Combinata nordica

Combinata nordica: Italia, migliorando dal trampolino nulla è impossibile

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La combinata nordica, sport oscuro alla grandissima maggioranza degli italiani, stava per regalare un’altra enorme soddisfazione (la seconda consecutiva, dopo Vancouver) durante le Olimpiadi di Sochi: com’è noto, nella Gundersen dal trampolino piccolo Alessandro Pittin ha perso solo in volata la medaglia di bronzo, al termine di una formidabile cavalcata sugli sci alla quale hanno partecipato anche Lukas Runggaldier ed Armin Bauer, per una prova di squadra complessiva come non si vedeva da oltre un paio d’anni.

Si sapeva, invece, che nella Gundersen dal grande trampolino e nella prova a squadre, anch’essa dal Large Hill, gli azzurri avrebbero incontrato qualche difficoltà di troppo, perché in questo caso il segmento di salto assume una valenza ancora maggiore e i nostri atleti hanno ancora da lavorare in questo settore. Ad ogni modo, rispetto alle performance della passata stagione e anche alle prime di questo inverno, i nostri combinatisti riescono a staccare misure più accettabili dal trampolino, spesso attorno alla trentesima posizione, mentre com’è noto per lunghi tratti si faticava persino a restare nei primi 50 incappando così, nelle gare di Coppa del Mondo, nella tagliola del Provisional Competition Round. I problemi del salto non sono risolti, ma sono apparsi comunque in via di miglioramento, per quanto sia grande il rimpianto per quel metro-due metri in più che, se ottenuti da Pittin, gli avrebbero forse garantito lo storico secondo bronzo consecutivo.

Sugli sci stretti gli azzurri sono invece tra i migliori al mondo e questo è un piacevole dato di fatto che si conferma mese dopo mese. Ad ogni modo, nella prova a cinque cerchi dal piccolo trampolino Pittin ha ottenuto il miglior risultato in individuale dai tempi della tripletta di Chaux.Neuve nel gennaio 2012 (non è infatti specialità olimpica quella sprint a coppie nella quale, assieme ad un Samuel Costa qui apparso un po’ stanco, è salito sul podio in avvio di stagione); anche per Lukas Runggaldier il settimo posto costituisce il miglior piazzamento da oltre due anni, e persino Armin Bauer ha effettuato una grande rimonta nella parte di fondo. Giuseppe Michielli, infine, non è riuscito a tradurre in gara le buone misure saltate in allenamento.

Complessivamente, dunque, la squadra diretta da Jochen Strobl torna a casa con la consapevolezza di aver ottenuto, nell’unica gara dove realisticamente si poteva avere qualche chance, una performance collettiva di altissimo profilo e di aver veramente sfiorato un risultato che sarebbe stato storico. Per il prossimo futuro, l’imperativo è acquisire ancora maggiore sicurezza dal trampolino, perché volando qualche metro in più nulla sarà impossibile, per Alessandro come per Lukas, Armin e tutti gli altri.

 

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marco.regazzoni@olimpiazzurra.com

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