Sci Alpino

Christof Innerhofer, la forza del campione

Pubblicato

il

Quando è in gas, quando la schiena lo lascia in pace, quando può sfoderare tutti i suoi “cavalli” e il suo immenso talento, Christof Innerhofer è difficile da fermare. Perché ha nel DNA, nel sangue, nella testa i gesti da campione vero, in ogni disciplina: d’altronde, l’impresa odierna, quel bronzo che profuma di oro in supercombinata, l’ha costruita molto più in uno slalom tecnico e difficile che non nella “sua” discesa.

La testa, già. Senza quella testa lucida che gli permette di citare in ogni momento le oscillazioni di un indice azionario (la Borsa è l’altra sua grande passione), oggi Inner non avrebbe preso questa medaglia: si è trovato a sciare in slalom su un tracciato altamente tecnico, per specialisti puri, e con un fondo ormai rovinato da oltre venti passaggi e dalle temperature alte. Lui che slalomista non è, giova ripeterlo. Lui che slalomista non è ha sciato esattamente come Kostelic, meglio di Ligety, meglio di atleti normalmente tra i primi 15 al mondo nei rapid gates: straordinario, sì, ma neanche troppo, perché in gioventù Christof era molto competitivo anche in questa specialità, nella quale aveva debuttato in Coppa del Mondo nel lontano 2006, a Levi. D’altronde quell’argento in supercombinata nel 2011 e il successo a Bansko, in Coppa del Mondo, stesso anno e stessa disciplina non erano piovuti per caso: che si ripetesse dopo tre anni, tre anni di mal di schiena e pochi, pochissimi paletti abbattuti in allenamento, era tuttavia qualcosa di difficilmente pronosticabile.

Mai porre limiti ai campioni, però. Domenica c’è il supergigante e l’appetito vien mangiando: comunque sia, due medaglie olimpiche e tre mondiali nel carniere, Christof Innerhofer è in assoluto il più grande campione dello sci azzurro post-Tomba. 

Clicca qui per mettere “Mi piace” alla nostra pagina Facebook
Clicca qui per iscriverti al nostro gruppo
Clicca qui per seguirci su Twitter

marco.regazzoni@olimpiazzurra.com

1 Commento

  1. Luca46

    14 Febbraio 2014 at 16:13

    Solo i cavalli di razza escono fuori nei grandi appuntamenti e lui ha dimostrato di esserlo. Bellissimo l’articolo che ha evidenziato l’importanza della testa. Peccato la schiena e gli infortuni perché ha tutte le carte per lottare per la sfera di cristallo.

Tu cosa ne pensi?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Exit mobile version