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Tour de Ski: il punto alla vigilia dell’approdo in Italia

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La mass start di ieri ha definitivamente dato fuoco alle polveri del Tour de Ski, dopo il prologo e le due sprint che avevano offerto solo poche indicazioni per i futuri sviluppi della corsa nei prossimi giorni. Il giorno di riposo odierno rappresenta la perfetta quiete prima della tempesta, con l’approdo in Italia al solito decisivo per le sorti dell’evento multi-stage per eccellenza.

In campo maschile, sembra aver preso l’abbrivio giusto Martin Johnsrud Sundby, sorprendente nelle due sprint in cui ha colto due fondamentali terzi posti, lui che sprinter proprio non è. Il norvegese si ritroverà a gestire da leader una gara tatticamente delicata come la Cortina-Dobbiaco di 35km, ideale per le sue caratteristiche e possibile terra di conquista per Sundby così come la 10km cronometrata del giorno successivo. Un’incognita, invece, il suo rendimento nella tappa decisiva del Cermis, ma le quotazioni del 29enne scandinavo restano comunque molto alte. Dietro, Calle Halfvarsson potrebbe dire la sua con due buone prestazioni nelle prossime due gare, mentre Alex Harvey sembra destinato a scivolare qualche posizione più indietro; anche un Petter Northug a mezzo servizio, inoltre, difficilmente resterà competitivo. Chi, invece, ha le carte in regola per recuperare secondi nei prossimi giorni è Alexander Legkov, attualmente settimo ma in grado di recuperare lo svantaggio che lo separa dalla testa della classifica, così come il connazionale Ilia Chernousov. Poche chance per Alexey Poltoranin che, nonostante un’altra gara in classico, non si è mai dimostrato competitivo sul Cermis. Dalle retrovie, possono scalare diverse posizioni atleti come Daniel Richardsson (18°), Devon Kershaw (22°) e Maurice Manificat (28°). Comincia domani, invece, il Tour de Ski di specialisti distance come Ivan Babikov, Lukas Bauer e il nostro Giorgio Di Centa che, se supportati da una buona forma fisica, potranno aspirare ad una rimonta importante.
Tra gli azzurri, scatta l’ora di Thomas Moriggl (l’anno scorso 28°) e Giovanni Gullo, a proprio agio sulle lunghe distanze e su tracciati impegnativi, che potrebbero regalare soddisfazioni sebbene i due azzurri siano oltre la 70esima posizione in classifica. Dietmar Noeckler e Mattia Pellegrin, poi, cercheranno di esaltarsi nella 10km in classico, mentre sarà interessante seguire le performance della giovane promessa Francesco De Fabiani.

Il ritiro di Marit Bjoergen, probabile vincitrice della corsa, ha invece scombussolato tutte le previsioni della vigilia e ha riaperto un Tour apparentemente già scritto. L’attuale leader, una pimpante e regolare Astrid Jacobsen, ha le qualità per arrivare fino in fondo da capolista come già dimostrato in passato, alla luce dei suoi piazzamenti nelle edizioni precedenti del Tour. Il Cermis non spaventa la 26enne norvegese, ma la favorita numero 1, con la Bjoergen KO e la Kowalczyk assente tra mille polemiche, non può che essere Therese Johaug. La vichinga si è egregiamente difesa nelle sprint e, da domani, andrà con decisione all’attacco di una corsa ancora tabù per la squadra norvegese, ma che la bionda 25enne può concretamente sfatare. Sarà una lotta tutta scandinava con il contingente finlandese, brillantemente rappresentato da una Kerttu Niskanen vittoriosa nella mass start, da Aino-Kaisa Saarinen, Anne Kylloenen e Krista Lahteenmaki, tutte a meno di 2′ dalla Jacobsen; poco più staccata, non può essere sottovalutata neanche Riitta-Liisa Roponen, per una formazione davvero stellare e ricca di talento. Ma le norvegesi, naturalmente, non sono solo Jacobsen e Johaug, perché cercheranno di giocarsi le proprie carte anche Heidi Weng (ottava), Kristin Stormer Steira (diciottesima) e Vibeke Skofterud (ventottesima). Sono poche le atlete in grado di contrastare un probabile dominio finnico-norvegese, tra cui possiamo annoverare le teutoniche Katrin Zeller e Denise Herrmann, quest’ultima in particolare in eccellente condizione fisica.
C’è attesa, nella squadra azzurra, per le risposte che potrebbe dare Debora Agreiter, 52° e alla ricerca del miglior assetto in vista delle Olimpiadi di Sochi, Attualmente, la miglior fondista italiana è una Marina Piller in costante crescita al 27° posto, che potrebbe fare bene anche da qui a domenica. A ridosso della zona punti, con buone possibilità di entrarvi, Elisa Brocard e Virginia De Martin Topranin (37° e 38°), mentre Ilaria Debertolis e Lucia Scardoni tenteranno di onorare quanto più possibile la competizione, cercando di strappare qualche risultato soddisfacente.

Foto: Terje Bendiksby

daniele.pansardi@olimpiazzurra.com

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