Skeleton
Skeleton, l’Italia punta su Gaspari
Lo skeleton fa parte di quelle discipline che, per stessa ammissione del presidente del Coni Giovanni Malagò, dovranno subire delle profonde ristrutturazioni in vista di Pyeongchang 2018.
Uno sport in cui le problematiche, sostanzialmente, sono le medesime espresse ieri parlando del bob (clicca qui per l’approfondimento).
Vediamo però quali sono le giovani speranze azzurre del prossimo quadriennio. Il talento più cristallino è quello di Mattia Gaspari, 20enne ampezzano, quinto ai Mondiali juniores 2014, che ha già debuttato nel circuito maggiore in questa stagione. Si tratta di un ragazzo che possiede indubbiamente delle indiscutibili qualità di guida, con una sensibilità notevole ed una capacità naturale nello sviluppare alte velocità. Ha bisogno di maturare esperienza sulle varie piste del circuito e, soprattutto, migliorare in fase di spinta, il tallone d’Achille che assilla ormai cronicamente i nostri atleti negli sport da budello.
Altro giovane molto promettente è Ferdinando Mulassano, classe 1996 ancora tutto da costruire, ma già con discreti fondamentali. Da seguire poi Mattia Menardi (1994) e Stefano De Lorenzo (1993).
Il movimento femminile, come per quanto accede nel bob, offre oggettivamente poco. Sono solo due le atlete che fanno parte della squadra nazionale, Giulia Carpin (1989) e Guendalina Bergonzoni (1996). La prima ha già ottenuto qualche buon piazzamento in Coppa Europa, mentre la seconda è giunta 11ma ai Giochi Olimpici giovanili del 2012. Il numero di praticanti, tuttavia, resta troppo esiguo per poter pensare in grande.
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federico.militello@olimpiazzurra.com