Sci Alpino

Sci alpino: ecco gli azzurri per Sochi. Quali sono le nostre chance?

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I direttori tecnici Claudio Ravetto e Raimund Plancker hanno diramato la lista dei 19 sciatori che comporranno il contingente azzurro a Sochi: si sono guadagnati la qualificazione “sul campo” (un piazzamento nei 6 o due negli 8) Elena Fanchini, Nadia Fanchini, Federica Brignone, Manfred Moelgg, Patrick Thaler, Roberto Nani, Luca De Aliprandini, Werner Heel, Dominik Paris, Peter Fill e Christof Innerhofer, per un totale di 11.

A questi si aggiungono Stefano Gross, Giuliano Razzoli, Davide Simoncelli, Daniela Merighetti, Francesca Marsaglia, Verena Stuffer, Denise Karbon e Chiara Costazza, per un totale di 11 ragazzi e 8 ragazze.

Alcune scelte faranno senz’altro discutere: tra gli atleti di fama più grande, al netto delle infortunate Irene Curtoni e Sofia Goggia, le esclusioni eccellenti portano i nomi di Matteo Marsaglia, Massimiliano Blardone, Manuela Moelgg ed  Elena Curtoni, ma d’altronde i risultati, per un motivo o per un altro, non sono stati dalla parte di questi atleti. Come non sembravano esserlo dalla parte di Razzoli: tuttavia, l’estensione del contingente ad un’ulteriore unità rispetto ai 18 previsti ha probabilmente garantito il pass anche al campione olimpico.
Difficile però che l’emiliano del Centro Sportivo Esercito possa ripetersi: infatti, essendo ventiduesimo nella World Cup Start List, ha ben poche chance di partire con un pettorale basso nello slalom olimpico e l’impressione, con le particolari condizioni climatiche previste per Sochi, è che il numero di partenza potrebbe giocare un ruolo fondamentale, tanto nelle prove tecniche quanto in quelle veloci. Nello slalom maschile, le altre carte sono quindi Patrick Thaler, sicuramente la “rivelazione” stagionale (volutamente virgolettato, perché chi conosce la serietà dell’esperto carabiniere di Sarentino non è certo sorpreso dalle sue performance), Stefano Gross, che sembra aver ritrovato quantomeno la giusta carica pur latitando ancora in quanto a concretezza, e Manfred Moelgg: il finanziere di San Vigilio di Marebbe, leggermente appannato nelle ultime uscite, è comunque uomo da medaglia, tanto in slalom quanto in gigante, specialità dove i giovani Roberto Nani e Luca De Aliprandini vivranno la prima avventura a cinque cerchi senza pressioni, con la consapevolezza di avere un’ottima occasione per fare esperienza, e Davide Simoncelli sarà invece all’ultima partecipazione olimpica alla caccia di un sogno che nobiliterebbe in assoluto una già ottima carriera.
Nelle prove veloci, il quartetto Fill-Innerhofer-Heel-Paris è sulla carta uno dei più forti in assoluto: tuttavia, quest’anno qualcosa non ha funzionato e difficilmente a Sochi si troveranno quelle condizioni di neve dura tanto amata dai nostri alfieri. Ad ogni modo, quando il talento è di queste proporzione, è lecito attendersi una medaglia: Fill e Innerhofer potrebbero inseguirla anche in supercombinata, gara che sarà più che mai una vera lotteria.
Il settore femminile andrà in Russia con gli unici podi stagionali firmati da Elena Fanchini: lei in discesa e la sorella Nadia specialmente in gigante e supergigante rappresentano due ottime carte per i nostri colori. Le qualità delle camune sono indiscutibili e tante volte hanno salvato la squadra azzurra: si tratta solo di scendere in pista con la giusta serenità, senza farsi condizionare dalle cadute e dagli spaventi che anche quest’anno non sono mancati, ma con la piena consapevolezza dei propri mezzi e della grande occasione che si ha davanti. Anche Daniela Merighetti può dire la sua in libera: tante volte ha gettato al vento gare potenzialmente da podio, chissà che la prova a cinque cerchi non possa essere una di quelle magiche giornate, come Cortina 2012 o St.Anton 2013, nelle quali la bresciana riesce a essere veramente nell’élite della velocità. Un’élite sfiorata da Verena Stuffer, che sta vivendo di gran lunga la miglior stagione della carriera e si è meritatamente conquistata il pass olimpico: soprattutto in superg, la ventinovenne gardenese potrà ambire ad un buon piazzamento. Francesca Marsaglia ha convinto gli allenatori a suon di prestazioni regolari e punti conquistati in quattro diverse discipline, nonostante i pettorali di partenza spesso non l’abbiano aiutata: atleta estremamente tecnica, pur non troppo scorrevole, sembra essere entrata quest’anno in una nuova dimensione.
In gigante, oltre alla già citata Nadia Fanchini, gareggeranno Federica Brignone e Denise Karbon: si tratta di due sciatrici appartenenti a “scuole” molto diverse e reduci da mesi abbastanza diversi, con la valdostana molto vicina alla zona podio e comunque pienamente recuperata dopo il fastidioso infortunio alla caviglia e la veterana di Castelrotto, invece, che si è letteralmente aggrappata alla sua indiscutibile classe per risalire manche dopo manche e rientrare nelle 10 come fatto a Lienz. Infine, Chiara Costazza sarà l’unica rappresentante azzurra nello slalom femminile, disciplina che da tanti anni rappresenta la croce del nostro movimento: anche la trentina ha dato l’impressione di agguantare con gli artigli questa qualificazione, peraltro con alcuni settori di gara sul livello delle primissime, alle quali però troppo spesso ha fatto seguito un errore. Se però Chiara dovesse essere in giornata, allora un piazzamento nelle prime 7 potrebbe essere alla portata: anche se siamo sicuri che attaccherà a tutta, perché alle Olimpiadi non contano le prime 7…ma le prime 3.

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marco.regazzoni@olimpiazzurra.com

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