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Parla Andrea Raffaelli: l’uomo “nuovo” al timone del beach volley femminile

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Associare la formula “uomo nuovo” con beach volley e legare il tutto al nome di Andrea Raffaelli può suonare stonato. Andrea Raffaelli è entrato di diritto nella storia del beach volley azzurro avendo vestito la maglia azzurra al torneo olimpico di Sydney e aver dominato la scena tricolore per almeno un decennio. Chi meglio di lui, dunque, può entrare a far parte dello staff azzurro in un momento molto delicato, con le Olimpiadi di Rio che si avvicinano inesorabilmente e l’ennesima espressione di un movimento che fa dell’inquietudine un marchio di fabbrica che si è da poco  manifestata con il “caso Cicolari” che ha portato indirettamente alle dimissioni di Lissandro.

Raffaelli è entrato da questa settimana a tutti gli effetti a far parte dello staff tecnico del beach volley azzurro e gli è stata affidata la preparazione e la gestione del gruppo femminile, anche se la direzione tecnica (anche in questo settore) resta nelle mani di Paulao. <Questo è un compito provvisorio che dovrà essere ratificato dal Consiglio Federale – commenta Raffaelli – ma credo che l’orientamento potrà essere questo. L’idea, in un primo momento, era farmi allenare il settore maschile ma poi l’orientamento è cambiato e io sono ben contento di occuparmi della squadra femminile>.

Marta Menegatti e Viktoria Orsi Toth hanno già dimostrato di potersi prendere delle soddisfazioni. <Ogni nostro allenamento da adesso deve essere rivolto in prospettiva Rio 2016. Prima la qualificazione e poi il torneo olimpico. L’obiettivo è quello, per una coppia di altissimo livello che ha già fatto due quarti posti a livello mondiale nonostante giocasse da poco assieme, ma prima bisogna migliorare e molto. Menegatti è ovviamente più avanti nella gestione del gioco e dell’approccio ai tornei, dovrà essere la chioccia della coppia, Orsi Toth si affaccia ora al palcoscenico internazionale, ha grandi potenzialità fisiche ma deve ancora lavorare sulla tecnica. Sarà una bella sfida e speriamo di vincerla. Dove possono arrivare non lo so, credo e mi auguro molto in alto>.

La nazionale non è solo Menegatti/Orsi Toth. <Ci sono Gioria/Giombini, Toti/Momoli e le giovanissime Benazzi/Zuccarelli – prospegue Raffaelli – tutte ragazze di buon livello su cui vogliamo puntare per il futuro anche prossimo che significa lavorare per qualificare due coppie a Rio. E’ un obiettivo difficile ma tutt’altro che impossibile>.

Raffaelli dovrà gestire anche un importante progetto legato ai giovani, per il momento ancora in embrione. <E’ in ballo da qualche tempo e sarebbe utilissimo – prosegue – l’indoor non tira più così tanto dal punto di vista economico e questo, unito ad un po’ di promozione per il beach, potrebbe attirare nuovi giocatori per allargare la base e magari costruire una sorta di Club Italia fatte le debite proprzioni>. Un rapporto, quello con Paulao, che affonda le radici nella sabbia italiana. <Ci siamo ritrovati spesso nemici sui campi – spiega Raffaelli – ma c’è stata stima a tal punto che sono stato chiamato a far parte del gruppo tecnico come suo collaboratore diretto. Per me va benissimo così, sono nuovo dell’ambiente e avere un amico al mio fianco che si prende tutte le responsabilità è l’ideale per imparare certe dinamiche>.

Andrea Raffaelli per gettarsi nell’avventura azzurra ha lasciato l’incarico di tecnico in una società maschile di Pescara. <Mi dispiace lasciare i lavori a metà – conclude – ma questi treni passano poche volte, spesso una volta sola e se si vuole fare questo lavoro bisogna prenderli. Spero che i ragazzi di Pescara capiscano e mi appoggino in questa mia scelta. Nel frattempo li ringrazio per quello che mi hanno dato>.

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