Rugby
Heineken Cup, top e flop: la mischia zebrata convince, Minto si fa sentire
TOP
Zebre
Tommaso D’Apice: dopo qualche partita di appannamento, il tallonatore campano ritorna nuovamente a brillare, in ritardo per una chiamata da parte di Brunel ma sicuramente in tempo per inserirsi nella corsa all’azzurro per le prossime uscite internazionali. Partita solida ed impeccabile in fase difensiva, altrettanto rocciosa e di sacrificio in attacco. Man of the Match meritato.
Matias Aguero e Dario Chistolini: insieme hanno sostenuto in modo eccellente la mischia zebrata, contrastando il temuto pack del Tolosa con una prestazione a tratti superlativa. Non di una certo sorpresa, ma soltanto la conferma delle importanti potenzialità in dote ai due piloni bianconeri che, probabilmente, avrebbero quantomeno meritato una chiamata in azzurro per l’ottimo lavoro svolto finora.
Leonardo Sarto: un mese dopo, il padovano ritrova il campo e lo fa in una delle migliori partite delle Zebre, a cui partecipa attivamente anche in difesa, oltre ai molteplici tentativi con cui l’ala classe ’92 ha provato a spaccare a più riprese la difesa ospite. L’azzurro ha messo in mostra la consueta brillante corsa elusiva e, se i compagni di reparto avessero sostenuto con maggiore celerità le sue azioni, sarebbero potuti arrivare grossi pericoli per Tolosa.
Benetton Treviso
Francesco Minto: l’infortunio di Paul Derbyshire lo chiama subito in causa e lui risponde, come sempre, presente. Alla prima vera partita dopo il lungo stop, il Gladiatore di Mirano si contraddistingue inevitabilmente per aggressività e cattiveria agonistica, accompagnata dalla grande solita profusione nei placcaggi, ben 16 nel match di sabato. Un segno tangibile della sua importanza per questa squadra.
La difesa: i passi avanti sono stati evidenti, sia nell’uno contro uno che nel collettivo. Maggiore velocità nel riposizionamento e migliori letture delle giocate avversarie, oltre ad un’ottima impostazione di una Linea Maginot nel momento di maggior pressione da parte di Montpellier.
FLOP
Zebre
Luciano Orquera: continua la stagione-no del mediano azzurro, l’ombra di quello ammirato l’annata precedente. Pesano nel bilancio della gara i tre piazzati sciupati nel primo tempo, che avrebbero potuto mettere ulteriore pressione ad un disordinato Tolosa; male, però, anche la gestione in cabina di regia, con scelte tattiche raramente azzeccate.
Brendon Leonard: non un flop clamoroso, ma un passo indietro rispetto alle stupefacenti prestazioni delle scorse settimane, per giunta arrivato contro la squadra che a giugno potrebbe prelevarlo da Parma.
Benetton Treviso
Ignacio Fernandez-Rouyet: 35 anni e sentirli. L’italo-argentino soffre terribilmente in ogni situazione di gioco, in particolare in mischia, dove viene arato spesso e volentieri dal georgiano Nariashvili senza troppi complimenti. Lento e macchinoso nel gioco aperto, inoltre, come dimostrano i 5 placcaggi mancati sui 13 tentati, una percentuale troppo alta per questi livelli. Il viale del tramonto, ormai, è stato intrapreso.
Tobias Botes: vorrebbe dare brio alla manovra trevigiana in fase offensiva, ma finisce col fare soprattutto una grande confusione, con discutibili scelte tattiche e uno smistamento davvero poco in sintonia con i movimenti dei compagni di squadra. A tratti snervanti, inoltre, i tanti calci dalla base per liberare la propria metà campo, quasi sempre effettuati in maniera frettolosa e con poca precisione.
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daniele.pansardi@olimpiazzurra.com