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Ginnastica, giornata della memoria: le ginnaste vittime dell’Olocausto

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27 gennaio, il giorno della memoria, per non dimenticare tutte le vittime dell’Olocausto. 69 anni fa l’Armata Rossa entrava nel campo di concentramento di Auschwitz e scopriva gli orrori della follia nazista.

Tra quel mucchio di ossa e ceneri che i russi trovarono, c’erano anche tantissimi ginnasti. Ovviamente tanti non erano ad Auschwitz ma anche in altri Lager diffusi per tutta la Germania e in Polonia.

 

Ricordiamo la loro memoria. La Nazionale femminile dei Paesi Bassi, capace di conquistare l’oro a squadre alle Olimpiadi di Amsterdam 1928, davanti all’Italia. Estella Agsteribbe (deceduta ad Auschwitz nel 1943 all’età di 34 anni); Helena Nordheim (deceduta a Sobibor nel 1943 a 40 anni d’età); Ans Polak (deceduta a Sobibor nel 1943, a 37 anni d’età); Jud Simons (deceduta a Sobibor nel 1943, aveva 39 anni); Gerrit Kleerekoper (allenatore di quella squadre, deceduto a Sobibor nel 1943 all’età di 46 anni). Tutti accomunati da un’unica “colpa” secondo le leggi razziste: erano ebrei. Tutti uccisi insieme ai parenti più cari: mariti, mogli, figli.

Ora sono tutti ricordati a Gerusalemme dove a loro è dedicata una stanza dei nomi allo Yad Vashem della capitale di Israele. A loro sopravvisse Elka De Levi, compagna di squadra delle ragazze, che ebbe la fortuna di uscire viva da quella tragedia.

 

A lasciare la vita in quel momento nero della storia dell’umanità furono anche i cugini Flatow, tedeschi che tennero altissima la bandiera teutonica alle Olimpiadi del 1896, le prime dell’era moderna, vincendo l’oro a squadre. Alfred vince anche l’oro alle parallele e l’argento alla sbarra; mentre Gustav contribuì al successo della Nazionale e applaudì l’imprese del cugino.

Entrambi ebrei, fuggirono nei Paesi Bassi quando vennero emanate le reggi razziste. Vennero poi catturati e deportati a Theresienstadt: lì trovarono la morte rispettivamente nel 1942 e nel 1945.

 

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