aver trovato la sua dimensione ideale per esprimersi ai massimi livelli. Il corridore dell’Astana è ancora alla ricerca della prima affermazione in una classica monumento, già sfiorata nel 2012 alla Liegi e avvicinata anche in occasione del Mondiale di Firenze. Una sicurezza assoluta su tutti i campi, in grado di cogliere risultati di prestigio anche su terreni non particolarmente adatti alle sue caratteristiche.

Alle sue spalle ci sono tanti giovani interessanti, ma non solo. Giovanni Visconti e Filippo Pozzato, ad esempio, hanno ancora la possibilità di dire la loro. Entrambi sono chiamati a lasciare il segno nelle occasioni importanti, ma nella scorsa stagione hanno dimostrato di poter andare forte. Per Pozzato può essere una delle ultime chiamate per fare bene al nord dopo i risultati altalenanti delle ultime stagioni. Un flop come quello dello scorso anno, per quanto giustificato, non può essere tollerato dallo stesso vicentino, atteso protagonista tra marzo e aprile. Da valutare le possibilità di esprimersi per Visconti in una squadra come la Movistar che ha in Valverde il capitano designato per le classiche.

Possono ricoprire ruoli importanti corridori come Enrico Gasparotto e Michele Scarponi, tra le altre cose anche compagni di Nibali all’Astana. Si potrebbero fare tanti nomi, ma una dote che potrebbe risultare essenziale per una nazionale è la solidità del gruppo, che deve essere pronto a sacrificare le individualità per il collettivo.

Alle spalle dei più esperti spinge una generazione di giovani corridori che ha tutte le carte in regola per fare bene. Alcuni hanno già dimostrato le loro doti in diverse occasioni, altri hanno fatto più fatica, ma ci sono ancora molte incognite. Nelle prossime stagioni si potrebbero delineare meglio le forze in campo al fine di valutare le possibilità per tutti. Cassani, però, avrà il compito di accoglierli in nazionale e dare loro la possibilità di esprimersi senza eccessive pressioni.

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