Biathlon, la fine di un’era. Bjørndalen: “Mi ritiro a fine stagione”

Ci sono dei momenti che devono arrivare. Per quanto possano essere sospinti avanti nel tempo, il destino prima o poi presenta il conto. E ogni sportivo è chiamato a lasciare l’attività agonistica.

Ci sono dei ritiri, però, che lasciano un segno, quasi un buco, una voragine. È il caso di Ole Einar Bjørndalen, che ieri, con queste parole sulla TV tedesca ARD ha annunciato l’abbandono delle competizioni: “Una volta terminata la stagione mi ritirerò”. Parole che pesano come un macigno per un movimento che perde uno dei punti di riferimento negli ultimi 20 anni, durante i quali ha recitato un ruolo di assoluto protagonista, adattandosi sempre a nuove situazioni, lottando sempre contro nuovi avversari, senza mai perdere il vizio della vittoria, che l’ha accompagnato fino a pochi giorni fa durante le Olimpiadi di Sochi.

Oltre novanta vittorie in carriera tra Coppa del mondo, Mondiali (nei quali ha conquistato 39 medaglie) e Olimpiadi. Proprio nell’ultima rassegna Olimpica il re ha scritto nuovi record, prima eguagliando e poi superando Bjørn Dæhlie come numero complessivo di medaglie conquistate ai Giochi grazie all’oro della sprint e all’oro nella staffetta mista, diventando più medagliato della storia.

I numeri, per quanto impressionanti, non bastano a descrivere un campione di questo tipo, sempre capace, nel corso degli anni, di migliorarsi per rimanere competitivo nonostante abbia ormai superato i 40 anni d’età. Quando appenderà sci e carabina al chiodo, lo farà come probabilmente ha sempre desiderato: competitivo e vincente, due aggettivi che gli calzano a pennello.

Il mondo del biathlon non può che rendergli omaggio per quanto fatto nell’ultimo ventennio, per tutte le emozioni che è stato in grado di regalare, sorprendendo sempre, superando tutti i limiti immaginabili e rialzandosi quando sembrava non fosse più possibile. Grazie, Ole Einar Bjørndalen. Dalla prossima stagione, si aprirà un nuovo ciclo.

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gianluca.santo@olimpiazzurra.com