Rugby
Sei Nazioni: è grande Italia nel primo tempo, poi il crollo: la Francia vince 30-10
Un primo tempo di sostanza e di trincea, in cui la Banda Brunel tiene il campo e resta in partita placcaggio dopo placcaggio. Il sogno parigino, però, dura solo 40′, perché la Francia sferra tre diretti micidiali nel giro di dieci minuti, con cui stende un’Italia volenterosa e solida ma messa KO nel momento in cui bisognava fare lo sforzo maggiore per mantenersi a stretto contatto nel punteggio. I transalpini continuano la loro corsa verso il Grande Slam.
Galletti pericolosi subito con Szarzewski dopo 3′ da maul avanzante, fermata dagli azzurri sui 5 metri ma con un ingresso laterale che manda Doussain dalla piazzola, ripetendosi 1′ dopo. Italia bloccata nella propria metà campo nei primi minuti, mentre i francesi provano anche un drop con Plisson, che si spegne però lontano dai pali. Dopo dieci minuti di difesa ad oltranza, gli azzurri riescono a dare fastidio alla linea francese e a guadagnare un calcio dalla lunga distanza, ma Garcia non fa valere la sua bombarda restando corto. Dei transalpini piuttosto arruffoni riportano il naso avanti sporcando una touche dell’Italia in fase difensiva, da cui ne scaturisce una mischia a 5 in cui, però, la prima linea azzurra domina i dirimpettai francesi, scacciando via il pericolo. La fase offensiva non è così efficace come la mischia, ma la Banda Brunel mantiene con solidità il possesso e concede a Garcia un’altra occasione da lontano, ancora fallita di poco dal centro zebrato. Gli uomini di Saint-André non trovano spazi nel gioco aperto perché gli azzurri lottano come leoni su ogni breakdown e sfruttano ancora una maul per mettere pressione all’Italia e con Dulin vanno vicino alla meta, sventata da un ottimo intervento di Sarto. Si ritorna sul vantaggio e Doussain al 26′ può piazzare il 3-0, ma Tommaso Allan al 29′ pareggia subito i conti dopo un’abrasiva azione offensiva azzurra, bravi a muovere l’ovale lungo tutta la linea con precisione. La giovane apertura sbaglia, però, un facile piazzato pochi minuti dopo che peserà tantissimo sull’economia della partita, mentre il suo diretto avversario Doussain riporta avanti i suoi al 33′. Minto&co. continuano a placcare chiunque gli passi di fianco e abbia la maglia bianca, ma concedono anche un altro penalty a Doussain per il 9-3, con cui si chiude la prima frazione.
Costretta a soffrire la Banda Brunel sin dai primi minuti della ripresa, questa volta anche in mischia ordinata. Fallo del pack azzurro, punizione in touche e altra devastante maul francese e Louis Picamoles può schiacciare la prima meta dei padroni di casa al 43′, seppur resa dubbia da una ostruzione di Szarzewski. Il contraccolpo psicologico si fa sentire e la Franca, questa volta, sfonda la trincea azzurra con Wesley Fofana, che parte direttamente dalla ruck e brucia Iannone prima e McLean dopo sull’ultimo placcaggio, marcando la seconda meta (23-3). 14 punti in 6 minuti infondono maggiore tranquillità alla Francia anche in difesa, che non patisce la reazione italiana, anzi. Fofana intercetta un passaggio azzurro nei 22, si invola verso la metà campo azzurra e insieme ad Huget confezionano la meta per il debuttante Hugo Bonneval al 51′ (30-3). L’orgoglio azzurro esce allo scoperto e porta la nazionale italiana a 5 metri dalla linea di meta dopo una prolungata azione degli avanti, ma un tenuto a terra vanifica gli sforzi. Gli ingressi di Botes e Orquera danno più velocità alla linea offensiva azzurra, all’arrembaggio nei 22 francesi e vicina alla marcatura con Furno al 65′, ma il giocatore di Biarritz perde l’ovale al momento di schiacciare. Un minuto dopo, l’Italia si porta ancora a ridosso della linea di meta e sembra andare oltre proprio con Tobie Botes, ma l’italo-sudafricano viene tenuto alto. I padroni di casa praticamente smettono di giocare e concedono l’iniziativa agli ospiti, limitandosi solo a difendere e trovandosi anche in inferiorità numerica per il giallo a Vahaamahina. Una zuffa in seguito a una mischia viene pagata dazio da Rizzo e Slimani, entrambi espulsi da Jaco Peyper al 72′. L’Italia intanto continua a macinare gioco e, all’ennesimo tentativo, Botes allarga splendidamente per Tommaso Iannone, che può marcare la meta della consolazione al 79 per il 30-10, rendendo il passivo (giustamente) meno pesante.
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daniele.pansardi@olimpiazzurra.com
Al
10 Febbraio 2014 at 09:54
Ritrovo la terminologia del bravo Vittorio Munari in questa cronaca e nelle pagelle. Tutto vero, ma la telecronaca risente della passione del momento. La Francia non ha “praticamente smesso di giocare”, se uno ti arriva addosso a tutta velocità puoi placcare o spostarti, ogni via di mezzo finisci all’ospedale. La Francia aveva previsto di giocarsi tutto a inizio ripresa e c’è riuscita, bravi loro. Mi sembra più corretto dire che dopo le tre mete non hanno più rischiato, l’impegno lo hanno messo eccome, vedi i nervi tesi con gialli ed espulsioni (eccessive). Nel primo tempo la Francia è arrivata ad avere l’80% di possesso palla, a fine partita il dato è invertito: 58% Italia. Non è poco dato che i francesi giocano tanto alla mano. La palla persa da Furno nell’angolo e il tenuto alto di Botes sulla riga evidenziano il difetto che ancora ci caratterizza: quando arriviamo nei dieci metri segniamo raramente, gli altri quando arrivano nei nostri dieci tornano sempre via con dei punti. Non so se il calcio sbagliato da Allan nel primo tempo avrebbe cambiato qualcosa, credo di no. Insomma non ho visto una facile vittoria francese, bensì una partita equilibrata vinta dal più forte con una scelta tattica precisa che ha funzionato.