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Ginnastica, Nadia Comaneci: “Il mio 10 perfetto non era 10! E in quella Romania…”

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Nadia Comaneci. Semplicemente la più grande ginnasta di tutti i tempi, colei che ha rivoluzionato l’artistica e l’ha portata in ogni angolo del Pianeta. Tanto che, ancora oggi, a trent’anni dal suo ritiro, chiunque si ricorda di lei, pure chi non ha mai seguito l’Universo della Polvere di Magnesio. Lei la prima donna a conquistare il 10 perfetto, lei a vincere cinque medaglie d’oro olimpiche tra Montreal 1976 e Mosca 1980.

La rumena (52 anni portati meravigliosamente dopo una vita intensissima) è stata intervistata da L’Equipe (il celeberrimo quotidiano sportivo francese) durante i Doha Goals di inizio dicembre e ha rilasciato alcune dichiarazioni importanti.

 

Il mio 10 alle Olimpiadi del 1976? Diciamo che non era un vero 10”. Ma la Campionessa rifugge le interpretazioni più maligne aggiungendo: “Certo, sul tabellone non è apparso un 10! Ma un 1.00, non c’erano abbastanza led. E io il mio 10 non lo ho mai visto (ride, ndr). Dissero che non c’era alcuna possibilità che qualche ragazza realizzasse la perfezione e allora non prepararono le quattro cifre sul tabellone”.

Immediatamente non capii di aver fatto qualcosa di storico: nessuno me lo aveva detto. E ancora oggi fatico a capire cosa abbia rappresentato. Me ne accorgo quando incontro dei giovani e mi chiedono autografi o mi fanno i complimenti”.

 

A quell’epoca non sapevo nulla sulle Olimpiadi, ma ho lavorato duramente perché mi piaceva. Era il tempo del blocco orientale contro blocco occidentale (comunismo contro capitalismo, URSS contro USA, ndr), e quando ci chiedevano “quante ore vi allenate al giorno”, dovevamo rispondere tre. Quando invece erano sei o sette. Ma questo è stato il segreto del nostro successo: in questo sport la ripetizione è troppo importante. E infatti oggi tutti lavorano sei/sette ore al giorno”.

 

Lo sport è ancora parte della mia vita: è il mio menù quotidiano! Ho iniziato a praticare ginnastica quando avevo sei anni. Prima di rompere tutti i mobili di casa, mia mamma voleva trovarmi un’attività in cui spendere tutta la mia energia. Non c’era molto per le ragazze nella mia piccola Onesti, ma sono stata fortunata: c’era una palestra e subito sono stata felice di poter fare quello che a casa non potevo”.

 

“Promuovo ancora lo sport e questo è il messaggio che voglio diffondere ai giovani: “Abbiate passione, imparate ogni giorno, costruite un’esperienza e condividetela con gli altri”.

Cosa fare per partecipare a un’Olimpiade? Semplicemente seguire questo consiglio: domani fai ancora meglio di quanto hai fatto oggi. Così realizzerai il tuo sogno”.

 

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(foto Sky Sport)

 

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