Combinata nordica: un Pittin strepitoso sugli sci, e il salto…

Quarto tempo venerdì, quarto tempo sabato, secondo tempo domenica:  che Alessandro Pittin sia un superlativo fondista lo dimostra il cronometro più ancora della sensazione visiva ad ogni gara.

Solo Mikko Kokslien fa stabilmente meglio di lui, seppur di una manciata di secondi, sugli sci stretti, a conferma dell’assoluto valore delle prestazioni sfornate dal carnico. Le rimonte stanno diventando il suo marchio di fabbrica e quanto fatto domenica, in particolare, ha entusiasmato tutti gli appassionati: in una distanza quasi inedita e comunque ben più lunga del solito (15 km), il finanziere di Cercivento sembrava una furia, capace però di gestirsi con intelligenza senza calare nell’insidioso finale. Recuperi prodigiosi su atleti certamente non di seconda fascia, come Jason Lamy-Chappuis, gli hanno consentito di chiudere in bellezza un weekend di altissimo profilo.

La combinata nordica, però, è fatta anche di salto. In tal senso, i segnali giunti da Pittin sono leggermente migliori rispetto alle ultime uscite: certo, le misure dei best restano lontane, tuttavia giorno dopo giorno è andato in progressione sino a sfiorare la soglia psicologica dei 100 metri, una soglia che, se varcata in una normale Gundersen di 10 km (senza dunque le particolari penalizzazioni di questo Triple) e seguita poi da una delle sue “solite” prestazioni sugli sci, potrebbe garantirgli l’accesso al podio. Il salto è principalmente questione di testa e di convinzione, di massima sicurezza nei propri mezzi quando ci si avvicina all’uscita dal dente: le cadute rimediate nel corso della carriera non lo hanno aiutato, eppure l’impressione è che gradualmente Alessandro stia riprendendo a saltare su buoni livelli. E viste le sue qualità, basta davvero un salto di buon livello, senza eccellere particolarmente, per spalancargli le porte della gloria.

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marco.regazzoni@olimpiazzurra.com