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Lo sfogo di Greta Cicolari: “Voglio giocare. Basta accuse! Potrei cambiare nazionalità”

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ESCLUSIVA – <Chiedo soltanto di lasciarmi giocare in pace>. Greta Cicolari non usa mezzi termini per spiegare la paradossale situazione in cui si è venuta a trovare dopo la rottura del sodalizio con Marta Menegatti che tanti risultati aveva portato all’Italia nel quadriennio che aveva preceduto le Olimpiadi di Londra (ma anche nel 2013 dove è arrivato l’oro ai Giochi del Mediterraneo e il quinto posto mondiale in coppia con Menegatti e la partecipazione all’Europeo con Costantini). Ce l’ha con i vertici federali, la giocatrice azzurra più titolata di tutti i tempi, al pari della Menegatti, rivendica il diritto a giocare e a ricostruire una carriera che è diventata improvvisamente una corsa a ostacoli a un anno esatto dal quinto posto olimpico e si toglie qualche sassolino dalla scarpa, in vista della sentenza della Corte Federale in merito al ricorso presentato in seguito alla squalifica che la dovrebbe tenere ferma fino al 13 maggio prossimo.

<Mi hanno accusato di dire il falso per una mia dichiarazione sull’aspetto sanitario – dichiara – ma poi mi assolvono, nel frattempo partono altri addebiti senza prove con l’unico obiettivo di ritardare il mio rientro in campo e di farmi la guerra. In Federazione hanno paura del mio rientro perché, da esterna alla Nazionale, assieme a una compagna nuova che svelerò al momento giusto, sanno che a 31 anni posso ancora ottenere grandi risultati e magari un giorno sarebbero costretti a rivedere la posizione nei miei confronti. Io mi sono trovata fuori da tutto a metà stagione, con un contratto quadriennale appena firmato con la Federazione, senza spiegazioni di persona da parte di nessuno dello staff tecnico e nemmeno della mia ex compagna che rideva e scherzava con me due giorni prima che mi escludessero dalla Nazionale. Non è un comportamento normale. Mi sono trovata d’un tratto senza compagna, struttura di allenamento, allenatore, soldi del contratto e casa. Ma qualcuno l’accordo lo aveva firmato e a casa mia i contratti si rispettano. Il contratto firmato dal presidente Magri mi fu portato  da Libenzio Conti durante la tappa del World Tour di Roma (un mese prima della scelta di Lissandro di separare la coppia più vincente del beach azzurro) con cui ho avuto un diverbio sull’argomento. Su consiglio della presidenza del Coni, che ho portato a conoscenza della mia storia, ho cercato più volte a dicembre e a gennaio il presidente Magri che però non ha mai risposto alle mie chiamate. Intentare una causa legale era il minimo che potessi fare. Io non sto certo ferma a guardare>.

Greta Cicolari non manda giù la squalifica. <Non ho assunto doping, non sono stata coinvolta in un giro di scommesse come qualche altro sportivo che ha scontato pene molto inferiori alla mia, ho solo la colpa di avere un carattere forte e di avere risposto a muso duro a chi mi accusava ingiustamente. La Federazione, poi, ha spalleggiato il tecnico della Nazionale Lissandro che ha deciso la rottura della coppia mia e di Marta e successivamente la mia esclusione dal team azzurro, poi si è visto come è andata a finire. Lui se ne è andato per soldi e io sarei potuta restare con una nuova compagna>.

La beacher lombarda vuole arrivare fino in fondo. <Intanto vediamo cosa dice la Corte Federale e poi se ci sarà bisogno andrò avanti, al Coni, al tribunale sportivo internazionale di Losanna. Alla Fivb ho chiesto invece se posso iscrivermi ai tornei internazionale anche se non inviata direttamente dalla Federazione. In merito sono in attesa di una risposta ufficiale>.

La Cicolari confessa di aver pensato anche ad un cambio di nazionalità. <Sì ci ho pensato e non c’è tempo da perdere, se non avrò via di scampo proverò anche questa strada – commenta – nella mia testa c’è Rio 2016 e Tokyo 2020. In una nuova nazione non avrei nessuno che mi insegue per accusarmi di cose ridicole. Io amo l’Italia e cercherò di evitare questa mossa ma non posso trovarmi di fronte sempre qualcuno con l’ascia di guerra in mano. Lo sport è una festa, è un modo per superare i tanti problemi che vive la gente in questo periodo e dovrebbe essere diritto di tutti praticarlo ad alti livelli ma a me è vietato perché ho espresso un libero pensiero>.

L’ultimo pensiero un po’ amaro va a chi ha condiviso con lei gioie, dolori, viaggi, soddisfazioni. <Con Marta abbiamo creato una coppia fortissima – conclude – non so perché mi abbia voltato la faccia, perché con lei dopo il mio allontanamento dalla Nazionale non ho più avuto modo di parlare. Io non avrei rotto il sodalizio e il fatto che lo abbia voluto dividere Lissandro che, dopo sei mesi, ha levato le tende spero che faccia ragionare Marta e quantomeno la spinga a pensare che forse ha fatto la scelta più comoda ma non è detto che sia stata quella giusta>.

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