Rugby

Sei Nazioni, Galles-Italia: da 0 a 100, in ottanta minuti

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Angelo Esposito, 0 caps. Marco Bortolami, 99 caps.

Ore 15.25 Millenium Stadium di Cardiff. Non c’è un posto libero. Tutto lo stadio è pieno. La cattedrale del rugby gallese è pronta all’inizio ufficiale del Sei Nazioni 2014. Prima degli inni nazionali e del kick off però, c’è qualcuno che deve festeggiare. E’ Marco Bortolami.

Si, proprio lui. Il capitano, che ha ceduto da molto tempo “i gradi” a Sergio Parisse, oggi fa 100 presenze in azzurro entrando in una ristretta cerchia di giocatori, nella storia della nostra rappresentativa.
A guardarlo ci sono tutti, ma ci sono in particolare un gruppo di ragazzi, anch’essi vestiti con la maglia della nostra nazionale, che sono giovani, rampanti e con poca esperienza.
Sono la “linea ’90” dell’Italia, i trequarti schierati da Jacques Brunel. In cinque fanno 36 gettoni, giusto perchè Gori alza la media.

Ora la partita può iniziare. E’ subito un errore però di Esposito che potrebbe pregiudicare le sorti dell’incontro. L’ala del Benetton, infatti, sbaglia la raccolta dell’ovale e manda in meta i gallesi dopo pochi minuti. Sembra già la fine dei sogni.

Ma i giovani si sa. Sono incoscienti. Dimenticano in fretta e guidati dagli esperti e naviganti Avanti, del XV schierato con dovizia dal tecnico transalpino, iniziano a prendere possesso del campo placcando, avanzando e rovesciando il fronte di gioco. Mostrano qualcosa di nuovo e non hanno timore reverenziale dei campioni in carica, che anzi più passa il tempo e più iniziano a temere. L’amalgama c’è. E’ nello spirito guerriero dei ragazzi del Bel Paese.

Minuto 78. Il punteggio recita 23-15 per i padroni di casa. Non molto altro da fare. Michele Campagnaro, dopo aver intercettato al volo un calcio-passaggio da parte dei gallesi e aver chiamato un Mark, nei propri ventidue metri difensivi, crolla a terra in preda ai crampi. In apparenza un gesto naturale, che si vede su tutti i campi di rugby.
Roba di una portata non indifferente però, se sei stato appena eletto “Man of the Match” alla tua prima partita in un Sei Nazioni, hai marcato due mete e non hai neanche vent’anni.

Ore 17.30. E’ finita. Abbiamo perso. Tutti pensavano che quella con i “Mostri sacri” di Cardiff sarebbe stata una severa lezione per noi, anche alla luce di quanto erano stati poco confortanti i test match di novembre, ed invece non è stato cosi.

Da 0 a 100 si è probabilmente alzato il nostro morale.

Da 0 a 100, le gambe di Campagnaro che accelerano ed arano il prato verso la linea di meta. Un motorino che ci fa urlare di gioia in due occasioni.

Da 0 a 100 caps (ed oltre), abbiamo visto schierato il XV di Brunel. Un un mix a tratti esplosivo, dove tutti hanno dato il loro apporto e dovranno continuare a farlo per tutto il torneo.

Perchè domenica prossima a Parigi…sarà già una nuova storia.


michele.cassano@olimpiazzurra.com

 

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Foto:facebook.com/Marco Bonciani

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