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ESCLUSIVA – Biathlon, Michela Ponza: “La mia quarta Olimpiade, sarà importante gestire le energie”

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Abbiamo il piacere e l’onore di intervistare oggi un pezzo di storia del biathlon italiano, ovvero la veterana Michela Ponza. La 34enne di Santa Caterina Valgardena, che milita nel gruppo sportivo delle Fiamme Gialle, con il passare degli anni rimane comunque un punto di riferimento per la nazionale italiana grazie alla sua esperienza e all’eccezionale dote al poligono, capace di concludere senza errori più di 50 gare senza commettere errori. In questa stagione ha faticato a trovare la forma migliore, ma andiamo a sentire le sue sensazioni alla vigilia della sua quarta Olimpiade:
A 34 anni parteciperai alla tua quarta Olimpiade, un record per il biathlon italiano: che ricordi custodisci dei Giochi di Salt Lake City, Vancouver e soprattutto Torino?
“Le Olimpiadi sono un evento speciale e rimangono tali anche nei ricordi. Ho avuto la fortuna di partecipare alla cerimonia di apertura delle mie prime a Salt Lake City e all’entrata dello stadio ho provato una delle emozioni più forti, direi più grande di quella al cancelletto di partenza della gara. Dopo quattro anni, le Olimpiadi in casa. È una cosa che capita a pochissimi atleti durante la loro carriera. Non dimenticherò l’apertura dove avevo fra gli spalti i miei genitori, le gare con il tifo italiano e soprattutto il mio quinto posto nella gara ad inseguimento, che per me è stato come vincere una medaglia. Di Vancouver ricordo invece il villaggio olimpico (a Salt Lake City e Torino eravamo in albergo). È un’esperienza unica mangiare vicino a medaglie olimpiche, vedere da vicino atleti di altre discipline che normalmente vedi in tv (come per esempio i bobbisti della Jamaica), condividere l’avventura olimpica con atleti di altre nazioni e fare nuove amicizie”.
Tu che hai gareggiato in numerose occasioni, puoi spiegarci la differenza emotiva per un atleta tra la partecipazione ai Mondiali e quella olimpica?
“I bersagli sono grandi uguali, la lunghezza della pista è la solita, le regole della gara le stesse. Eppure c’è qualcosa di speciale nell’aria, o meglio nella testa… È lì che succede tutto. E sta a noi atleti riuscire a dominare le emozioni e cercare di fare semplicemente quello che sai fare e che hai allenato per molto tempo”.
Hai recuperato a pieno dai malanni che ti hanno costretto a saltare le tappe tedesche di Coppa del Mondo? Come ti senti?
“Quest’anno sono stata un po’ sfortunata. Già in autunno un virus mi ha costretta a letto e mi ha fatto perdere gran parte degli allenamenti specifici in preparazione delle gare. Ho fatto quindi fatica a entrare nel ritmo delle competizioni. Durante il periodo natalizio volevo fare un bel lavoro per preparare gennaio, ma un altro virus mi ha stesa. È stata una cosa lunga, ma mi sto riprendendo. Sento ancora qualche strascico, però riesco ad allenarmi bene e spero d’ora in poi di rimanere in salute”.
Sei preoccupata per la situazione di sicurezza che allarma Sochi in questi giorni? 
“Sinceramente per niente, penso che le misure di sicurezza saranno numerose e minuziose, cosa che renderà la vita difficile a chi abbia cattive intenzioni e un po’ anche a noi. Meglio però avere pazienza per i controlli e sentirsi sicuri. Se poi dovrà succedere qualcosa succederà, almeno capiterà mentre starò facendo una cosa che mi piace”.
La scorsa stagione è arrivata una medaglia mondiale, l’obiettivo sarà quello di confermarsi nel podio olimpico?
“L’anno scorso è filato tutto liscio, non capitano spesso giornate del genere. Le Olimpiadi però sono gare particolari, si sono viste molte sorprese in passato. Ci vuole anche un pizzico di fortuna, chissà cosa capiterà, noi in ogni caso ce la metteremo tutta”.
Un’atleta di esperienza come te che consigli può dare alle compagne più giovani in vista di un appuntamento così importante?
“Penso che la cosa più importante sia gestire bene le energie, soprattutto quelle mentali, stando concentrati su quello che si sta facendo. E poi ovviamente di godersi ogni attimo di questa olimpiade, cercando di cogliere le bellezze del posto e della gente che incontreranno”.
Al poligono sei stata e tuttora sei una delle migliori: non ti chiediamo se gareggerai a Pyongyang nel 2018 ma i tifosi potranno vederti al cancelletto di partenza della prossima stagione?
“Chissà… Per ora penso a godermi la mia quarta Olimpiade…Poi ne riparliamo in primavera…”.
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