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Judo: bilancio positivo per l’Italia a Casablanca

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Dopo il bilancio generale tracciato ieri, proviamo quest’oggi a soffermarci più nello specifico sulle prestazioni dei judoka azzurri all’African Open di Casablanca, in Marocco, andando anche oltre il mero conteggio delle sei medaglie che hanno illuminato il week-end. Un risultato che comunque può essere considerato anche figlio della nuova possibilità che consente ai judoka azzurri di partecipare più liberamente ai tornei internazionali.

* Il resoconto della prima giornata
* Il resoconto della seconda giornata

Valentina Giorgis ha ritrovato la via del successo, due anni e mezzo dopo la medaglia d’oro dell’European Cup di Belgrado: ma questa vittoria ha un’importanza maggiore, sia perché avvenuta in un torneo più importante, sia perché dimostra la solidità del judo italiano in questa categoria, considerando l’assenza di Edwige Gwend, che dovrà guardarsi le spalle dall’arrembante Valentina per mantenere la leadership italiana delle -63 kg. Importante anche il fatto che la Giorgis, numero 33 del ranking IJF, sia riuscita a sconfiggere due atlete che la precedono in classifica, come la spagnola Isabel Puche (n. 30, battuta in finale) e la forte statunitense Hannah Martin, medagliata di bronzo ai Campionati Panamericani ed alle porte della top10 mondiale (n. 11).

Massimiliano Carollo, l’ultimo prodotto di famiglia, ha ripreso il suo percorso con questa medaglia d’argento dopo un periodo difficile, nel quale ha faticato ad assorbire il passaggio di categoria (da -73 kg a -81 kg). Anche per lui si tratta del risultato più importante nella sua carriera senior, che migliora il bronzo conquistato l’anno scorso all’European Open di Glasgow. Un risultato incoraggiante, considerando che Massimiliano è un judoka classe 1992. E poi, fare meglio del fratello maggiore (Giovanni, classificatosi settimo) è sempre una bella soddisfazione.

Coetaneo di Massimiliano Carollo, Emanuele Bruno (-66 kg) non era mai salito prima d’ora su un podio di un Continental Open. L’azzurro sta quindi confermando la crescita mostrata sul finire dello scorso anno, quando ottenne l’argento ai Campionati Europei Under 23 di Samokov, andando ben oltre i pronostici. Un altro judoka da seguire con attenzione.

Addirittura due sono state le medaglie ottenute nella categoria -100 kg, dove l’Italia ha monopolizzato il terzo gradino del podio. Un’importante prestazione, se si pensa che negli ultimi anni l’Italia ha faticato soprattutto nelle categorie di peso maggiori. In assenza di Domenico Di Guida, infatti, Luca Ardizio e Vincenzo D’Arco si sono comportati in maniera più che dignitosa: il campione italiano D’Arco trova così il primo podio in un Continental Open, mentre Ardizio eguaglia quello ottenuto nello scorso ottobre a Glasgow.

Anna Bartole (-48 kg) completa il novero dei medagliati italiani, tutti nati negli anni ’90. La campionessa italiana sembra essersi ritrovata dopo un finale di 2013 difficile: l’anno scorso, infatti, ottenne i suoi migliori risultati ad inizio anno, mentre il finale di stagione non fu molto brillante. Per quest’anno l’obiettivo sarà di tenere il ritmo imposto con questo primo podio.

Tra i piazzamenti fuori dal podio, quello che assume il sapore di una medaglia è certamente il quinto posto di Fabio Basile (-60 kg), l’atleta classe 1994 che con questo risultato fa il suo ingresso nel judo senior. Basile, uno dei judoka dalla tecnica più fine della linea giovane italiana, aveva già avuto la possibilità di scontrarsi con judoka più esperti di lui, ai Campionati Italiani senior, che tra l’altro ha già vinto due volte, ed ai Giochi del Mediterraneo, dove ottenne una bella medaglia di bronzo, ma un risultato in un torneo del circuito mondiale ha certamente un altro significato dal punto di vista della crescita sportiva. Di certo non gli si poteva chiedere di battere, almeno per questa volta, il numero 20 al mondo, il francese Sofiane Milous, che ha avuto la sfortuna di incontrare ai quarti di finale, mentre nella finale per il bronzo ha ceduto al russo Albert Oguzov solamente per shido. Più che le due sconfitte, sono le tre vittorie quelle da tenere a mente in vista dei prossimi tornei.

Un po’ più difficile, per, ora è stato il passaggio di Matteo Piras (-66 kg) al judo dei grandi. Abituato a salire con frequenza sul podio nei tornei delle categorie giovanili, il judoka piemontese, che già aveva fatto la sua prima esperienza tra i senior lo scorso anno, non è per ora riuscito a rendere allo stesso modo di fronte ad atleti più esperti. Ma un periodo di adattamento è assolutamente nella norma, forse è piuttosto Basile che sta bruciando le tappe, mentre Piras sta seguendo un percorso più ordinario.

Ci si aspettava di certo qualcosa in più dai due alfieri della categoria -73 kg, Marco Maddaloni ed Andrea Regis, che avevano inanellato una serie di risultati positivi nell’ultima parte della scorsa stagione (ricordiamo la finale tutta italiana a Glasgow, vinta da Maddaloni). A Casablanca entrambi hanno ceduto al secondo turno, per altro con atleti che sulla carta erano ampiamente alla loro portata. Alla luce dei risultati del 2013, però, questa battuta d’arresto non assume un significato troppo importante, a patto che la tendenza positiva ricominci già dai prossimi tornei.

Tra le ragazze, resta sospeso il giudizio su Giulia Cantoni, classificatasi quinta nella categoria -70 kg: ai quarti di finale l’azzurra ha incontrato la francese Gévrise Émane, un’atleta di un altro pianeta rispetto a tutte le contendenti di questo African Open. La sconfitta per ippon rientra quindi nella norma, mentre la finale per il bronzo è sfuggita all’azzurra solamente per via di due shido.

Anche Elisa Marchiò è andata vicina alla medaglia: la speranza italiana delle +78 kg ha però ceduto contro atlete che questa volta possiamo considerare del suo livello: l’azzurra è forse poco cinica, come dimostrano i tanti piazzamenti ad un passo dal podio che ha raccolto nelle ultime stagioni. Ma resta una judoka da seguire con attenzione, poiché si cimenta in una categoria che raramente ha sorriso ai colori italiani.

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Foto: Elisabetta Frattini

giulio.chinappi@olimpiazzurra.com

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