Seguici su

Sci Alpino

Pyeongchang 2018: le giovani promesse azzurre dello sci alpino

Pubblicato

il

Proprio oggi, scattano a Jasna, in Slovacchia, i Campionati del Mondo di sci alpino categoria juniores, che comprende sino al 1993 (qui i convocati azzurri): questa manifestazione costituirà un’importante cartina di tornasole sullo stato di salute del movimento e in particolare sulla capacità di preparare valide alternative ad una squadra nazionale la quale, comunque, dovrà affrontare una significativa fase di ricambio in molte discipline.

Tale ricambio, ovviamente, avrà lo scopo di permettere all’Italia di essere competitiva tra quattro anni, alle Olimpiadi invernali di Pyeongchang: è difficile, infatti, pensare che atleti nati nel 1979/1980/1981/1982 possano essere ancora in gara ai giochi sudcoreani, per cui anno dopo anno al loro fianco dovranno crescere e fare esperienza in Coppa del Mondo proprio quei ragazzi da oggi impegnati sulle nevi slovacche, ma anche chi, nato negli anni precedenti, ha avuto finora poche chance nel massimo circuito. Partiamo appunto dalla generazione 1990-1991-1992, che raggiungerà la piena maturità agonistica in concomitanza con l’appuntamento a cinque cerchi:  nel settore maschile, i nomi più significativi sono quelli di Giordano Ronci, Luca De Aliprandini, Giovanni Borsotti, Alex Zingerle e Mattia Casse. Specialisti delle prove tecniche i primi quattro (Ronci è anche l’unico slalomista under 23 con qualità da CdM nel gruppo azzurro), polivalente l’ultimo dell’elenco: tutti hanno già avuto modo di gareggiare in Coppa del Mondo con risultati alterni. Alcuni, come il Borsotti pre-infortunio o il De Aliprandini-peraltro ottimo nel gigante di Sochi- di questa stagione, trovando un’ottima regolarità di piazzamento; altri, come Casse, con qualche difficoltà in più. Figlio d’arte, il piemontese trapiantato in Friuli è rimasto condizionato da un problema alla spalla patito nello scorso inverno, che gli ha fermato una crescita altrimenti molto interessante; il giovane poliziotto è già stato capace di andare a punti in ben quattro discipline differenti, dunque si tratta di un talento su cui continuare ad insistere nonostante le difficoltà.

Tra le ragazze, al netto di una Federica Brignone di cui si sa praticamente tutto, a questa generazione appartengono quattro talenti già noti al grande pubblico: Francesca Marsaglia, Lisa Agerer, Elena Curtoni e Sofia Goggia. Se la crescita di Francesca in questa annata olimpica è stata veramente sensibile, trasformandola in una polivalente e consentendole di far vedere le cose migliori in gigante, la forestale di Curon Venosta si è smarrita dopo la vittoria della Coppa Europa 2012; eppure aveva già dimostrato, in particolare in un gigante ad Are, di poter essere pienamente competitiva anche in Coppa del Mondo. Lisa deve aver perso un po’ di convinzione, perché il talento non si lascia per strada e nel suo caso ce n’è davvero tanto. Per la valtellinese, invece, il 2013-2014 non andrà certo in archivio come una stagione positiva: troppe le difficoltà nel “suo” supergigante, mentre non sono stati risolti i problemi di scorrevolezza che l’hanno sempre condizionata in discesa; in ogni caso, si tratta di un’atleta estremamente tecnica, che però forse finora ha espresso molto meno del suo reale potenziale. La bergamasca, infine, è ferma ai box per l’ennesimo infortunio, ma tutti abbiamo ben in mente quanto fatto un anno fa ai Mondiali di Schladming o nella trasferta nordamericana di inizio inverno: Sofia ha le qualità, e soprattutto lo spirito e la forza mentale, per poter diventare una delle migliori velociste in assoluto. A proposito di bergamasche, non dimentichiamoci di quella Michela Azzola che, al pari della malenca Nicole Agnelli (finalmente continua perlomeno in Coppa Europa dopo troppi problemi fisici), rappresenta l’unica carta futura del tormentato slalom femminile azzurro.

E veniamo quindi ai 93-93-95-96, o perlomeno ai nomi più interessanti di questa nidiata che vedremo protagonista in Slovacchia. Su tutti, spicca Marta Bassino, cuneese di 18 anni da festeggiare domani, gigantista e velocista quasi sempre migliore di atlete ben più esperte nel circuito continentale; certo non bisogna farsi prendere dall’italica smania di indicarla subito come una nuova campionessa, ma si deve invece darle il tempo di crescere, di fare esperienza e di dimostrare senza pressioni il suo potenziale il quale appare decisamente interessante. Di due anni meno giovane è Karoline Pichler, già impegnata in Coppa del Mondo nella tappa di Cortina: fisico minuto ma grande cattiveria, è competitiva nelle stesse specialità della piemontese e ha ovviamente bisogno di gareggiare con più regolarità nel massimo circuito per conquistare i primi piazzamenti significativi. L’analisi del settore femminile termina con altre due ragazze del 1996, ovvero la gardenese Nicole Delago, quest’anno piuttosto costante nell’andare a punti in Coppa Europa, e la lecchese Roberta Melesi, che ha recentemente conquistato a Monte Pora il primo risultato di livello nella challenge continentale; a loro il compito di iniziare, già da questi Mondiali, a confermare le buone cose sin qui lasciate intravedere.

Tra i ragazzi la situazione, per quanto riguarda gli atleti di Coppa Europa, è leggermente meno felice rispetto al settore femminile. Citiamo qui due nomi: Henri Battilani ed Emanuele Buzzi, entrambi del 1994. Il discesista valdostano ha debuttato in Coppa del Mondo a Bormio e, sebbene in Coppa Europa abbia ritrovato il giusto feeling solo di recente, è senza dubbio il ricambio più valido in prospettiva futura per la nostra ItalJet: il sappadino, invece, è un buon polivalente, pur prediligendo sempre le discipline veloci, e ha dato importanti segnali di crescita nel corso della stagione. L’ultimo nome è quello di un ragazzo fermo per l’ennesimo infortunio: Fabian Bacher, slalomista altoatesino classe 1993. Da allievo dominava nelle prove tecniche, poi, purtroppo, ad un problema fisico ne è seguito subito un altro e anche i gettoni in Coppa Europa si contano dunque a fatica; tuttavia, avendo vent’anni, è giusto che abbia almeno un’altra chance, sperando di essere lasciato in pace dalla sfortuna, per potersi giocare le proprie carte.

Clicca qui per mettere “Mi piace” alla nostra pagina Facebook
Clicca qui per iscriverti al nostro gruppo
Clicca qui per seguirci su Twitter
marco.regazzoni@olimpiazzurra.com

Pubblicità

Dalla Home

Pubblicità

Facebook

Pubblicità