Cinema, “Il Grande Match”: parlano Stallone e De Niro

Esce finalmente nelle sale cinematografiche del Bel Paese, dopo giorni di attesa per tutti gli appassionati italiani del genere,  la pellicola “Il Grande Match”. 
Produzione improntata sul ritorno al combattimento nel ring di due “pugili arruginiti” che, a distanza di 30 anni dal loro ultimo incontro, incrociano un’ultima volta i guantoni per capire chi dei due sia il più forte. 

Sono stati Sylvester Stallone e Robert De Niro, sotto la direzione di Peter Segal, ad interpretare i protagonisti principali di questo film, rispettivamente impersonificando Henry “Razor” Sharp e Billy “The Kid” McDonnen.

I due attori hollywoodiani quindi all’anteprima dell’uscita in Italia della loro ultima fatica, è proprio il caso di dirlo, hanno voluto dichiarare: “Da spettatore io sarei curioso di vedere di nuovo sul ring dopo 30 anni due pugili come Henry ‘Razor’ Sharp e Billy ‘The kid’ McDonnen. Anche se sono invecchiati e non sono più al meglio, io andrei al loro incontro” – ha affermato Sly – “Sharp ha qualcosa in comune con Rocky. Le movenze, qualche espressione. Ma è un pugile più sereno, che non ha subito le stesse sofferenze di Rocky”.

Mentre De Niro si è concentrato maggiormente sugli aspetti relativi alla preparazione fisica a cui si è dovuto sottoporre per girare sul set: “Oggi preferisco scegliere parti più divertenti e meno impegnative rispetto al passato” – ha aggiunto De Niro – “Il grande match è un’ottima commedia, ma la preparazione dal punto di vista fisico è stata tosta. Sono stato costretto a perdere 13 chili. Per questo ho lavorato con l’ex allenatore di Sylvester, e lui stesso mi ha guidato un po’ nelle prime scene di combattimento. Mi sono tornati in mente i tempi di Toro scatenato, quando Scorsese mi ha costretto a ingrassare di 27 chili”.”

Infine anche il regista Segal ha fornito il suo pensiero svelando anche una particolarità relativa allo svolgimento delle scene finali: “Il film è ambientato a Pittsburgh, ma l’inverno nel nordest è molto freddo e quindi abbiamo deciso di fare la maggior parte delle scene a New Orleans. Inoltre abbiamo girato quattro finali diversi, per confondere i curiosi che giravano attorno al set. Non volevamo che qualcuno twittasse il finale prima dell’uscita nelle sale”.

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michele.cassano@olimpiazzurra.com