Seguici su

Rugby

Italrugby, il Sei Nazioni si avvicina: quali volti nuovi (o vecchi…) per Brunel?

Pubblicato

il

Mancano poco più di tre settimane, poi sarà Sei Nazioni. Il momento della verità per l’Italia e per Jacques Brunel dopo gli errori e il magrissimo raccolto di novembre che hanno spalancato le porte di una irreversibile crisi, avvertibile in ogni sfaccettatura, tra cui una rosa decisamente troppo corta qualitativamente. L’intenzione del tecnico transalpino, naturalmente, è proprio quella di allargare l’attuale gruppo per creare maggiore concorrenza interna ed innalzare il tasso tecnico, missione forse improba ma non del tutto impossibile.

In vista del torneo continentale, Brunel vorrà senz’altro continuare su questa strada, quella che poi porterà diritti verso il Mondiale 2015, testando il maggior numero di giocatori possibili. Di fenomeni, in giro, non se ne vedono, ma il francese potrà puntare su alcune scommesse e – chissà – su qualche ritorno invocato da molti appassionati.

Il nome sulla bocca di tutti nell’ultimo mese è quello di Guglielmo Palazzani, classe 1991 e alfiere delle Zebre nell’ultimo mese. Dal 30 novembre, giorno di Zebre-Ulster, il nativo di Gardone Val Trompia non è mai più uscito dal XV titolare, conquistando il posto fisso in un batter d’occhio in un ruolo, inoltre, ricoperto poche volte prima di allora. Gullo, infatti, si è guadagnato la stima di tutti brillando da estremo e non come mediano di mischia, dove invece si pensava avrebbe dovuto giocare. Un’esplosione inaspettata, che ha messo in risalto la grande intelligenza tattica dell’ex Calvisano e delle doti tecniche ed atletiche non indifferenti, a cui è bastato un piccolo input per mostrarle al pubblico italiano. Da rincalzo, ora, Palazzani è diventato all’improvviso uno dei migliori estremi d’Italia, calandosi perfettamente nella realtà celtica nonostante i pochi spezzoni in cui era apparso finora, peraltro come numero 9. La chiamata in azzurro non sembrerebbe affrettata, non solo per le qualità del giocatore ma anche per dare respiro e nuove soluzioni in un ruolo in cui l’Italia può offrire il solo McLean al momento. In poche settimane ha convinto Cavinato, ci sarà riuscito anche con Brunel?

Tra le due franchigie celtiche, poi, si fatica a trovare chi potrebbe essere concretamente preso in considerazione dal commissario tecnico, sebbene spicchi qualche nome interessante, come quelli di Dario Chistolini per le Zebre di Angelo Esposito e Marco Fuser per il Benetton Treviso; tutti e tre stanno disputando una convincente stagione finora e sono destinati ad entrare nel giro della nazionale, se non oggi senza dubbio nelle prossime finestre internazionali.

Tutt’altro che nuovi, invece, due nomi di grosso calibro già passati per l’azzurro, ma ora ‘costretti’ a intraprendere nuove strade per riconquistare quella maglia tanto bramata. Di chi stiamo parlando? Di Mirco Bergamasco e Tito Tebaldi, 100 caps in due con l’Italrugby e soprattutto qualità da vendere. Quella che il parmense ha dovuto mostrare agli Ospreys per riaccendere la fiammella della speranza, rimasta tale per i test match di novembre ma ancora lì, mai spenta e sempre a riscaldare i pensieri di Brunel, certamente poco soddisfatto dalle performance di Botes a Treviso. In Galles, Tito ha trovato la sua personalissima quadratura del cerchio, calandosi perfettamente nel ruolo e senza avvertire le pressioni per il salto in una delle big celtiche. Un giocatore sempre apprezzato per le sua indiscussa tecnica, ma spesso lasciato ai margini per degli atteggiamenti decisamente discutibili, per usare un eufemismo; ora, però, i progressi compiuti a Swansea dovrebbero far aprire gli occhi anche a Brunel.
Chissà che non possano diventare, inoltre, le convocazioni dello ‘strappo alla regola’, alla luce della ferma volontà del ct di non portare in azzurro elementi provenienti dall’Eccellenza, reputato fin troppo distante come livello di gioco dal Pro12 . Come dargli torto, verrebbe da dire, ma ad ogni regola corrisponde un’eccezione, in questo caso il miglior realizzatore di mete in attività della storia italiana (17), ovvero Mirco Bergamasco. Il biondo trequarti, assente in nazionale al novembre 2012 per l’infortunio rimediato durante Italia-Australia, ha deciso di ripartire dalla massima serie italiana con la maglia di Rovigo, dove si sta dimostrando di livello indiscutibilmente superiore alla media. Varrebbe davvero la pena, probabilmente, di riportarlo nel suo habitat naturale, l’Italia. A giovedì, il giorno della diramazione dei convocati, le ardue sentenze…

daniele.pansardi@olimpiazzurra.com

Clicca qui per mettere “Mi piace” alla nostra pagina Facebook
Clicca qui per iscriverti al nostro gruppo
Clicca qui per seguirci su Twitter

daniele.pansardi@olimpiazzurra.com

Pubblicità

Dalla Home

Pubblicità

Facebook

Pubblicità