Ciclismo
Ciclismo, primi bilanci: la giovane Italia alla conquista del mondo
Settimana scorsa, con il Tour Down Under e il Tour de San Luis, è iniziata la nuova stagione di ciclismo su strada che visto grandi protagonisti i colori azzurri, in particolar modo con i giovani tanto attesi negli ultimi anni.
Iniziamo con la nostra analisi dal Tour Down Under, prima corsa World Tour dell’anno svoltasi in Australia. Diego Ulissi, che in questo momento non si limita ad essere semplicemente un prospetto del ciclismo italiano, ha conquistato una tappa e ha chiuso al terzo posto nella classifica generale, a soli 5” da Simon Gerrans, il vincitore. Il toscano in forze alla Lampre-Merida, dopo lo splendido finale della scorsa stagione, è riuscito a ritrovare in poche corse il bandolo della matassa, affermandosi come uno degli uomini di punta del nostro movimento. È riuscito a competere ad armi pari, e anche a battere, avversari di assoluto livello (Simon Gerrans ha vinto una Milano-Sanremo, Cadel Evans un Tour de France), mostrando che i tempi potrebbero essere maturi per un’esplosione definitiva anche in campo internazionale. La buona forma palesata alla prima uscita stagionale potrebbe essere un ottimo viatico per una prima parte di stagione di assoluto livello: nel mirino ci sono le classiche delle Ardenne; dopo alcuni anni di apprendistato potrebbe realmente essere l’anno giusto per cogliere i primi risultati di prestigio nelle corse a lui più adatte.
Sono arrivati buoni segnali anche da parte di Elia Viviani, anche se ancora troppo altalenanti. L’alfiere della Cannondale fatica ancora molto farsi trovare nelle prime posizioni nelle fasi di gara che precedono la volata, senza avere aiuti da parte di compagni di squadra: un tallone d’Achille sul quale Elia deve assolutamente lavorare per fare il salto di qualità ormai atteso nelle ultime stagioni.
Spostandoci in Argentina gli italiani hanno fatto ancora meglio, conquistando la bellezza di tre successi parziali su sette tappe. Importante, in particolare, la vittoria di Adriano Malori nella cronometro, perchè è riuscito a lasciarsi alle spalle uno specialista come Taylor Phinney, sicuramente nell’elite mondiale delle prove contro il tempo. Passato alla Movistar durante l’inverno, sembra che Malori abbia portato a compimento un ulteriore step nel percorso di crescita già intrapreso negli ultimi anni. Le prime posizioni, anche in occasioni importanti, sono alla sua portata.
Straordinaria, nella giornata di ieri, la vittoria di Sacha Modolo, che su un arrivo in leggera salita è riuscito ad avere la meglio su un fenomeno quale Peter Sagan. Il 2014 potrebbe essere la stagione della verità per Modolo, passato ad una squadra del World Tour che gli permetterà di preparare un programma stagionale improntato sulle corse più prestigiose senza dover dipendere dagli inviti. Niente male come inizio, ma ora c’è curiosità per capire fino a che punto il corridore della Lampre-Merida si può spingere in corse come la Milano-Sanremo (anche con il nuovo percorso) e il Giro delle Fiandre, che potrebbe adattarsi alle sue caratteristiche anche se mancano delle prove poichè non vi ha mai partecipato.
Con uno splendido successo in volata Giacomo Nizzolo ha dimostrato di avere qualità giuste per emergere anche in campo internazionale. Il percorso del brianzolo è molto interessante, e l’ha portato anche a sfiorare il successo in una classica di prestigio come il GP Pluay, nel quale fu preceduto solo da Pippo Pozzato lo scorso agosto. In futuro potrebbe realmente recitare un ruolo importante nel panorama italiano.
Dopo una manciata di giorni di corsa si contano già diversi successi da parte di giovani interessanti, anche attesi a questi risultati. La next generation non si ferma certo a questi nomi, basti pensare ad esempio ad Enrico Battaglin, Fabio Aru e Moreno Moser, ma ha già lanciato segnali importanti. È da valutare, ovviamente, quanto questi risultati possano poi essere ripetuti in competizioni di maggior rilevanza. E se il buongiorno si vede dal mattino…
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