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Sci Alpino

Sci alpino: Italia, il gigante ha futuro

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Luca De Aliprandini, Roberto Nani, Giovanni Borsotti e Alex Zingerle: ci affidiamo fondamentalmente a loro per tenere alta la bandiera tricolore nello slalom gigante nei prossimi anni, in una disciplina che ci ha sempre garantito buone soddisfazioni.

La sensazione, infatti, è che con la gara olimpica odierna si sia chiuso un ciclo: il ciclo che porta i nomi di Davide Simoncelli, Massimiliano Blardone e Manfred Moelgg. Prossimi ai 35 anni i primi due, è molto dura che possano essere competitivi anche nelle prossime stagioni; l’ossolano ha dimostrato gravi problemi nell’adattamento ai nuovi raggi di curvatura e il trentino, troppo spesso condizionato dalla schiena, difficilmente proseguirà altri quattro anni, anche se oggi ha fatto sognare per lunghi tratti, dimostrando di poter essere ancora competitivo con i funamboli della specialità. Leggermente diverso il discorso di Manfred Moelgg: classe 1982, dunque tre anni più giovane di Max e Davide, negli ultimi mesi è apparso in leggero calo, ma si tratta comunque del miglior interprete di slalom e gigante in casa azzurra negli ultimi dieci anni. In ogni, a Pyeongchang 2018 avrà quasi 36 anni e dunque diventa difficile immaginarlo ancora competitivo al termine del prossimo quadriennio olimpico, per quanto Manfred, davvero, rappresenti sempre una delle garanzie assolute dello sci azzurro.

Guardiamo avanti, guardiamo ai giovani, due dei quali già impegnati oggi. Luca De Aliprandini, trentino della Val di Non, va per i 24 anni e si avvicina alla piena maturità agonistica; quest’anno ha trovato i primi risultati veramente importanti in Coppa del Mondo e nella prova odierna ha attaccato senza paura, sbagliando in particolare nella prima manche, ma dimostrando spirito e qualità per fare molta strada. Discorso simile a Roberto Nani, livignasco del 1988: è arrivato ai massimi livelli dopo tanta gavetta, conquistandosi sul campo il posto in squadra nazionale, e insediandosi stabilmente, da questa stagione, nei primi 10 del gigante. Buon slalomista, potrebbe avere i numeri per essere l’erede di Manfred Moelgg: un’eredità davvero pesante, ma le doti non mancano e anche nel suo caso l’atteggiamento in gara è sempre quello giusto.

Ci sono poi Giovanni Borsotti, classe 1990, reduce da un lungo infortunio, e il badiota Alex Zingerle, 22 anni da compiere in estate: per loro il compito è di iniziare a trovare regolarità in Coppa del Mondo, in modo da partire in posizioni sempre migliore e contribuire a costruire un quartetto molto competitivo in questa spettacolare disciplina.

photo Elvis

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marco.regazzoni@olimpiazzurra.com

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